FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

lunedì 31 agosto 2009

...MA QUANTO CI COSTERA'...?

Le allegre serate del Presidente a Palazzo Grazioli nel lettone di Putin, le docce di ninfette aspiranti veline o ministre (tanto è lo stesso) a villa Certosa, gli ospiti importanti deliziati da bellezze semisvestite a bordo piscina, a noi italiani quanto costeranno?
Chi pagherà le Indulgenze che il Presidente dovrà acquistare per avere ancora il consenso (e i voti) della Chiesa? Li pagheremo tutti noi e ci costeranno davvero molto caro: più soldi e benefici alle scuole cattoliche, restrizioni all'uso della RU 486, nessun riconoscimento dei diritti civili alle coppie di fatto, nullità del testamento biologico e via di questo passo.
I sollazzi dell'Imperatore hanno un prezzo davvero alto. Troppo.
...ma continuiamo pure a raccontarci che la vita privata del Presidente non ci riguarda...

martedì 25 agosto 2009

A PROPOSITO D'AMORE...

I PORCOSPINI E LA TEORIA DELL'AMORE


Una compagnia di porcospini,
in una fredda giornata d'inverno,
si strinsero vicini,
per proteggersi,
col calore reciproco, dal rimanere assiderati.
Ben presto, però, sentirono le spine reciproche;
il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo
l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi
li portò di nuovo a stare insieme,
si ripetè quell'altro malanno;
di modo che venivano sballottati avanti e indietro
tra due mali, finchè non ebbero trovato
una moderata distanza reciproca,
che rappresentava per loro la migliore posizione.


Arthur Schopenhauer
(Parerga e Paralipomena, II, 2, Cap.30, 396)

domenica 23 agosto 2009

L'AMORE IMPLOSIVO

Fa un caldo bestiale, l'aria sembra paralizzata sotto una cappa densa di umidità. Nuvoloni che si addensano vicino alle montagne fanno sperare che sia l'ultimo giorno di afa e che presto un po' di sospirata pioggia arrivi a prepararci a rientrare nei ranghi dopo la fine delle ferie. Dunque, boccheggiando, provo a scrivere questo post che medito da tempo. Le parole di Paolo, l'amico blogger dal nome che fa pensare ad un gelato, mi avevano fatto decidere di scrivere un post sull'amore. Credevo, difatti, di essere oramai divenuta un'esperta nel campo, di sapere tutto, ma proprio tutto, sull'argomento. Presumevo di ritrovare intatti nei ricordi le emozioni e con esse le antiche convinzioni, di possedere certezze rassicuranti, di conoscere verità inossidabili. Confidavo che l'età e l'esperienza mi avessero messo al riparo da dubbi, inutili dilemmi, tentennamenti adolescenziali. Invece mi ritrovo con mille pensieri che ronzano, instabili e contraddittori. Come se, col tempo, il concetto di amore, a mia insaputa, lentamente, avesse assunto altri colori, ulteriori, indecifrabili sfumature e contorni meno netti e più indistinti. Tanti ancora, i dubbi, mille le domande. Esiste un solo modo di amare, o ve n'è più di uno? Si può chiamare Amore solo quello Assoluto, celebrato dai poeti, quello irrazionale, che non ti lascia scampo, occupa ogni tuo pensiero, assorbe, vorace ed incontrastato, tutte le energie? Quello che ti coinvolge totalmente e azzera il tempo, cancellando, in suo nome, tutto quanto c'era prima? Quello che esplode violento, stravolgendo la tua vita precedente; rinnega le scelte passate e le promesse fatte; dimentica i progetti condivisi e gli impegni presi? E' amore solo quello che bruciando, ardente ed irrefrenabile, annienta tutto il resto, pretende l'esclusiva, ti infonde il coraggio e la forza di ricominciare da capo, di cambiare la tua vita? Ditemi, è amore solo quando c'è anche un po' di follia? O esiste anche un altro modo di amare? Più maturo, ragionevole e ponderato? Che si concilia con la ragione e le mille molteplici ragioni di una vita intensamente vissuta? Un amore che preserva e non distrugge, si sacrifica e non chiede sacrificio, si adegua a ciò che trova e non lo annienta? Un amore capace di ritirarsi temendo di far male, di rinunciare a se stesso piuttosto che ferire? Un amore che implode, rifugge all'interno, preferisce il silenzio, si autocensura, sceglie di non svelarsi, si strugge di nostalgia e desiderio negati? E, se esistono, dove li conserviamo questi amori non consumati, non pienamente vissuti ma lungamente sospirati? Si radicano dentro, si adattano, si trasformano, trovano un loro modo per prosperare, conciliandosi con il resto della nostra vita. Che sia amore anche questo? O è solo dannata paura...

