FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

sabato 28 febbraio 2009

DIALOGHI FAMILIARI...

Wilma, tono apparentemente tranquillo, velatamente (ma neanche tanto) ironica, alla vista dell'ennesimo capo d'indumento lasciato da Fred SOPRA non DENTRO il cesto della biancheria, in bagno:"Amoreee, ma il tuo maglione è da lavareee??", Fred, tranquillo e ignaro di qualsiasi intenzione "ironica":"Non lo so tesoro...". Wilma, sconfitta, perplessa,tra sè e sè, testa china:"E chi lo saprà??"
Il "Piccolo-non-ancora-colpito-dai-nefasti-sintomi-dell'adolescenza", immerso in tenerezze, coccole e racconti vari nel lettone: "Mamma...ma se io ero nato quando il babbo, te con chi ti fidanzavi??!".Accanto a lui Wilma si scioglie completamente e perdona i verbi mal coniugati...
L'"Adolescente-impavido-e-impunito", voce da Orco con la gola arrossata, brufoli e cappello, in macchina con Wilma. Lei alle prese con uno dei suoi discorsi profondi, sentiti, che riserva allo spazio ristretto dell'auto, unico luogo dove può sperare di essere ascoltata. Come una freccia infuocata:"Mamma, deciditi! Mi dici sempre che devo essere diplomatico poi insiti che non devo scendere a compromessi...ALLORA?!". Wilma stringe le mani sul volante, inutile precisarlo, estremamente confusa, cambia prontamente (e un pò vigliaccamente) discorso:"Oggi studi geometria che hai la verifica!"

sabato 21 febbraio 2009

IDENTITA' PERSONALE

A chi appartiene un uomo?
Cosa caratterizza l'identità?
Siamo un puzzle composto da mille unità, un insieme di miliardi di esperienze che ci hanno preceduto, il prodotto di incontri tra mondi lontani.
Ciò che appare di noi è plasmato, modellato dalle nostre personali esperienze familiari.
Siamo il risultato del passato, di passi compiuti da altri, di conquiste e sconfitte, di emozioni, affetti, amori , incontri, passioni, dolori, lacrime...
Quanta ricchezza racchiude un uomo!
Se solo, semplicemente, penso alla mia identità, alla mia appartenenza, scopro che emerge un universo infinito.
Sono una donna, con la pelle bianca, europea. Sono Italiana. La Toscana è la mia Regione. Condivido il dialetto del mio paese.
Le mie radici poggiano sulla saggezza di un nonno materno che non ho conosciuto, ma anche sulla caotica accoglienza festosa dei miei numerosi parenti paterni.
Appartengo alla divisione dei ruoli tra maschio e femmina ma anche ai valori del '68, alla riforma del diritto di famiglia.
Per passione sono parte dell'America Latina.
Per cultura mi riconosco nei principi del cristianesimo.
Per ideologia nel comunismo.
Professionalmente faccio parte di un Ordine che poggia i suoi principi su un preciso Codice Deontologico, ma sono anche un'insegnante.
Mi caratterizza l'interesse per le relazioni umane, per le storie di vita.
Sono, prevalentemente, madre, moglie, ma anche figlia, amica, sorella, zia...
Appartengo ai letterati, ai poeti, ai musicisti, ai viaggi e all'arte.
Sono una lettrice, banalmente semplice, estremamente complessa.
Un'atea con una profonda religione: la conoscenza del mondo...

venerdì 20 febbraio 2009

ODIO GLI INDIFFERENTI

Odio gli indifferenti. [...]
Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
Perciò odio gli indifferenti.
L'indifferenza è il peso morto della storia.
E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
L'indifferenza opera potentemente nella storia.
Opera passivamente, ma opera.
E' la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza.
[...] Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo.
Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.
I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa.
Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile.
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? [...]
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto.
E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. [...]
Vivo, sono partigiano.
Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Antonio Gramsci

SOLO BUONI PROPOSITI..

