FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

mercoledì 31 dicembre 2008

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando è questa la novità ("Caro amico ti scrivo..." Lucio Dalla)

ANNO del SIGNORE DUEMILAOTTO.
Frettoloso e impassibile anche questo anno sta per tramontare. Molte cose sono accadute, alcuni progetti sono stati realizzati, altri si sono messi in moto, altri ancora, sebbene a lungo vagheggiati, restano nel cassetto dei sogni, in attesa del nuovo anno, magari più magnanimo, ...chissà...
Di questo 2008 mi rimarranno alcuni ricordi felici legati a traguardi raggiunti: l'acquisto di una casa per me e la mia famiglia (il mutuo però non rischio di dimenticarlo, ci penserà la banca per i prossimi 20 anni a rammentarmelo...), la fatica ma anche la soddisfazione di una seconda laurea, il superamento dell'anno di prova e il tanto atteso e sospirato posto di ruolo da insegnante, il coraggio, per me così abitudinaria, di chiedere il trasferimento e la fortuna di ottenerlo, l'impudenza e la faccia tosta di aprire questo blog, nato, come piccola mansarda, dall'esigenza di avere uno spazio ove poter parlare comodamente con le mie amiche di sempre, trasgredendo un tabù, violando un territorio, quello del web e delle NT, che ci appariva estraneo e precluso, e poi l'inaspettata sorpresa di scoprirsi in tanti con lo stesso bisogno di posare il telecomando e condividere idee ed emozioni, e, confontandosi, di divertirsi e crescere.
Non sono mancati, tuttavia alcuni momenti di amarezza e di sconforto: sicuramente il fallimento di un progetto politico di una sinistra comunista ed ambientalista, l'esclusione dal Parlamento, l'amarezza di vedere una classe politica incompetente e spudoratamente arrogante alla guida del Paese, il sentirmi straniera in Patria, perdente, inadeguata in mezzo a gente che non comprendo più, l'addio di F. Bertinotti guardato con occhi velatati di lacrime e un nodo in gola, duro da sciogliere, lo strappo nel lasciare la mia classe, la mia collega, le famiglie dei miei alunni e la struggente nostalgia nell'iniziare da capo lontano da quegli affetti così appaganti e familiari, la paura nell'affrontare la nuova sistemazione, la difficoltà nell'inserirsi in un ambiente sconosciuto adattandosi a nuove regole, la preoccupazione per il debito contratto per l'acquisto della casa, lo svegliarsi in piena notte e non riuscire più a prendere sonno chiedendosi "ce la faremo?" ... Un anno intenso, di crescita personale, pieno di emozioni e gratificazioni, condiviso con la mia famiglia, le solite "vecchie" amiche, ma anche, inaspettatamente, con tanti nuovi amici.
GRAZIE!

martedì 30 dicembre 2008

L'ho fatto di nuovo...

Alla fine, dopo mille tentennamenti, nottate a rigirarmi nel letto, nervosismo diffuso a tutti i membri della famiglia, HO DECISO: mi iscrivo alla specialistica! Di nuovo studente universitaria! Mi alzo convinta. Non mi trucco, mi metto i jeans, gli orecchini a cerchio fucsia, la sciarpa rosa lunga: sono pronta, una vera studente!
Prima tappa: mia madre. Si, vado per prima da lei, mi tirerà un pò sù, mi dirà mille cose, mi regalerà mille splendide incitazioni ottimistiche. Mi presento ansiosa e bisognosa:"mamma, vado a iscrivermi". Lei, laconica e indaffarata:"Si, prendi anche il formaggio!": eccessiva stima nelle mie possibilità???!! Non so perchè mi sovviene, per un istante, Quasimodo:"Ognuno sta solo sul cuor della terra...".
Seconda tappa: il pagamento del bollettino. Mi fiondo alle Poste, appena arrivo mi accorgo che altre cento persone hanno avuto la mia stessa idea. Arriva il mio turno, finalmente! Sorpresa: il bancomat decide di farmi uno scherzetto e si nasconde. Lo cerco, non c'è. L'impiegata mi guarda storta. Lo cerco, non c'è. Le altre persone si dicono, tra loro, che forse dovrei lasciar passare, mettermi da parte...Alla fine, il "simpatico" tesserino fa capolino: pago, reticente. Vogliamo, per caso, scomodare Freud su questa "pseudo-fuga"? Forse vogliamo interpretare che quello era il gesto più faticoso per me? Il pensiero di privare la mia famiglia, i miei figli, di una cifra così consistente solo per inseguire una passione che, probabilmente, non porterà benefici in termini economici?
Terza tappa: la segreteria studenti. Non c'è nessuno! Oddio, ma allora lo han capito tutti che in Italia non conviene laurearsi? Tutti tranne me e Miranda?
L'impiegato ha, grosso modo, l'età che avrebbe mio padre. In effetti mi apostrofa come avrebbe fatto lui:"lo sa che il 31 è l'ultimo giorno utile per iscriversi?". Vorrei rispondere che lo so, infatti son venuta prima, perchè il 31 potrei essere impegnata a preparare il cenone di fine anno per cui mi sono anticipata...In realtà sorrido timida. Lui inserisce i dati, infine, perentorio sentenzia:"non ha i titoli per il corso di studi che ha scelto!". Non riesco a spiegare la sensazione. E' incredibile. Davvero incredibile. La nostra vita, talvola, acquista la dimensione di un film: coincidenze, episodi, che si ripetono con una casualità quasi magica...Una situazione simile l'ho vissuta vent'anni prima. Andammo, io e Miranda, a iscriverci, giovani e piene di speranze, fresche di scuola. In segreteria ci gelarono con la solita, identica frase, che ci piombò addosso come una pioggia da cui non avremmo potuto ripararci:"non avete i titoli per iscrivervi!". Anche allora, come oggi, l'impiegata rimase vittima di un malinteso, anche allora, come oggi, la frettolosità nell'ascolto creò il disguido!
Quarta tappa: i sindacati per la compilazione dell'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Vado alla CGIL, non ho l'appuntamento, forse non possono far nulla perchè han troppo lavoro e stan quasi per chiudere. Li prego, senza ritegno. Mi accontentano e li, tra il poster del Che e l'immagine di Cofferati e il Terzo Stato, sgualcito e logoro, finalmente la più bella notizia che potessi avere:il mio reddito, sgravato di quanto previsto, rientra nella fascia degli studenti che pagano solo la prima rata! Ringrazio, mentalmente, tutti i santi, i vari eroi esposti, ho persino un piccolo pensiero gentile, il primo, per il nostro Presidente del Consiglio.
Fuori ha iniziato a piovere. E' il minimo. Torno alla segreteria e concludo l'iscrizione. Esco con il mio libretto nuovo di zecca: ancora blu, come allora. Lo apro. C'è la mia foto. Orrenda! Ma quando è successo? Quando mi ha fotografato? Ma allora, quell'"affare" strano sopra il pc era la web cam! Ecco perchè mi chiedeva, inspiegabilmente, di stare "almeno un attimo ferma". Ed io che pensavo che avesse percepito la mia ansia...
Quando mi vengono certi "lampi di genio" di uscire senza un filo di trucco, vi prego:FERMATEMI!!!