CERTEZZE INCONTROVERTIBILI E VENDETTE PRIVATE

Wilma, Samanta, eravate splendide l'altra sera. Una meraviglia! Bisogna ammetterlo, anche a quarant'anni (quasi), le tette vere son sempre molto meglio di quelle finte!
Madre natura ha reso gli uomini più bravi di noi donne a fare le pulizie di casa, dotandoli di potenti bicipiti e di una forza maggiore che li rendono più adatti a raschiare pentoloni, lucidare pavimenti, strofinare superfici. Inoltre, sono in media più alti e quindi non necessitano della sedia per sgrassare i pensili della cucina. Visto che la guerra è finita da un pezzo sarebbe ora che lasciassero affari e politica a noi donne per dedicarsi a tempo pieno Alle pulizie di casa!
Il fresco promesso dai metereologi non è arrivato. Il caldo, hai ragione tu Wilma, rende faticoso anche scopare!
Lorenzo, in tutta onestà, te e i tuoi amici siete dei coglioni! Toglimi una curiosità: la scia che lasci è di profumo o di repellente per le zanzare?

martedì 18 agosto 2009

EMERGENZA EDUCATIVA

Mi hanno chiamato a parlare di "Emergenza educativa". Nel coupon dell'evento risultavo come "esperto". Sono andata senza preparare nulla. Incosciente. Superficiale. Stanca. Ma soprattutto confusa. Può una madre in crisi salire in cattedra e fare l'esperto su un tema in cui non ha alcuna certezza ma solo ansie, timori e interrogativi a milioni? Stanotte il mio Super-Io, (accidenti a lui!), appena mi addormentavo mi svegliava incalzante e sgradevole per ricordarmi l'impegno e, soprattutto, l'incompetenza. Il posto in cui era organizzato l'incontro era incantevole: un ospitale e ampio rifugio immerso nel verde, contornato da alberi secolari e tappeti di foglie dai colori poetici. Mi ha accolto un gruppo eterogeneo: giovani, adulti, anziani. Persone che son piene d'entusiasmo, di esperienze, di passione; mosse da un progetto ambizioso e coinvolgente: prendersi cura dell'altro. Il pensiero dominante, che invadeva il silenzio del luogo, che copriva le risate dei ragazzi e il movimento degli adulti, era ,semplicemente, umanamente, ICARE: mi riguarda. Mi son sentita di aprire a loro il mio cuore. Ho sentito empatia verso quegli uomini, quelle donne. E le parole, i concetti, mi son venuti incontro, sereni. Senza fatica. E' stata la famiglia il mio oggetto di riflessione. La famiglia trigenerazionale, quella che comprende anche i nonni. Perchè i nostri figli, ne sono convinta, sono il risultato anche delle nostre relazioni con i nostri genitori. Ciò che siamo con i nostri figli ha a che fare con ciò che siamo stati nella nostra famiglia d'origine. Anche i fratelli e le sorelle hanno plasmato la nostra genitorialità, così pure le esperienze con i nonni .Il tutto in un' universo di relazioni che hanno trame intrecciate. Conoscere la storia della nostra famiglia, nel dettaglio, in profondità, consente un viaggio introspettivo che, spesso, offre il bandolo della matassa e, inaspettatamente, chiarisce oscurità, lenisce dolori, rimargina ferite...

lunedì 17 agosto 2009

Se non è amore questo...

