FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
sabato 28 febbraio 2009
DIALOGHI FAMILIARI...
sabato 21 febbraio 2009
IDENTITA' PERSONALE
venerdì 20 febbraio 2009
ODIO GLI INDIFFERENTI
SOLO BUONI PROPOSITI..
giovedì 19 febbraio 2009
venerdì 13 febbraio 2009
Voglio pensarla come Lerner!
lunedì 9 febbraio 2009
Ad un padre
UNA MATTINA COME TANTE
Questa telecronaca doveva essere, in realtà, lo spunto per fare un commento sulla difficoltà per ogni madre lavoratrice, spesso a nero o con contratti di precariato, a provvedere alla cura dei propri figli quando ne hanno bisogno, sulla professione d'insegnante, ultimamente così denigrata e ridotta in maniera sterile a prima alfabetizzazione, sull'impegno, la serietà, la passione che richiede l'occuparsi di bambini e del loro quotidiano, sull'impossibilità di lavorare serenamente, rispondendo ad ogni richiesta, aspettativa, necessità di ognuno con classi così numerose, sulla carenza di strutture, personale, strumenti essenziali nella nostra scuola (un solo collaboratore in una scuola di quasi cento alunni, mancanza di carta, di telefono portatile...).
Rileggendo però, credo non ce ne sia bisogno...
domenica 8 febbraio 2009
Emozioni
sabato 7 febbraio 2009
Aglio,peperoncino e..confidenze
venerdì 6 febbraio 2009
mercoledì 4 febbraio 2009
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si è già mangiato da un'altra parte e allora, è comprensibile, non si ha più fame,
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si soffre di un disturbo alimentare che va curato,
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o.... anche il più gustoso e appetitoso pranzetto viene a noia se riproposto tutti i santi giorni...
Ecco! E' la terza opzione che mi manda in crisi.
A me avevano insegnato che il sesso è il coronamento inscindibile dell'amore, la fase ultima, suprema, il punto di non ritorno. E io c'ho creduto. E non solo. Su queste convinzioni ho costruito, felice, la mia vita. Eppure oggi qualcosa non mi quadra. La passione e l'attrazione paiono assopirsi difronte alla consuetudine del quieto amore coniugale. Come soffocate, scolorite, assorbite in altre faccende. Ho sempre creduto che non potesse esserci nulla di più bello, completo, intenso che ritrovarsi la sera vicina all'uomo che ami. Quello che hai scelto. L'uomo che condivide la tua vita, sopporta paziente le tue nevrosi, asciuga le tue lacrime, ascolta anche i tuoi silenzi. Quello che ha dato a tuo figlio il colore dei capelli e quelle strane orecchie che solo loro hanno. Quello che ti comprava i bomboloni quando, aspettando vostro figlio, somigliavi ad una balena. Quello che c'era e c'è sempre stato: all'uscita da scuola il giorno della maturità, dal ginecologo la prima volta, in quella asettica e squallida sala d'ospedale ad aspettare tuo nipote che proprio non voleva nascere, o quando credevi che non saresti mai riuscita ad imparare a guidare o ogni volta che piangendo volevi mollare...
Invece sembra proprio che la passione non si concili con la conoscenza profonda, con la forza di un legame duraturo, con la stabilità di progetti condivisi e comuni, con la corrispondenza empatica di chi si conosce da sempre, con la condivisione quotidiana di una vita da sbrigare. Come se richiedesse invece uno "scarto", il mistero di un'anima di cui si intuisce l'essenza ma che c'è ancora sconosciuta, ci sfugge, ci si nasconde... Ala stabilità, alla certezza, alla serena convivenza, preferisce l'incerto, il fuggevole, il rubato...
Ho quarant'anni (quasi) e ancora tutto da capire...,