Finalmente venerdì pomeriggio!! Ho passato l'intera settimana pensando al momento in cui sarei riuscita a sedermi al pc, per scrivere e tuffarmi nel nostro angolo relax..
Il sole di questi ultimi giorni,scalda dentro e così anche il mio umore ne risente in maniera considerevole!! Ho Voglia e Bisogno di scrollarmi di dosso i pensieri di quest'ultimo periodo..le mie colazioni ultimamente son state all'insegna del:leggo-il-giornale-e-mi incazz terribilmente!!! La sera a cena poi qualche conversazione poco piacevole ha reso tutto più scuro...
Adesso...ho voglia di "imbellettarmi", programmare serate con le Amiche,pensare all'ultima domenica di balli al carnevale,al corso di pc che inizio lunedì,alla cioccolata calda al bar servitami dallo strepitoso barista,e
all'incontro di fine marzo con tutte voi!!!
Così l'altra sera decido di rendere partecipe il mio amato Zorro dei vari propositi,em.. no della cioccolata in verità non l'ho messo al corrente,forse non è così rilevante!! : )
Arriva a casa alle otto passate,varca la soglia, il naso rosso per il freddo le chiavi della macchina in bocca e le mani impegnate nei sacchetti della spesa.. "Amoreee!!!Ho scambiato l'indirizzo facebook con le amiche di blog,ci siam viste!! E..fine marzo ci incontriamo tutte a Firenzee!!"
Lui con aria perplessa:
"Chi?!! Cosaa?!
l'indirizzo!? Ma chi sono?!"_ "Ma dai come chi sono!!?"
E giù a raccontare e a progettare..! Per la verità Zorro non si è mostrato così entusiasta,sarà perchè per lui internet,la chat,i blog restano ancora un piccolo mistero,sarà perchè quando mi trova così euforica un pò si preoccupa..
Il fatto è che in questo momento ho solo voglia di propositi all'insegna dell'ottimismo,affinchè mutuo,politica,incazzature e quant'altro soggiornino, almeno per un pò, nell'angolo più recondito del mio umore.
Vi auguro un buon fine settimana,scusate ma vado di fretta,la cioccolata calda mi aspetta!!! ; )

giovedì 19 febbraio 2009

Mio figlio è caduto. Ha legato con il guinzaglio il cane al suo monopattino. Lui sopra. Felice, spensierato e, come sempre, troppo spericolato. Avanti e indietro il cane tirava mentre lui lo incitava. Poi, in lontananza, un gatto furtivo ha attraversato il vialetto. Il cane è partito, in volata, all'inseguimento del nemico di sempre; incurante del guinzaglio, del monopattino e di mio figlio. E così è accaduto. Il Piccolo ha perso l'equilibrio, fatto due capriole e lasciato sopra l'asfalto metà del suo bel visetto paffuto. Niente di grave. Ora ha una crosta che parte dal sopracciglio destro e finisce sopra il labbro, un ginocchio scorticato e una storia avventurosa da raccontare, un domani, ai suoi figli.

venerdì 13 febbraio 2009

Voglio pensarla come Lerner!

In questi giorni inquieti,densi di rabbia e amarezza per tutti gli accadimenti che si son susseguiti nel nostro paese,ho trovato per così dire conforto,condivisione,solo qui in mezzo a tutte/i voi amici! Le voci isolate della scena politica che son riuscite a levarsi dal coro non hanno lasciato un segno..continuo ancora a sentire menzogne,bestemmie,sento ancora dolore.
Insieme abbiamo riflettuto,denunciato,insieme ci siamo indignati per ciò che è stato violato,o rischia di esserlo..
Sento forte la mancanza sulla scena politica di una parte di cui poter dire:si mi riconosco,sono con voi, è la vostra/nostra battaglia!
Si è vero,Veronesi nel suo intervento al Senato ha denunciato in maniera chiara:" Sono sconvolto dalla singolare, direi assurda, procedura cui stiamo assistendo" ed ancora: "un abuso da parte di una civiltà tecnologica che vuole sostituirsi alla natura".Peccato che abbia trovato solo su di un autorevole blog l'intero intervento,ma i tg ne han parlato?! mah..forse guardo poca televisione e leggo troppi blog!
Ieri sera ho trovato una luce,uno spiraglio in questo articolo di Gad Lerner,ve lo trascrivo..sperando possa essere un un augurio!
"Non ho mai creduto a un rapido declino del berlusconismo,e ancor oggi mi fa impressione vedere come la destra italiana trovi i nuovi capofila del suo pensiero reazionario negli ex socialisti convertiti come Tremonti,Sacconi,Brunetta.Eppure stavolta credo che Berlusconi,per troppa confidenza nella sua forza e per ansia di ridimensionare il potere d'interdizione del Quirinale,abbia commesso un errore fatale.Si compiaccia pure del consenso tributatogli dai cattivi (con gli immigrati) all'improvviso diventati buoni ( con Eluana ). Quelli che recavano inutili,macabre pagnotte e bottiglie d'acqua al suo capezzale,ma rinchiuderebbero volentieri nei lager del deserto libico gli affamati che sbarcano a Lampedusa. Berlusconi scoprirà presto che la società italiana è andata troppo avanti rispetto allo schema clericale in cui per troppa ansia di comando,maldestramente,aveva cercato di rinchiuderla.Sbaglierò,ma la sua alleanza con Benedetto XVI sul caso Eluana potrebbe segnare l'inizio di una profonda crisi di consenso."