Dopo 24 anni mio marito è ancora pazzamente innamorato di me. Oggi, se avessi avuto mai qualche dubbio, ne ho avuta la prova evidente, definitiva, inconfutabile.
Abbiamo iniziato il trasloco. Passiamo le giornate a selezionare, imballare, etichettare, ordinare, trasportare e naturalmente imprecare. Sembra un lavoro senza fine. Si ha come l'impressione che spuntino fuori sempre cose nuove: maglioni dimenticati, cd misteriosi, documenti che credevamo perduti. Ma il compito più odioso e pesante, neanche a dirlo: i libri! Tutti i libri sono miei e mio marito li detesta. Migliaia di volumi che hanno invaso ogni angolo della casa e preso il posto di molte delle sue cose sugli scaffali della libreria. Migliaia di libri pesantissimi da trasportare. Per giunta mio marito non è propriamente quello che si dice un buon lettore. Credo che l'ultimo libro l'abbia letto in terza media. Così li ha maledetti ogni giorno da quando stiamo insieme minacciando ogni volta di farne un falò.
Ieri son tornata dal mare e ho trovato tutti, sì TUTTI, i miei libri ordinatamente imballati nelle scatole. Mio marito, senza fiatare, ha traslocato le quindici scatole contenenti tutti i miei libri. Non l'hanno smontato neanche i tre piani di scale.
Ditemi se non è amore questo...
Oddio...non li avrà mica portati alla discarica comunale...?

sabato 15 agosto 2009

le certezze del cuore

Detesto guidare. Guidare tira fuori il peggio di me. La prepotenza e la scorrettezza di molti automobilisti impazienti riesce a mandarmi in bestia. Non tollero chi strombazza al semaforo appena scatta il verde, chi sorpassa la fila, chi occupa l'incrocio e non ti lascia passare. E così l'impegno preso con mia madre di andarla a prendere in montagna, finite le vacanze, mi pesava non poco. Anche perchè, lo ammmetto, non sono un granchè come guidatrice. Facile anche che, distratta come sono, mi dimentichi di girare all'incrocio giusto o sbagli strada e mi perda. Già successo molte volte.
Decido dunque di andare da sola. La strada è quasi deserta, in auto c'è un silenzio raro e prezioso che concilia i pensieri. Guido piano, senza usare quasi il freno. Gioco d'anticipo: rallento, scalo, imposto la curva, riaccelero dolcemente. Una curva dietro l'altra. Un tornante dietro l'altro. E così capita che la mente, rilassandosi, si scinda, si divida in due. In superficie il pensiero è impegnato nella guida, bada alla strada, controlla i movimenti. Più in profondità una parte sfugge al controllo, macina pensieri leggeri, segue connessioni improbabili. I pensieri si affollano uno sull'altro, le immagini si confondono, riaffiorano ricordi che credevo smarriti, e che evocano emozioni bandite alla coscienza. Scopro che niente di ciò che si è vissuto, sentito, conosciuto finisce per esser del tutto dimenticato, ma conserva un suo posto, talvolta abusivo, dentro di noi. Lascia una traccia: sassolini bianchi che indicano una strada nella Babele caotica della memoria e ci riconducono ad esso, ad un passato che pensavamo svanito e perduto per sempre.
E così, assecondato dalla monotonia della guida, prende la strada della coscienza, imprevedibile ed inaspettata un'immagine. E' una splendida e soleggiata mattina di fine maggio, accompagno i miei alunni in giro nel centro della nostra piccola cittadina. Alcuni ragazzi delle scuole superiori, appena usciti da scuola, invadono, chiassosi e spensierati, la via di mezzo. Tra la folla, d'improvviso i miei occhi incrociano altri occhi. Un bagliore verdemare, veloce ed inaspettato come un fulmine che squarcia la notte buia. E' un attimo. Il cuore, incontrollato, mi balza in gola. Ma è...? Sembra...? Sarà proprio lui...?
Ammutolita, mi volto ma è già troppo tardi. L'allegra comitiva di adolescenti si è già allontanata e riesco a cogliere, oramai, soltanto l'eco delle loro risate.
Era lui! Il mio cuore lo sa, non ha bisogno di conferme, ragionamenti, verifiche. Ne ha la certezza. Ha riconosciuto in un solo istante quegli occhi di cristallo adombrati da lunghe ciglia brune, tra una dozzina di altre paia di occhi. C'è un'intelligenza del cuore che viaggia a velocità doppia rispetto alla ragione e non ha bisogno di mediazioni, parole, lunghe spiegazioni. Sa cose il cuore che la ragione tarda a comprendere. Ha certezze immediate che la mente solo con fatica e col tempo raggiunge.
Dunque, son certa, era lui! Bellissimo, anche più di allora. Forse un po' meno spavaldo. Chissà... E quella cascata di riccioli scuri... dieci anni fa non l'aveva.
Strano mestiere il mio. Si seminano piante che non potremo vedere fiorire e fruttiferare. Difficilmente sapremo se abbiamo indovinato il terreno adatto, dato abbastanza acqua, impiegato il giusto concime. L'amore poi non è stabilito dal nostro contratto. Non è previsto e non è prevedibile. Forse è anche sconsigliato. Perchè renderà più dolorosa l'inevitabile separazione. E lasciarli volar via. Ma sempre l'amore ci scappa. Specialmente se sei una giovane e appassionata maestra al primo incarico. E allora può pure capitare che te ne innamori dei tuoi alunni. E così un giorno, riconoscendone uno tra la folla, scoprire che nessuno di quanti si sono amati può essere davvero dimenticato.
L'amore... Una prestazione aggiuntiva non pagata. Ed impagabile.