FERMATE IL MASSACRO!

Questo blog è il luogo per me dove posso liberamente e senza inibizioni parlare, inveire, argomentare, scherzare, polemizzare, ragionare, sragionare, maledire, lamentarmi, fantasticare, imprecare, confessare, ironizzare, cantare, commuovere e commuovermi, fare sul serio ma anche per scherzo... Eppure difronte a tutto lo strazio, l'orrore, di questi giorni di bombardamenti, di dolore, di morte, sulla striscia di Gaza io non ho parole. Solo i versi del poeta possono cantare la mia rabbia:
Ricordate!
Sono un arabo
E la mia carta d'identita' e' la numero cinquantamila
Ho otto bambini
E il nono arrivera' dopo l'estate.
V'irriterete?
Ricordate!
Sono un arabo,
impiegato con gli operai nella cava
Ho otto bambini
Dalle rocce
Ricavo il pane,
I vestiti e I libri.
Non chiedo la carità alle vostre porte
Ne' mi umilio sui gradine delle vostre porte
Perciò, sarete irritati?
Ricordate!
Sono un arabo,
Ho un nome senza titoli
E resto paziente nella terra
La cui gente è irritata.
Le mie radici
furono usurpate prima della nascita del tempo
prima dell'apertura delle ere
prima dei pini, e degli alberi d'olivo
E prima che crescesse l'erba.
Mio padre…viene dalla stirpe dell'aratro,
Non da un ceto privilegiato
e mio nonno, era un contadino
ne' ben cresciuto, ne' ben nato!
Mi ha insegnato l'orgoglio del sole
Prima di insegnarmi a leggere,
e la mia casa e' come la guardiola di un sorvegliante
fatta di vimini e paglia:
siete soddisfatti del mio stato?
Ho un nome senza titolo!
Ricordate!
Sono un arabo.
E voi avete rubato gli orti dei miei antenati
E la terra che coltivavo
Insieme ai miei figli,
Senza lasciarci nulla
se non queste rocce,
E lo Stato prenderà anche queste,
Come si mormora.
Perciò!
Segnatelo in cima alla vostra prima pagina:
Non odio la gente
Né ho mai abusato di alcuno
ma se divento affamato
La carne dell'usurpatore diverrà il mio cibo.
Prestate attenzione!
Prestate attenzione!
Alla mia collera
Ed alla mia fame!
Mahmoud Darwish (Carta d'identità)

sabato 27 dicembre 2008

DEDICATO ALLA ZIA

77..le gambe delle vecchie! ..38..buco! 90..brr paura!
Ricordate la cara vecchia tombola? Qui da noi, nei paesi, le anziane son ancora solite incontrarsi il giovedì pomeriggio, nella canonica del prete, per giocare alla tombola. I primi 3 anni di matrimonio ho vissuto in una piccola frazione, un delizioso paese immerso negli uliveti dove si respira ancora il sapore dei tempi andati. La bottega del pane, il calzolaio (un vero artista!), la piazza, dove le donne più anziane trascinano la loro sedia per chiacchierare e scrutare con curiosità ogni volto nuovo che si apprresti ad attraversare il paese. La mia casa si affacciava proprio sull'uliveto, dove nella bella stagione le donne si ritrovavano per la tombola. Il pomeriggio trascorreva silenzioso tra il piacevole cinguettare degli uccelli, interrotto talvolta dal passaggio di qualche macchina nella piccola via, e le voci delle donne: "33.. gli anni di Cristo.. FATTA!"
Il mio Natale è stato un pò così..
Sapore dei bei tempi andati..
Intorno alla tavola di mia madre, con la mia famiglia, i nipoti, mia sorella..e la Cara Zia.
La mia vecchia Zia ho compiuto pochi giorni fa 85 anni.. proprio così! Ma se la vedete vi pare poco plausibile.. non porta gli occhiali perchè dice:"vedo bene così!" E vi assicuro che è vero! A dispetto dell'età il suo udito è migliore del mio! Sportiva, in pantaloni ed un fisico abbastanza snello. La pelle del viso, liscia priva di profondi solchi non ne dichiara esattamente l'età! I capelli portati sulle spalle, lisci, ancora folti e castani. Non ha avuto figli, si è sposata tardi..(a quei tempi una donna a 42 anni era considerata ormai zitella!). Mi piace ascoltare della sua vita.. di come abbia omesso al futuro marito la sua vera età..lui era più giovane di alcuni anni..!! Dei figli che non ha avuto e di come noi nipoti l'abbiamo colmata comunque d'affetto. Di quando, ragazza, la notte mentre tutti in casa dormivano si cambiava e di nascosto andava a ballare! Del padre, mio nonno, austero uomo del sud che non voleva indossasse i pantaloni!! Conservo ancora nell'armadio i suoi abiti delle feste, alcuni cuciti da lei stessa,tubini fantastici! Ricordo di averne anche indossato uno, magnifico, una stoffa di raso decorata di rose scarlatte, in occasione della festa dei 18 anni di Miranda. E le foto di lei in costume, fisico prorompente, ed un largo sorriso..