lunedì 9 febbraio 2009

Ad un padre

E adesso vorrei solo si facesse silenzio,un rispettoso silenzio.
Ad un uomo coraggioso..un abbraccio.

UNA MATTINA COME TANTE

Non scrivo mai del mio lavoro a scuola, delle mattinate con i miei rospetti, delle buffe battute, degli abbracci affettuosi, delle profonde riflessioni con cui talvolta mi sorprendono, delle storie che mi raccontano... non indugio mai, scrivendo di me, di questa parte così importante, essenziale e gratificante della mia vita. Un po', lo ammetto, per gelosia, per l'esigenza di tenere solo per me questi momenti e di custodirli gelosamente e con rispetto quasi sacro, non condividendoli con altri, un po' per il timore di banalizzare quanto per me è così coinvolgente ed intimo e invece potrebbe apparire ad occhi estranei troppo semplice, o troppo noioso, o troppo insignificante... Oggi, invece, vengo meno ai miei propositi. Voglio raccontarvi la mia mattinata a scuola.
8:25 - Arrivo a scuola trafelata, dopo aver dovuto attraversare il centro cittadino (due volte: andata e ritorno) per portare in un'altra scuola, mio figlio, bambino fortunato perchè, avendo una madre insegnante, è costretto ad entrare prima dei suoi compagni. Mi accoglie Franco, gentile collaboratore scolastico, dicendomi "abbiamo teatro anche stamani", non riferendosi al progetto di plesso ma a Nek, un mio alunno dagli occhi verdemare che, da quando la sorellina piccola, ammalatasi di polmonite, è costretta a stare a casa, non vuole più venire a scuola. Lo trovo disperato, le lacrime che gli scendono, incontenibili e mentalmente mi impongo pazienza Miranda, pazienza.... (è un mese che si replica la stessa scena). Lo convinco a venire in classe, gli misuro la febbre perchè si crede ammalato, negozio, ascolto, spiego, abbraccio, e consolo.
8:30 - Io e Nek abbracciati entriamo in classe. Mi sta aspettando una mamma perchè, mi dice, la bambina si è sentita male prima di venire a scuola, ma mi tranquillizza "non è un virus deve essere una semplice indigestione e se si sentisse male mi chiami che vengo a riprenderla". (ma solo gli altri hanno figli che guariscono miracolosamente nel tragitto casa-scuola?)
10:00 - Dina viene a dirmi che ha mal di testa. Le capita ormai ogni giorno alla stessa ora, sarà la stanchezza, sarà la fatica di condividere uno spazio neanche troppo grande con altre 25 persone. Le tasto la fronte: è fresca; le suggerisco riposati un pochino, hai lavorato tanto...; la mando in bagno. Come ogni mattina tutto questo non funzionerà e lei verrà a lamentarsi ogni due minuti (da cronometro) fino al suono della campanella che dà inizio alla ricreazione.
10:20 - La bambina miracolosamente guarita nel tragitto casa-scuola è stata truffata. Niente miracolo, piange sommessamente, vuole andare a casa. E' un po' calda e bianca come morto. Telefono alla madre: verrà a prenderla appena finito il turno di lavoro.
10:30 - Ricreazione: distribuiscono la merenda a tutti. Arriva Bambola, una bambina minuscola piena di capelli ricci, a dirmi che le sente la spalla, che già le sentiva a casa, e non ha fame. La convinco a bere almeno il succo (accidenti a me!). La mando in bagno con una compagna che so si prenderà cura di lei. Torna sorridente e si mette a giocare.
10:45 - Bambola inizia ad elargire come un bancomat impazzito, in quest'ordine: il succo, la colazione della mattina, la cena di ieri sera e chissà cos'altro. Banchi, sedie, pavimento, niente si salva...il dubbio è lecito: ma è una bambina o un cammello travestito da bambina? Corro da lei, è spaventata, la sorreggo, le parlo dolcemente, la rassicuro, mando i compagni fuori temendo l'effetto domino, grido loro di chiamare Franco. Tra le lacrime lei mi ricorda: te l'avevo detto che stavo male. Tesoro avevi detto la spalla, la spalla...
11:00 - Franco è in classe a pulire, l'odore della varechina è insopportabile, non si può entrare. Le altre classi sono già al lavoro. Metto i bambini seduti per terra, mi raccomando di parlare piano per non disturbare il lavoro degli altri. Corro a telefonare alla mamma di Bambola. Nel corridoio i bambini fanno baccano (ma perchè il gioco del silenzio non funziona mai con i miei alunni? ). Mi siedo con loro, e dò inizio al gioco dell'anello.
11:15 - La classe è pulita ed arieggiata. Grazie Franco. Possiamo rientrare e metterci al lavoro.
11:17 - Quando sono tutti seduti, arriva, di corsa, il Piccoletto dicendo che ha urgenza di andare in bagno.
11:18 - Sento bussare alla porta: un bambino mi dice che il Piccoletto in bagno mi vuole. Vado. Che succede? Non ho fatto in tempo maestra (e si sente! eccome se si sente...). Lo rassicuro: è l'influenza, tesoro, non sei ancora guarito (lo avevo mandato a casa febbricitante tre giorni fa).
Sono di nuovo al telefono: spiego alla mamma cos'è successo, rispondo a mille e più domande, ascolto mille e più spiegazioni, ma alla fine ce la faccio a farmi capire che il bambino deve andare a casa subito: manderà il nonno a prenderlo perchè lei è a lavoro.
11:30 - FINALMENTE ci possiamo mettere al lavoro.... bussa Franco: c'è la mamma di Bambola....