Felice di averti rivisto! ...C'è ancora un posto riservato per te nel mio cuore...

giovedì 13 agosto 2009

IL GURU CI RIPENSA...

Qualche giorno fa a me e a Miranda, mentre stiamo facendo la classica passeggiata dal parcheggio alla spiaggia, ci cade l'occhio su un bel poster di Baglioni, incollato sui cartelloni pubblicitari. Si, proprio lui, Claudio. Quello che nei ricordi ha il capello nero corvino, sulle spalle, l'occhio misterioso e il sorriso accattivante. Annuncia un tour. Il viso stampato è quello di un signore brizzolato, vittima del tempo impetuoso. Ancora bello, ma datato, inesorabilmente. Cattura la nostra attenzione il titolo, la frase d'effetto, che accompagna l'annuncio dell'evento. Suona più o meno così: "LA STORIA DI UN GRANDE AMORE, CHE NON DURA TUTTA LA VITA MA TE LA CAMBIA PER SEMPRE". Dico io, o Claudio, nella nostra giovinezza, negli anni migliori della nostra vita ci hai confuso, imbambolato, condizionato, parlandoci di "piccoli grandi amori", che ti fanno perdere "dentro il rosso di un tramonto", ci hai descritto un "amore bello come il cielo, bello come giorno, bello come il mare"... Hai urlato "ti voglio, quanto ti voglio...e non posso fare a meno di te..."...e via di questo passo. Ho in mente mille frasi, decine di canzoni dove tiri avanti con il solito discorso sull'amore di tutta la vita, che doveva resistere alle intemperie del tempo, sempre con la stessa intensità, che ti faceva dire:"mi basta tenerti per mano e volevo portarti lontano lontano e non so fare a meno di te..." Non vorrei fare polemica ma, te lo ricordi Claudio?, dicevi:"mi sembra già che non potrò più farne a meno"... Ora ti rimangi tutto? Non potevi dirlo prima? Che bella fregatura eh?! E intanto la vita è cambiata, ha preso una svolta, determinata da quell'amore che, Mannaggia!, non dura per niente tutta la vita con la stessa intensità... Abbiamo deciso: al tuo concerto questa volta non verremo! Wilma e Miranda boicottano il tour! Deluse dal loro guru, enormemente...