Lei che non si stanca di raccontarmi della sua passione per il ballo, gli amori, lei che mi chiede con occhi vivi: "Allora come va?..Sei stata a ballare!?" Lei che mi sussurra .."Come sei bella..!"
Zia, quante cose che vorrei chiederti ancora.. dei tuoi amori rubati, delle tue fughe a mezzanotte.. ma è giusto così, oltre non si può andare, tu sei la Zia ed io tua nipote.
Così questo Natale, raccolti intorno alla tavola dei miei genitori, dopo la consueta abbuffata Natalizia, abbiam deciso di giocare a tombola: la Zia chiamava i numeri con voce chiara e decisa come si faceva ai vecchi tempi.
E mentre cercavamo di tener fermi i fagioli sulle cartelle e ci perdevamo nelle risate che seguivano al commento di ogni numero, io la immaginavo ancora giovane, fasciata in uno dei suoi splendidi abiti pronta per una fuga di mezzanotte.
Ti voglio bene Zia.

venerdì 26 dicembre 2008

...ed ho pensato anche un pò a loro...

Tra zampone, paste ripiene, fritture, panettoni, noccioline e tutto quello che "inonda" la nostra tavola nei giorni di festa, ho pensato un pò anche a loro: i "brutti, sporchi e cattivi". Quelli che, anche nel civilissimo "centro Italia", sono ancora senza casa: mamme con bambini che vivono in albergo e chissà quali spiegazioni han dovuto trovare per l'assenza dell'albero; anziani soli, invalidi, che da adulti non son stati virtuosi; disabili imprigionati nelle loro anguste casette dalle barriere architettoniche, che non sono tanto belli da vedere per strada; bambini allontanati da genitori abusanti e trascuranti, affidati a Case Famiglie che hanno l'impossile compito di sostituire gli affetti più cari. Ho visto i loro occhi. Molti di loro son volti conosciuti. Nella miseria della loro situazione ho sentito, comunque, i loro sogni. Nella memoria, tra gli altri, ho recuperato un ricordo. Era una donna, bambina istituzionalizzata, madre di tre figli, con un marito disoccupato, alcolista, il contesto quello di un quartiere popolare. Alcuni anni fa, alla vigilia di un ennesimo Natale consumista, nel corso di un colloquio, la donna mi guardò con fierezza e mi disse con affetto e con sguardo sognante:"...se avessi i soldi le regalerei una bellissima pianta, alta, con grandi fiori rossi..." e via con le spiegazioni, puntuali, dettagliate...Inutile dire che quella pianta, a distanza di tempo, è ancora con me...e a Natale fiorisce.

giovedì 25 dicembre 2008

ESAUDITE TUTTE LE RICHIESTE!

Babbo Natale ce l'ha fatta! Ha lavorato alacremente e senza sosta in questi giorni di festa pur di riuscire ad esaudire tutte le richieste pervenute, anche le più difficili e stravaganti.
Stanco morto per la faticaccia fatta, si gode un giusto riposo nella stalle delle renne.
GRAZIE BABBO NATALE!
e.... Buon Riposo!

HO DECISO: IO ODIO IL NATALE

Me lo dimentico ogni anno! Appena sono finite le feste e si torna al tran tran quotidiano rimuovo la noia, le abbuffate inutili, il mal di stomaco, i noiosi convenevoli con i parenti (si lo so non sono molto socievole), dei giorni di festa e torno ad aspettare trepidante la magica notte di Natale quando tutti i sogni si avverano... Per poi tornare ad annoiarmi a morte durante queste interminabili, oziose giornate con il rischio di prendere a panettonate mio figlio e di divorziare da mio marito, al quale, tra l'altro, le feste fanno più male che a me...
Caro Babbo Natale, ti prego, regalaci un anno senza Natale.

sabato 20 dicembre 2008

Caro Babbo Natale...

Mancano oramai pochi giorni alla fatidica notte e molte sono state le richieste arrivate, anche attraverso il web al povero e oberato Babbo Natale: misteriosi pacchi di lunghezza varia tra 180 a 190 cm, panchine più o meno occupate, cani con spazzola e spazzole senza cani, emozioni a sacchi e prodotti biologici senza ogm... Per questo abbiamo pensato di aiutare Babbo Natale nel suo faticoso ma essenziale lavoro, raccogliendo le vostre richieste e ascoltando i vostri desideri. Eccoci dunque pronte a raccogliere le prenotazioni per i vostri doni, previa l'autocertificazione attestante l'essere stati buoni durante l'anno in corso: 1) ROBOT MULTIFUNZIONE DA CUCINA:

la sua struttura in metallo pressofuso, racchiude un possente motore, che risulta estremamente potente, silenzioso ed affidabile. I suoi accessori in acciaio inox, garantiscono risultati e prestazioni professionali. Tante funzioni utilizzabili grazie alla sua infinita' di accessori di alta qualita' per preparare tutto quello che la fantasia vi suggerisce, con grande semplicita'.