Questa telecronaca doveva essere, in realtà, lo spunto per fare un commento sulla difficoltà per ogni madre lavoratrice, spesso a nero o con contratti di precariato, a provvedere alla cura dei propri figli quando ne hanno bisogno, sulla professione d'insegnante, ultimamente così denigrata e ridotta in maniera sterile a prima alfabetizzazione, sull'impegno, la serietà, la passione che richiede l'occuparsi di bambini e del loro quotidiano, sull'impossibilità di lavorare serenamente, rispondendo ad ogni richiesta, aspettativa, necessità di ognuno con classi così numerose, sulla carenza di strutture, personale, strumenti essenziali nella nostra scuola (un solo collaboratore in una scuola di quasi cento alunni, mancanza di carta, di telefono portatile...).

Rileggendo però, credo non ce ne sia bisogno...

domenica 8 febbraio 2009

Emozioni

Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
E. Montale (Ossi di seppia)

sabato 7 febbraio 2009

Aglio,peperoncino e..confidenze

Finalmente una serata solo noi tre Amiche!
Ci siamo godute una deliziosa cena in un nuovo locale,dove le nostre chiacchiere hanno avuto libero sfogo,senza (come solitamente accade) essere sopraffatte dalle continue interruzioni dei nostri piccoli guastafeste:"perchè x non vuole che io giochi,mentre y mi ha dato una spinta!" mentre i ragazzi:"non è vero è stato y a rompere a x!!" poi lei..la piccola impertinente lesopreciseio che dice la sua con aria severa.
BASTA! ..un vero coito interrotto!!Finalmente solo noi tre..
Complice un ottimo antipasto,il peperoncino e l'aglio delle bruschette ,di cui per la verità Wilma era un pò preoccupata,un ambiente accogliente e il casuale e piacevole incontro con un mio vecchio amico,anche lui a cena con un allegra compagnia.Saluti,convenevoli :"è molto tempo che non ci vediamo,frequenti ancora quel locale..? ti trovo veramente in forma! grazie.. anche tu."
Il nostro tavolo era situato proprio vicino alla postazione del pizzaiolo e osiamo credere che ieri sera non si sia affatto annoiato se è riuscito a cogliere almeno la metà delle nostre conversazioni! : )
Uno sguardo al tavolo degli amici,anche loro come noi presi dalla conversazione,una risata,il vino bianco.. e l'interesse per la scelta del mio dolce: "Samanthaa! Come ti sembra il tiramisù!? "Ottimo! Da provare!" rispondo loro.
Intanto le mie amiche mi mettono al corrente di ciò che è accaduto in mansarda in questo periodo in cui non mi son potuta collegare,e commentiamo..Minu che forse è un pò giù..mentre l'imbrattatele sta facendo delle meravigliose foto,Kyra sempre presente,la foto del falco:"hai visto? E' cambiata!" meglio prima o adesso?..