martedì 11 agosto 2009

La Comunità

In spiaggia, ogni anno, si crea una piccola comunità. E' un organismo che, da un punto di vista sociologico, ha caratteristiche simili ad un organizzazione sociale in cui i valori, le aspettative, le priorità, sono condivise. Gli imperativi sono la cordialità senza coinvolgimento emotivo, andare formalmente d'accordo, farsi i fatti propri. I valori emergenti sono la famiglia, la fedeltà coniugale, l'accudimento dei figli, l'abbronzatura, gli sconti nei supermercati, il programma degli eventi estivi e la pesca subacquea. Come in ogni comunità che si rispetti, l'individualità non è considerata; a meno che non sia una manifestazione eccezionale dei valori condivisi: ad esempio, si parla volentieri della più abbronzata della spiaggia o della Signora, non più giovanissima, alla terza gravidanza ed anche dei successi scolastici del figlio di...Ovviamente si presentano dinamiche interessanti ogni volta che si presenta un "dissidente", una "voce fuori dal coro", un'estraneo che potrebbe mettere in crisi il sistema dei valori del piccolo dorato mondo in cui si trascorre l'estate. Qualche giorno fa, l'ovattato clima dei benpensanti, satolli e rilassati, adulti e inclini ad un umorismo velatamente allusivo a tematiche erotiche-sessuali, è stato turbato da un'avventata frase di un adolescente sconosciuto, in preda alla consueta tempesta ormonale. Si "narra" che l'adolescente in questione, arrivato da poco nel gruppo, al telefono con "il principe azzurro" di una tredicenne lì presente, lo abbia allertato avvertendolo:"vieni subito che questa qui ha voglia del tuo cazzo!". E' successo il terremoto! Si sono fatte dissertazioni varie sulla gioventù che, ormai, è completamente allo sfascio, sul tramonto dei valori, sulla crisi della funzione genitoriale, sul bullismo e la devianza, sulle droghe e le dipendenze, su internet e la delegittimazione degli insegnanti, sulla mancanza di regole e l'eccessivo permissivismo. Si sono largamente profuse le esclamazioni di sconcerto, di smarrimento, di sdegno e di disapprovazione. Per ore e ore l'argomento ha tenuto impegnato il gruppo. Ignari dell'acqua cristallina, dei gabbiani che, dagli scogli, si tuffavano eleganti, di un tramonto suggestivo che stava avanzando come un regalo inaspettato, della quiete che il paesaggio marino impone, da sempre. Ero semplicemente allibita, quasi come di fronte alle trasmissioni della De Filippi. Inanzitutto mi son chiesta come è arrivata fino a noi questa frase dei ragazzi: un tempo (neanche troppo lontano) i genitori stavano fuori dai nostri discorsi o meglio, noi facevamo di tutto per tenerli fuori... Poi ho ricordato le conversazioni con i coetanei nell'adolescenza: mi sono un pò vergognata. Sono stata assalita dal dubbio di aver condiviso le mie giornate con un gruppo di depravati, violentatori e delinquenti... Per fortuna mia madre, alle soglie dei settant'anni, mi ha tranquillizzato senza saperlo: ha scosso la testa più volte, in segno di dissenso totale ed ha sentenziato:"Sciocchezze! E' l'età, son gli ormoni..." poi, saggia, equilibrata,serena, mi ha confidato:"Già cinquant'anni fa, quando passavi per strada, i più audaci ti gridavano, ridendo:"me la dai?"...e proprio loro, ora, fingono di scandalizzarsi!". Come si dice? Si nasce incendiari, si muore pompieri... "...Una vecchia mai stata moglie, senza più figli senza più voglie, si prese la briga e, di certo, il gusto, di dare a tutte il consiglio giusto..." (De Andrè "Bocca di Rosa")

lunedì 10 agosto 2009

Se metti l'inconscio ai piedi...

Arrivo al mare tardi. Niente parcheggio, come al solito. Faccio scendere Il Piccolo e riparto: so dove potrò trovare un parcheggio libero. C'è sempre posto lì, perchè è un po' lontano dalla spiaggia e nessuno ha voglia di farsi un km a piedi per raggiungere il mare. La gente preferisce girare invano, sotto il sole, imprecando e sperando che qualcuno se ne vada, lasciando libero il posto e, se non ha questa fortuna, piazzare l'auto in mezzo, in doppia o terza fila, fregandosene se gli altri non riescono ad uscire o semplicemente a passare. Io, invece, sono felice di avere l'occasione di farmi una breve passeggiata e di attraversare l'antica pineta ombreggiata, antistante la spiaggia, costeggiata da un torrente verdazzurro, popolato da germani reali dal piumaggio iridescente e da anatre che scortano, in fila, i loro pulcini. Mentre mi godo l'ombra e lo splendido panorama scorgo un uomo in bicicletta. Un tipo interessante e... interessato. Sono in imbarazzo perchè, lo ammetto, dopo la maternità e con gli anni mi è diventato molto difficile essere seduttiva, fare la donna, sorridere ammiccante. Comunque non stamattina, no stamattina voglio proprio provarci! Lui mi lancia sguardi intriganti e io, contraccambio sfacciatamente. Tento pure con un sorriso ma, a quel punto, i miei piedi... sapete cosa fanno? Incespicano! Io che, ondeggiando sinuosa e sicura, ho attraversato, su tacchi improbabili e pericolosamente vertiginosi, i terreni più insidiosi, vado ad incespicare su un semplice cenno d'interesse da parte di un uomo! Credevo di avere il pieno controllo ed invece i miei piedi mi sfuggono, fanno i fatti loro, obbediscono al mio inconscio e mi fanno fare delle figure di m....
MALEDETTI PIEDI, lo volete capire chi è qui che comanda?

sabato 8 agosto 2009

LE FERIE..