2) SET DI VALIGIE DA VIAGGIO:

il set è composto da tre valigie rigide e resistentissime in vera pelle. Impugnatura anteriore per il trasporto a mano con manico allungabile e regolabile in diverse lunghezze. Ottime rifiniture.

3) AUTO SPORTIVA:

dotata di sedili in pelle, cambio manuale, splendida carrozzeria, allestimento sportivo, e naturalmente FULL OPTIONAL! (nella foto, un piccolo e volenteroso aiutante di Babbo Natale la sta preparando per la consegna)

4) DIVANO LETTO:

pensato per soddisfare tutte le esigenze, garantendo il giusto confort e il massimo benessere con la sua struttura rigida, antiaffosamento e la garanzia di dei trenta anni. E' rivestito in vera pelle e completo di due morbidi cuscini per le vostre serate e notti indimenticabili. Gli accessori, visibili nella foto, sono compresi. Per le prime cento richieste, in regalo anche la parure di lenzuola "Ti prendo e ti porto via" .

5) BOUQUET DI FIORI FRESCHI:

Per le più romantiche una composizione di fiori freschi originale e fantasiosa preparata dai nostri esperti fioristi per stupire chi la riceve. Si garantisce la consegna a domicilio con la massima puntualità e professionalità.

MIRANDA, WILMA E SAMANTHA, cercheranno di far avere a Babbo Natale al più presto ogni richiesta pervenuta, nell'attesa

VI AUGURANO BUONE FESTEYY

Le rose che non colsi...

"Il mio sogno è nutrito d'abbandono, di rimpianto. Non amo che le rose che non colsi. Non amo che le cose che potevano essere e non sono state... Guido Gozzano"

venerdì 19 dicembre 2008

IO STO CON LA PARIETTI!!!

Lo dico subito: non lo volevo proprio fare questo post, volevo sorvolare, andare oltre, pensare al Natale, ai doni con e senza panchina, impegnarmi ad essere più buona, ecc, ecc...
Anche perché in un primo momento l'idea che la Signora Parietti si candidasse nel PD mi aveva, lo ammetto, pure urtato un po'. Poi però zigzagando in rete sono stata travolta dalla marea di post e commenti sarcastici, denigratori, saccenti e violentemente allusivi...e., che dire?..mi è scattato dentro qualcosa. Ecco! Punta nell'orgoglio, mi sono sentita solidale con lei.
  • Forse il retaggio di una mai nascosta nè dimenticata "sorellanza"?
  • O forse perché, da sempre, per temperamento, bastiancontrarismo o per tirarsi la sfiga, (fate voi) sono abituata a stare dalla parte del torto?
  • O forse perchè l'accusa di "rovinapartito" (che in questo caso farebbe le veci dell'ormai desueta accusa di "rovinafimiglie" rivolta a molte donne intraprendenti) mi fa ridere visto con quale efficienza e successo han provveduto a ciò molti volenterosi maschietti?
  • O forse perchè ci sarebbero talmente tanti motivi per criticare e magari anche condannare il PD e la politica italiana in generale che le energie spese in questa direzione sono talmente sprecate che mi paiono pretestuose?
  • O forse perchè sospetto che le tante critiche siano dovute più al mestiere "leggero" da soubrette (Ah! se avesse fatto la casalinga o l'infermiera!) e all'appariscente bellezza della Signora Parietti che non dalle sue idee e ai suoi argomenti?
  • O forse perchè provo istintivamente sempre molta simpatia per chi ha in odio le mutande?
Io non voterò la Signora Parietti (francamente non voterò neanche il PD) ma credo che, con o senza mutande, abbia tutto il diritto di candidarsi e gli elettori di scegliere se votarla o meno. O i professionisti della politica ritengono che non abbia abbastanza condanne per essere candidata?
(nella foto... beh...ho esagerato un po'....)

LAVORETTI DI NATALE!!

Ricordate quando a scuola da piccoli si facevano quei terribili lavoretti (le buone cose di pessimo gusto, direbbe Gozzano buonanima) con il das, le mollette di legno per i panni o il rotolo interno della carta igienica, da regalare ai genitori per le feste? Beh...mica le abbiam perse queste buone abitudini noi insegnanti moderne... Ecoo cosa ho fatto fare quest'anno per Natale ai miei piccoli (sono in prima e son ancora dei cuccioli spaesati con le stringhe sempre sciolte e il moccio al naso):

Basta davvero poco ed è economico e divertentissimo: si colora del sale da cucina dentro un bicchiere mescolandolo con i pennarelli, così facendo acquisista splendide sfumature e si usa per riempire dei vasetti di vetro dello yogurt. Si chiude con una candelina (se si aggiunge a piacere della porporina anche meglio). Buon lavoro!