Ho trovato un bel pò di affollamento nella nostra mansarda,un via vai di gente.. ho ripensato ai primi tempi,quando ci siamo trovate per la prima volta qui, l'arrivo inaspettato di qualche amica..che piacevole sorpresa!! E noi, con il nostro spazio:privato,segreto,gelosamente custodito..
La serata è trascorsa così..veloce e senza che ce ne accorgessimo ci siam ritrovati con il locale vuoto, il nostro tavolo e quello degli amici ancora immersi nelle chiacchiere..
Saluti e baci,ci incamminiamo verso le macchina.Ancora mille cose da dire:"Interessante il tipo seduto alla destra dell'amico eh?" "Si e l'altro quello che ascoltava le nostre chiacchiere?..Mica male il tizio con il capello brizzolato.."
Ed allora ho pensato: ma non si era votato per IL venticinquenne..? AH..NO EH? non conviene a noi affascinanti donne quasi-quarantenni?!.. non lo so.. nutro ancora qualche dubbio! : )
Grazie al peperoncino,all'aglio,al casuale incontro,insomma in una parola,grazie alla nostra serata Amiche! Terapeutica come sempre..La vostra amicizia mi ricorda ogni giorno quanto io sia stata fortunata ad incontrarvi più di 20 anni fa..
Vostra Samantha

venerdì 6 febbraio 2009

Son tornata!

CI SONOOOO FINALMENTE!!!

mercoledì 4 febbraio 2009

Sono perplessa. Le parole di un'amica mi hanno trascinato inevitabilmente nel vortice di mille riflessioni sollevando altrettanti inconciliabili dubbi. Ecco cosa mi dice:
Cara Miranda, ho riflettuto molto spesso in questi mesi sulle parole di quella tua conoscente che abbiamo incontrato sulla spiaggia quest'estate mentre i vostri figli giocavano tranquilli sulla riva del mare. Lei, più o meno la nostra età, (secondo me di più!), due figli, un fisico snello e giovanile, manicure sempre perfetta e un abbonamento annuale alla palestra in centro, sosteneva che se non fosse per il marito che, "poverino lui ci teneva", con il sesso avrebbe chiuso ormai già da parecchio tempo. Chiuso bottega!
Lui, il marito, bello come uno s'immagina sia stato bello Achille nel furore della battaglia. Invitante come un pranzo di Natale, dall'antipasto al dolce fino al cesto delle noccioline. Tutto compreso, in abbondanza, ben condito e senza sensi di colpa.
Perchè Natale è Natale e viene una volta sola all'anno, no?
Ora, io mi sono chiesta chi mai potrebbe, sedendosi alla tavola natalizia generosamente imbandita di ogni bendidio, dire: "no, grazie, non ho fame mangio solo due tartine per non offendere..."? Perchè? Perchè? Perchè?
Secondo me i casi sono tre:
  • si è già mangiato da un'altra parte e allora, è comprensibile, non si ha più fame,
  • si soffre di un disturbo alimentare che va curato,
  • o.... anche il più gustoso e appetitoso pranzetto viene a noia se riproposto tutti i santi giorni...