E' un'estate diversa.. Il lavoro occupa quasi tutte le mie giornate,risucchia le mie energie.. Ogni giorno controllo la mia agendina e conto le ore,i giorni,le settimane che si susseguono..e penso: "Se lunedì lavoro la mattina e poi anche il pomeriggio, però martedì riesco a rilassarmi diciamo.. dalle cinque.. se sabato prossimo è l'ultimo di luglio..mm vediamo un pò se voglio organizzare una cena.." e via dicendo.. Intendiamoci,non sono a lavorare in fabbrica in un'afosa città lontana da lidi rigeneranti! Son fortunata..vivo vicina al mare e il mio lavoro continua lì..in spiaggia,tra buche e secchielli: "Bimbiii non allontanatevi dalla riva!!" "Bimbiii venite a raccogliere le palette!" e le loro vocine:"Tata io ho fameee!" "Tata mi scappa la pipìì!" La mia Piccola gioca un pò con le piccole pesti poi mi dice:"ok adesso però voglio andare a fare un bel bagno..da sola!!" Il mio ragazzo mi sostiene mooolto spontaneamente in quei 3 minuti che mi servono per andare velocemente in bagno per la pipì e dice:"Si li controllo io,poi quanto mi dai?! ; ) " E l'estate scivola così.. Settimana scorsa ero a terra..energie esaurite,ma una bella serata con Wilma e Miranda,a cena, in una splendida cittadina mi hanno rimesso in piedi!! Potere dell'amicizia..non mi stancherò mai di dirlo!! Poi penso a qualche estate fà..io eternamente stesa sulla battigia con il mio libro ad arrostire al sole per ore,alternando lettura, pisolini e un occhio buttato là al passaggio..a recuperare le energie delle serate danzanti!! E penso:son sempre io quella tipa?? Quella che non avrebbe mai rinunciato al sole non-stop,che usciva tutte le settimane, e disponeva di energia a gò gò?? E allora penso..caz ma saranno mica i 40 che si stanno avvicinando..?? PAURA!!! Ma stamani..finalmente sabato!! Son riposata..penso allla giornata che mi aspetta e a quella di domani.. e vedo le cose da un'altra prospetiva..solo relax marino come piace a me!! E così passa anche la paura dei.. 40!! ; ) Auguro a tutti voi ferie,momenti relax e ricariche energetiche il più innumerevoli possibili!! Un abbraccio, Vostra Samantha

mercoledì 5 agosto 2009

La stanchezza

"Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo e non è inquieta come la stanchezza dell' emozione. E' un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l'anima." Fernando Pessoa
Mi sento così: terribilmente spossata, vinta, fragile, incapace. Avrei voglia di buttarmi sul letto e di dormire ore e ore, di svegliarmi e dormire ancora. Non so dare un nome specifico a questo stato di torpore ma incide significativamente sulle mie relazioni interpersonali. In una parola: non sopporto più nessuno! Sono stanca di giustificare tutto e tutti, di essere comprensiva, instancabile, accomodante, attiva e propositiva. Mi irritano gli abituali comportamenti dei miei familiari e ancor più la consapevolezza di averli sempre tollerati. Questi sentimenti apparentemente bellicosi si esplicitano in uno stato di apatia che potrebbe definirsi tristezza, mancanza di volontà, abulia. Sono sprovvista di emozioni e di desideri. Niente mi coinvolge a pieno... Avrei voglia solo di ingozzarmi di dolci, gelato, cioccolata e patatine, ma son certa che, se cedessi, il senso di colpa mi sommergerebbe... Solo un pensiero mi consola: fortuna che la fase pre-mestruale dura solo qualche giorno!!! Ma allora "tutto" si concentra solo in una banale, scontata, razionale, biologica questione ormonale???!!! Datemi un dirupo che mi ci tiro di sotto!!! Wilma-noiosa, versione quindicenne.