giovedì 18 dicembre 2008

Meeting sui Diritti Umani

Ieri, a Firenze, si è tenuto il XII Meeting sui Diritti Umani. L'evento, che si colloca nel 60° anniversario della Costituzione e celebra la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ha raccolto più di 9000 studenti delle scuole medie e superiori che, con striscioni, cartelloni, cappellini, maglie colorate, inneggiavano alla pace, sostenevano il rispetto dei diritti irrinunciabili di ogni essere umano, indipendentemente dall'etnia di appartenenza. I ragazzi, attenti e coinvolti hanno ascoltato Ingrid Betancour, eroina colombiana che, per il suo impegno sui diritti, che le è costato sei anni di prigionia nelle foreste della Colombia, è sostenuta dalla Regione Toscana per l'assegnazione del Nobel per la Pace.
Avrei voluto avere la notizia dalla televisione di stato. Avrei voluto che all'evento fosse dato lo spazio che meritava. Purtroppo però si è sposata la figlia di Berlusconi così "i nostri addetti all'informazione" hanno ritenuto che questo fosse più interessante per gli italiani. Ci hanno fatto sapere il numero degli invitati, ci hanno commosso informandoci che è stata intonata, nel corso della cerimonia, la canzone che ha sigillato l'amore agli albori... Che tenerezza...che squallore!
L'adolescente "impunito" e idealista ha partecipato alla manifestazione con la sua classe. Il tragitto era in treno, le aspettative quelle di un qualsiasi tredicenne ("Ganzooo, non si va a scuola, si va in gita, in treno si fa un casinooo). E' tornato più grande. A tavola, durante la cena, ha raccontato, emozionato, tutto quanto aveva visto, ascoltato, respirato, scoperto. Era coinvolto. Gli occhi erano pieni di impegno. Mi hannno dato speranza, mi han riempito di coraggio. L'equità sociale, ancora così lontana, mi è parsa d'un tratto, attraverso mio figlio, un progetto in cui credere ancora...

mercoledì 17 dicembre 2008

Compagni di scuola

Qualche giorno fa, mentre ero in fila alla cassa per pagare e distrattamente controllavo quanto avevo preso (coton fioc? ce l'ho!...carne macinata? ce l'ho!..cereali per colazione? ce l'ho...), il signore coi capelli leggermente brizzolati davanti a me si gira e... "Baraccini!!!" "Sì, sono io e tu sei...forse..." "Sì! Eravamo a scuola insieme. Ricordi?" Difronte a me, in giacca e cravatta, con il carrello pieno di omogeneizzati, sapone per il bucato e vino da tavola, un vecchio compagno di scuola. Lo ricordo, nel primo banco, piccolo, scontroso e solitario. Non uno di quei compagni che sognavo, sfiorandomi sotto le lenzuola, prima di addormentarmi e difronte al quale arrossivo e non riuscivo a spiccicar parola. Ma uno di quelli con cui era spontaneo scherzare e confrontare le risposte di storia o le espressioni di mate. Dopo i convenevoli e i saluti di rito, lui un po' titubante prende coraggio e mi chiede: "ma poi...non ce l'hai fatta a diplomarti?" Stupita per il ritardo di vent'anni con cui mi pone questa domanda e per la velata allusione ad un mio probabile fallimento, penso: Perchè mai non dovrei avercela fatta? Non ero forse tra le più brave allora? Ma poi ho capito! In quella lieve esitazione d'imbarazzo, in quella impaziente attesa e nella malcelata speranza che io non sia stata all'altezza delle aspettative dei miei Prof di allora, ho riconosciuto il dolore di una ferita ancora aperta, di un'umiliazione subita e mai del tutto riemarginata e allora avei voluto rispondergli:
Baraccini sì ce l'ho fatta ma, non credere, non è stato indenne neanche per me, son caduta anch'io, abbattuta, ferita, distrutta in mille pezzi, provando sulla mia pelle l'inutilità di un dolore così intenso, distruttivo e lacerante da farmi desiderare di spiccare il volo dal davanzale di uno squallido liceo di provincia. Ho immaginato che per porre fine a quell'angoscia sarebbe bastato, solo un leggero battito d'ali contro il cielo pervinca di una noiosa mattina di primavera, solo un agile balzo nel vuoto poi... più nulla...
Sono stata fortunata, qualcosa quel giorno mi ha trattenuto, ma quel dolore io non l'ho mai dimenticato: la paura di non farcela, di non essere all'altezza, l'ansia di risultare una completa delusione per chi ha posto speranze in noi e il sentirsi così diversi dagli altri, inadeguati, incapaci e imbranati, e quel senso di irrimediabile smisurata solitudine...
Capisco solo ora che Baraccini, allora, soffriva in silenzio per esser considerato un alunno mediocre e con poche potenzialità. Quanto scalpitava inutilmente per dimostrare a tutti di essere migliore di quanto appariva! Spreco di energia e fatica vana visto che nessuno lo prendeva in considerazione...
Mi rimane una perplessità: perchè le offese e le umiliazioni subite da ragazzi ci rimangono impresse a fuoco nella carne lasciandoci ferite che non smettono mai di far male? Forse perchè ci colpiscono quando siamo più vulnerabili? Fragili? Ingenui? O perchè ancora non c'è cresciuta la corrazza? Perchè? Aiutatemi a capire...

martedì 16 dicembre 2008

BRUNETTA CONTRO IL PATERNALISMO MASCHILISTA E A FAVORE DELLE PARI OPPORTUNITA'