Ecco! E' la terza opzione che mi manda in crisi.

A me avevano insegnato che il sesso è il coronamento inscindibile dell'amore, la fase ultima, suprema, il punto di non ritorno. E io c'ho creduto. E non solo. Su queste convinzioni ho costruito, felice, la mia vita. Eppure oggi qualcosa non mi quadra. La passione e l'attrazione paiono assopirsi difronte alla consuetudine del quieto amore coniugale. Come soffocate, scolorite, assorbite in altre faccende. Ho sempre creduto che non potesse esserci nulla di più bello, completo, intenso che ritrovarsi la sera vicina all'uomo che ami. Quello che hai scelto. L'uomo che condivide la tua vita, sopporta paziente le tue nevrosi, asciuga le tue lacrime, ascolta anche i tuoi silenzi. Quello che ha dato a tuo figlio il colore dei capelli e quelle strane orecchie che solo loro hanno. Quello che ti comprava i bomboloni quando, aspettando vostro figlio, somigliavi ad una balena. Quello che c'era e c'è sempre stato: all'uscita da scuola il giorno della maturità, dal ginecologo la prima volta, in quella asettica e squallida sala d'ospedale ad aspettare tuo nipote che proprio non voleva nascere, o quando credevi che non saresti mai riuscita ad imparare a guidare o ogni volta che piangendo volevi mollare...

Invece sembra proprio che la passione non si concili con la conoscenza profonda, con la forza di un legame duraturo, con la stabilità di progetti condivisi e comuni, con la corrispondenza empatica di chi si conosce da sempre, con la condivisione quotidiana di una vita da sbrigare. Come se richiedesse invece uno "scarto", il mistero di un'anima di cui si intuisce l'essenza ma che c'è ancora sconosciuta, ci sfugge, ci si nasconde... Ala stabilità, alla certezza, alla serena convivenza, preferisce l'incerto, il fuggevole, il rubato...

Ho quarant'anni (quasi) e ancora tutto da capire...,

lunedì 2 febbraio 2009

PARANOIE

Sono in paranoia totale.
Non è successo nulla.
Non mi è capitato niente di brutto.
Ma sono in paranoia.
In parte è dovuto al tempo.
A questo inverno grigio, piovoso e uggioso che sembra non finire mai.
E' l'inverno infinito e vendicativo del Gigante egoista.
Niente passeggiate sul mare.
Niente letture su una panchina al sole.
Niente giri in centro per saldi.
Solo piedi freddi gelati.
E naso che cola imperturbabile.
E labbra screpolate e perennemente quanto inutilmente unte di burrocacao.
Ma non può essere solo questo.
Bisogna scavare più a fondo per comprendere questa fatica di vivere che mi è piombata addosso, nebbiosa e irritante come il tempo di questi giorni.
E' per quel mio essere perennemente ed inguaribilmente insoddisfatta; una donna complessa, inquieta, sempre alla ricerca di qualcos'altro. Mai libera di fermarsi, soddisfatta ed appagata ad ammirare orgogliosa i traguardi raggiunti, gli obiettivi conseguiti, i rapporti appaganti instaurati.
No. Mai.
Quando il traguardo è raggiunto mi prende di nuovo, amara e mortalmente avvolgente quest'insoddisfazione che avvelena la mia voglia di vivere. E così devo ripartire.
La mia felicità affonda nel bisogno costante di nuovi stimoli, di mete lontane e all'apparenza irraggiungibili, di colpi di testa imprevedibili. Per sentirmi viva ho bisogno di mettermi alla prova, di buttarmi a capofitto in un nuovo progetto, di ripartire da capo stupendo anche me stessa nello scoprire qualità ed energie che pensavo di non possedere, di appassionarmi a qualcosa, magari di assurdo, impensabile, irrealizzabile.
Devo rimettermi in cammino.
Ho bisogno di un sogno, per essere di nuovo felice.

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.