LA VENDETTA DELLE BANCHE

Non so niente di come funzonano le banche. Le detesto con i loro sportelli luccicanti, i marmi lucidi, i cassieri seri e composti. Detesto la lettere che mi mandano, piene di cifre, conti e percentuali impossibili da capire. Inutili, del resto, perchè io mi interesso solo alla voce in fondo: SALDO FINALE. Giusto per sapere se di soldi ne ho ancora o se sono finita in rosso. E neppure so niente di tassi d'interesse, commissioni di scoperto o se sia preferibile un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile... Tutto questo mi è ostico, mi rifugge. Sono una di quelle persone che, quando il monitor del bancomat chiede "desidera ricevere lo scontrino dell'operazione effettuata?", con terrore digita NO. Non ne voglio di scontrini. Li ritroverei tra vent'anni in fondo a qualche borsa o a qualche cassetto. Inutili. Carta sprecata, perchè tanto io non riesco a tenere i conti. Mai. Vado ad occhio. Seguo la filosofia del pressappoco, del più o meno. In banca mi disapproverebbero, così precisi al centesimo loro. Così efficienti.
Una cosa però credevo di averla capita quest'inverno. Tremonti aveva sostenuto che con l'abolizione della commissione massimo scoperto (cioè se uno rimaneva scoperto anche per un solo giorno la banca applicava una percentuale su tutto il trimestre. INGORDI!) le famiglie avrebbero risparmiato dai 30 ai 70 euro per trimestre. Come fosse, come non fosse si doveva risparmiare! E la parola risparmio è chiara pure a me!
"Pronto? Grazie Ministro Tremonti"
Ma oggi la mia banca mi scrive. Mi informa che i termini del contratto sono cambiati e che in caso di conto in rosso c'è una commissione di scoperto di conto per cui dovrò pagare 2 euro al giorno per ogni giorno di scoperto (fino a 1000 euro). Insomma, cambiano le parole ma la fregatura rimane! COME AL SOLITO A GUADAGNARCI SONO SEMPRE E SOLO LE BANCHE!
... "Ministro Tremonti,... è ancora in linea?"

lunedì 3 agosto 2009

MIRANDA E WILMA, MEDAGLIA D'ORO

Ogni estate io e Wilma, anzi più Wilma che io, programmiamo una giornata al parco acquatico. I nostri figli attendono con ansia quel giorno, e, pregustando già tuffi, scivolate, spruzzi e risate, non ci danno tregua finchè non li portiamo. Quest'anno sembrava davvero difficile: la mia auto che fa i capricci, i mariti al lavoro come sempre, amici che si aggregano e disdicono all'ultimo momento, gli impegni di lavoro di Wilma, la mia pigrizia in aumento... Alla fine scegliamo di andare con il treno e alle sette e mezza siamo già in stazione con la truppa ancora assonnata, gli zaini in spalla e le borse frigo piene di ogni bendidio, dalla frutta fresca all'insalata di pollo, perchè mica ci accontentiamo di mangiare quelle focaccine gommose e quelle pizzette unte del bar, Wilma ed io! Dopo quasi due ore di viaggio, due cambi di treni e due kilometri a piedi arriviamo finalmente al parco. Appena entrati i nostri figli spariscono, corrono da uno scivolo all'altro, da una piscina all'altra, impossibile tenerli d'occhio. Tornano solo quando hanno fame o sete e naturalmente mai tutti insieme. Io e Wilma passiamo la giornata a preparare panini, a cercare di avvistare l'uno o l'altro dei nostri figli, a spalmare creme solari ogni volta che riusciamo ad acchiapparne uno, a sgridare e spendere inutili raccomandazioni a tutti, a versare acqua all'assetato di turno. Alla fine ho due bolle sotto i piedi per aver corso tutto il giorno dietro ai ragazzi, sono stanca morta e non ho NEMMENO FATTO IL BAGNO! Non c'è più tempo, al volo saliamo sulla corriera per la Stazione, il tempo di un gelato e già è in arrivo il treno, affollato e maleodorante, un pisolino e di nuovo si scende per prendere di corsa l'ultimo regionale verso casa. La giornata è finita. I nostri figli sono stanchi morti, arrossati nonostante le varie spalmate di crema, orgogliosi e soddisfatti per le bravate compiute e già vogliono sapere quando torneremo.
Dico a Wilma: "Non credi che dopo questa giornata ci meriteremmo la nomina a Cavalieri del lavoro? O almeno una medaglia d'oro?" E lei: "Chissenefrega della medaglia! Ci preparassero anzi la cena stasera!"
...eh sì! Perchè dopo la maratona, appena arrivate a casa, neanche il tempo di una doccia, e ci siamo dovute mettere a cucinare!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.