Con una Ministra per le pari opportunità come quella che ci ritroviamo, dobbiamo ringraziare il cielo, noi donne, che almeno il Ministro Brunetta, si dichiara strenuo difensore delle pari opportunità e dell'uguaglianza tra i sessi. E non solo a parole! No signore! Vuol fare anche i fatti e il prima possibile, iniziando proprio da un'assurda ed iniqua discriminazione che penalizza brutalmente le donne che lavorano: l'età pensionabile a 60 anni anzichè a 65 com'è per gli uomini. Irragionevole ed inutile privilegio che penalizza due volte noi donne "nell'interruzione di carriera durante la fase fertile della loro funzione riproduttiva, e nell'essere costrette ad andare in pensione prima, con pensioni più basse in ragione del sistema contributivo". (parola di Ministro!) Povere noi, cacciate a forza fuori dal mondo del lavoro, nostro malgrado, condannate a inutili e vuoti pomeriggi sulle panchine dei giardinetti pubblici o al circolo delle bocce nel tentativo di far passare il tempo!
A parte l'ironia io non sono affatto favorevole a leggi che privilegiano una persona, un gruppo o una categoria a meno che non servano per riequilibrare una situazione concreta e reale che di fatto li penalizza. E indubbiamente è così per noi donne. Vediamo alcuni dati:
  • Il 50% delle donne italiane lavora ma sono comunque loro a sobbarcarsi i costi "professionali" che comporta la nascita di un figlio, infatti solo il 16% dei padri ha chiesto di usufruire dei permessi e dei congedi per maternità;
  • Le donne italiane lavorano in media sei ore e mezza fuori casa e sette ore e un quarto in casa: questo significa 13 ore e 45 min. di lavoro quotidiano;
  • le donne italiane continuano ad avere praticamente solo sulle loro spalle il lavoro domestico; infatti l'uomo dedica a casa e figli mediamente un'ora arrivando ad un impegno quotidiano di poco più di 9 ore, mentre per quanto riguarda la cura dei figli da parte dei nuovi padri essa è sempre in relazione agli aspetti più piacevoli come il momento del gioco;
  • le donne anziane, se non hanno beni propri, devono scontare il fatto di avere avuto vite lavorative più precarie di quelle maschili, caratterizzate non solo da stipendi più bassi, ma da interruzioni per maternità o per lavoro di cura; ed infatti, la percentuale più alta di povertà si trova fra le donne che oltre che sole sono anche anziane;
  • le donne italiane pur avendo un'istruzione mediamente più elevata hanno minore accesso alle carriere più remunerate e minori possibilità di fare carriera.

Le donne italiane e le donne in generale fanno da sempre un doppio, se non triplo lavoro occupandosi dei figli, della casa, dei lavori domestici e degli anziani. Mansioni che esse svolgono con amorevole dedizione e a titolo gratuito, ma che sono di fondamentale importanza in una società civile. E' un lavoro sommerso, disconosciuto che produce un'immensa ricchezza e di cui mai si potrebbe fare a meno. Ecco perchè le donne sono legittimate ad andare in pensione prima degli uomini: non perchè sono più fragili o perchè hanno partorito e vanno protette, (Oh belliiiii!!!) ma perchè si sono già fatte un mazzo enorme!!!!

(Ministro, la prego, se questo è il suo pur volenteroso contributo alla causa femminile, torni pure a farsi i cazzi suoi e non si preoccupi troppo delle discriminazioni che ci tocca subire . Grazie!)

lunedì 15 dicembre 2008

Comunicazione di servizio

A tutte le Amiche di tastiera:
abbiate fede!! Sembra che Babbo Natale abbia accolto il tam-tam delle nostre lamentele di blog in blog,
pare infatti che stia facendo alcune consegne straordinarie così da avere più tempo per i doni dei bambini la notte di Natale!!!
Parola di Samantha-in-trepida-attesa!
PS:ogni riferimento a possibili immagini è puramente casuale.

giovedì 11 dicembre 2008

GRATIFICAZIONE

In questi giorni in cui rifletto molto sul mio lavoro, alla ricerca di connessioni tra le varie storie che ascolto, impegnata a trovare strategie d'intervento efficaci, che possano portare benefici, anche minimi, in queste vite sregolate, mi son fermata spesso su un concetto che, seppur banale, sembra rappresentare il capolinea, la chiave di volta, la soluzione all'enigma, il punto che collega l'inizio alla fine. Questo concetto, molto profondo e denso di contenuti psicologici, emotivi, affettivi e sociali potrebbe tradursi in una sola parola: GRATIFICAZIONE! Credo che sia il motore che muove il mondo! Come si riempie di colore la nostra giornata quando riceviamo gratificazioni: ci avete mai pensato con attenzione?
E' ovvio che il grado di benessere che emerge è direttamente proporzionale all'importanza che riveste per noi la persona che ci gratifica, ma una piccola dose di gioia ce la procura anche il gatto che ci fa le fusa perchè ha ricevuto la sua dose di pappa o il cane che ci sente arrivare e ci corre incontro abbaiando e scuotendo la coda e gettandoci le zampe addosso per salutarci!
Mi gratifica lo sconosciuto che entra per la prima volta nel mio ufficio e, al termine del colloquio, mi stringe la mano e mi dice con calore:"Grazie per avermi ascoltato, è veramente gentile..." e non fa differenza se è un barbone o un malato di mente, un medico o un giovane avvocato, la sensazione di piacere che mi procura è comunque intensa e ne gioverò nella giornata!
Mi gratifica un sms che mi arriva a metà mattina, magari in un momento di stanchezza e stress, da parte delle mie amiche o di Fred o di "chissàchi" che mi manda un saluto, che mi chiede come va: potrei dire che, dovendo misurare il mio livello di buonumore, sicuramente registrerei variazioni considerevoli mettendo a confronto giornate in cui ne ricevo ad altre in cui non ne ricevo!
Mi gratifica il mio piccolino che, ancora immune dai nefasti effetti dell'età adolescenziale che ha tanto duramente colpito il fratello, mi scrive letterine con su scritto: "Alla mia mamma preferita. Il nostro legame è inscioglibile." (ma dove avrà trovato questo contorto e brutto termine?). In questi momenti credo di provare la felicità, quella del "buco nello stomaco", della sensazione di pienezza "che non butteresti giù una nocciolina", della mente e del cuore che sono proprio "tre metri sopra il cielo"...
Penso a questo concetto e mi convinco che la gratificazione ha un valore terapeutico per i miei pazienti sgangherati, privati degli affetti, abbandonati e, purtroppo, qualche volta violentati.
Posso garantire loro un alloggio, aiutarli nella ricerca di un lavoro, dar loro un contributo economico o fare qualsiasi altro intervento ma se mi dimentico che la loro autostima passa anche dalla mia gratificazione nei loro confronti, dalla costruzione di una relazione con loro, tutto quello che "metto in atto" corre il rischio di andare vanificato.
Non è forse così anche per i nostri compagni, figli, amici e tutte le persone che ci vivono accanto? Credo che ognuno di noi possiamo rintracciare nella memoria momenti intensi, condivisi, di apprezzamenti gratificanti, anche semplici, scambiati in fretta, personali, intimi, che "son proprio per te, parlan di te e di nessun altro"...e come non rimpiangere, sentendo delle punte di spille conficcate proprio lì, dove fa più male, per tutte quelle gratificazioni "mai concesse", messe da parte "che tanto c'è tempo", destinate a quelle persone che, ormai, non sono più con noi e non le potranno più ricevere?...

martedì 9 dicembre 2008

INNAMORARSI...

Un giorno, appena uscita dal lavoro, mentre guidavo stanca verso casa l'ho visto. M'è apparso d'improvviso, e con un potente battito d'ali, lui splendido e veloce nel suo irreale piumaggio candido, si è librato nell'aria tersa di un cielo turchino appena lavato di pioggia. Me ne sono subito innamorata! E come capita a tutti gli innamorati da allora non ho fatto che cercarlo, aspettarlo, rincorrerlo, tentare di avvicinarlo. E finalmente l'ho fotografato! ECCOLO! Non è una meraviglia?

...A VOLER ESSERE ONESTI...

La mia nuova casa non è per nulla nuova, anzi necessita di essere ristrutturata; dall'impianto elettrico, che va messo a norma, ai riscaldamenti che non c'erano, dalle tubature al ripristino del tetto e altri ritocchi più banali ma assolutamente necessari. Il costo di tutto questo sarà piuttosto alto, per lo meno per le mie, anzi nostre, tasche. Ma niente paura! Infatti lo Stato ci viene incontro, visto che questa è la nostra prima (e anche unica) abitazione, riducendoci anzitutto l'IVA al 10% (anzichè al 20%) e consentendoci di recuperare il 36% delle spese effettuate attraverso detrazioni fiscali. "OTTIMO!" Ho pensato io e così mi sono informata presso la commercialista per sapere come fare. Lei mi ha risposto che non ne sa niente ma mi ha passato un suo collega che pare si occupi proprio di questo tipo di detrazioni fiscali. Al telefono quest'ultimo mi dice, imbarazzato, che non ne sa niente, che non l'ha mai compilata questa domanda per nessuno, e che comunque se ne dovrebbe occupare il geometra. A questo punto vado dal geometra che si sta interessando della DIA (denuncia di inizio di attività edilizia). Neanche lui ne sa molto. Mi risponde, titubante, che di questo se ne deve occupare il commercialista (e dai!) e comunque neanche a lui è mai capitato di presentare tale domanda di detrazione per la prima casa.
Ma com'è possibile? dico io.
Perchè mai per una volta che lo Stato ti viene incontro e cerca di agevolarti consentendoti di recuperare parte delle spese, uno sceglie di non usufruirne? Mi hanno spiegato a mezze parole, spaventati dalla mia ingenuità e poca scaltrezza, che tutti quanti preferiscono far fare i lavori "a nero" perchè è comunque più conveniente per tutti: anzitutto si risparmia subito l'IVA, dal 10% al 20% sulla spesa totale, in secondo luogo l'impresa edile ti pratica uno sconto se non chiedi la fattura (perchè meno fatturano meglio è per loro, credo). Inoltre, la detrazione viene suddivisa in dieci anni e sempre a patto che l'Irpef che paghi sia superiore a quanto devi detrarre. Infine, bisogna aggiungere che non è assolutamente certo che, presentata la domanda e pur avendone i requisiti, lo Stato ti conceda le detrazioni fiscali cui hai diritto perchè, mi dice il geometra con tanto di legge in mano appena scaricata da internet, basta che manchi un documento, basta che tu infranga una norma (anzi che l'impresa infranga una norma sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) che la detrazione salta. Ebbene sì! Uno si aspetterebbe che in un Paese che è andato avanti a forza di condoni, indulti, amnistie, lodi e varie, qualora alla tua pratica mancasse un documento o una qualsiasi fotocopia ti fosse permesso di rimediare e ti venisse cortesemente comunicato "Gent. Sig. Miranda è necessario che Lei provveda al più presto a integrare i documenti XY che mancano alla sua domanda. Cordialmente...." Invece no! Basta un qualsiasi pretesto per esserne escluso.
Insomma quanta amarezza! In questo Paese è sempre più facile e conveniente violare la legge che rispettarla!
Lo sapete però che io non cedo mai, vero? Per lo meno non sui miei principi! Ma quanto può essere frustrante a volte...
(Nella foto l'inizio dei lavori di ristrutturazione)

lunedì 8 dicembre 2008

NO-SOCIAL PORC-CARD

Domenica, come di consueto, ero a pranzo dalla Rosa.
La Rosa ha ormai passato i settant'anni ma ti accoglie ogni volta con quell'aria grintosa e battagliera che le ho sempre visto, così prepotentemente vitale che ti vien da pensare che non c'è niente che potrà abbatterla nè intaccare quella dura scorza contro cui mi son sempre scontrata. Le chiedo se è andata a richiedere la Social card; infatti, ne ha diritto, avendo più di 65 anni e un reddito di 7000 euro annui.
Non ne sa niente.
Per la prima volta la trovo impreparata. Ingenuamente mi chiede: "Ma non me li mettono nella pensione quei soldi?" "No" le rispondo "devi informarti bene e compilare dei moduli di domanda per richiedere la social card". Non è una sprovveduta la Rosa, si sforza di capire e promette di andare ad informarsi al Patronato.
Così una di queste mattine, si alzerà presto, a piedi farà tre km e mezzo per raggiungere il centro, aspetterà due ore in fila al Patronato dove il buon Marco alla fine l'aiuterà a compilare i moduli e magari la dirotterà presso altri uffici dove dovrà fare altre file per avere altri moduli o certificati indispensabili. Non so se una sola mattina le potrà bastare per far tutto. Comunque, pronta la domanda la dovrà portare alle poste dove, dopo almeno un'altra mezz'ora di coda, potrà sperare di ritirare la social card (non ho capito se la danno subito o no) e, infine, se non ha fatto troppo tardi, potrà prendere il pullman di linea per tornare a casa (infatti sono poche le corse giornaliere previste).
E tutto questo per 40 euro al mese!
Credo che, poiché questo misero aiuto è offerto ad anziani che hanno difficoltà a spostarsi soprattutto in questi freddi giorni invernali, ci si poteva organizzare meglio in modo da poter evitate tutte queste inutili e dispendiose trafile.
Forse il Presidente ci avrebbe pensato meglio se la Rosa fosse stata sua madre!

sabato 6 dicembre 2008

ANNIVERSARIO

Ieri sera io e Fred abbiamo festeggiato il nostro anniversario! Che bella serata. Siamo usciti solo noi due. Ci siamo fatti belli e, senza fretta, senza sentire litigi nel seggiolino dietro, siamo andati a cena in un ristorantino davvero splendido... Più che cibo direi che erano coccole. Pane fatto in casa, speziato, croccante, sfogliatine alle verdure, crepes alle castagne, profumatissime, una tagliata di manzo veramente divina con verdurine aromatizzate invitanti e, per finire, un tris di dolci che sembrava un'opera d'arte. Il vino, rosso, corposo, toscano, era servito in grandi bicchieri leggeri. La musica blues in sottofondo, pochissime persone, voci soffuse, un arredamento semplice ma ricercato...Ci voleva proprio! Mi son talmente rilassata che ancor oggi sento i benefici della serata. Come basta poco per stare bene! Spesso, con ciò che già possediamo, possiamo creare, inventare, riscoprire, "belle cose". Come questa mia creazione:
E' stata ideata con: -ramo storto di kiwi -pigna -bacche -colla -un pò di fantasia... Che ve ne pare? A presto. Wilma

DICEMBRE

Ragazzeeee!!! Si avvicina il Natale!!
No,l'euforia non è dovuta all'attesa dei pacchi,delle luci,dello shopping (sigh!),dei panettoni,e delle noci, in una parola dell'atmosfera Natalizia! Ma al..primo Natale del nostro blog!!!!! Ed ai giorni di vacanza che ci aspettano,per chiacchiere e relax!! Ci riusciremo vero?! O dietro l'angolo si nascondono tornei di calcio natalizi dei nostri giocatori in erba,recite,compiti a gò gò e via dicendo?!!! Io intanto la mia letterina l'ho scritta! Si, si care Amiche proprio così! E' stato Babbo Natale in persona a sollecitarmi..dice che da troppo tempo non riceve letterine da noi ragazze! Ed allora ho scritto così:
Caro Babbo Natale,
quest'anno sono stata molto BUONA,quindi mi aspetto di ricevere il mio dono.Ti prego soltanto di non gettarmelo dal camino ,perchè non penso che un pacco di 190cm riuscirà a passare dalla canna fumaria,inoltre non vorrei che si ammaccasse ed io rischi di non riceverlo in OTTIMO stato,così come lo posso ammirare ogni giorno sbirciando la vetrina!! Ah..quanto mi piace Babbo!!Non passa settimana in cui non vada a dare un'occhiatina..e lui dalla vetrina sembra rispondere al mio desiderio di possederlo con altrettanto ardore di essere posseduto!!
Ti prego quindi Babbo di avvertirmi quando me lo consegnerai,non ti preoccupare se non sarà alla mezzanotte in punto del 24,per carità!!Prima i bambini!! Va bene anche qualche giorno dopo! Grazie caro Babbo,conto sulla tua discrezione..
Con immensa gratitudine, tua Samantha.

lunedì 1 dicembre 2008

All'ombra dell'ultimo sole, si era assopito un pescatore e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso...

...Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame...
Fabrizio De Andrè
Ho dormito poco.
Abito a meno di un chilometro dal mare. Stanotte la pioggia che batteva incessante sui vetri, il vento che fischiava e i tuoni che, con gran fragore sempravano spaccare il cielo, mi hanno svegliata. Il rumoreggiare del mare tempestoso arrivava fino al mio letto, così spaventoso che sembrava di vederle le onde gonfiarsi bianche di spuma e di rabbia, rotolate dal vento, infrangersi poderose sulla spiaggia. Mentre io mi stringevo al sicuro al calduccio cercando di riaddormentarmi, quasi settecento persone (tra cui donne e bambini) sopra due barconi di meno di 15 metri rischiavano la vita cercando di raggiungere la costa italiana.
Neanche un miracolo li avrebbe potuto salvare!
Ma i pescatori di Mazara del Vallo sì! Coi loro peschereggi, forti della loro esperienza in mare, col mare forza nove e onde alte dieci metri, si sono imbarcati per portare in salvo quei loro fratelli sconosciuti e così disperati.
Non commento, non difronte a tante parole mal spese da politici opportunisti, giornalisti pedanti, opinionisti sagaci sul problema sicurezza in Italia e sull'urgenza di chiudere le frontiere. Una bella lezione di umanità e di solidarietà fraterna per tutti quei demagoghi parolai che ci tocca sentire ogni giorno amplificati da tv asservite e da giornali servili e strumentalizzati.
SOLO GRAZIE!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.