FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

venerdì 27 novembre 2009

CHE BRUTTA STORIA!

Ieri l'Adolescente è tornato da scuola con una missiva tra le mani. Il mittente è la sua profe di italiano che ci informava che nelle pagelline il suo voto non sarebbe comparso in quanto, durante un consiglio di classe straordinario, sarebbe stata sottoposta ad un "processo" sui suoi metodi d'insegnamento ed invitata ad "abbassare i voti". L'accusa che il preside in particolare le rivolge è quella di essere troppo gratificante con gli alunni, di valutarli troppo al di sopra delle loro reali capacità, di farli parlare e di ascoltarli.

Inutile precisare lo stato d'animo che mi ha scatenato la lettera. Questa è la risposta che ho scritto di getto e che oggi è già partita con raccomandata:

"Al Preside del Liceo X

SEDE

Ai docenti della classe 1°A

SEDE

Ai genitori della classe 1°A

SEDE

e p.c. Al Provveditorato

agli Studi di ...

SEDE

e p.c. All'Assessore

alla Pubblica Istruzione

Dr.ssa ...

SEDE

In data odierna abbiamo ricevuto una lettera della professoressa XXX in cui la stessa ci informava di un fatto veramente grave che interessa la nostra classe e la classe 2°.

In particolare, nella missiva, si fa riferimento ad un Consiglio di classe straordinario in cui le è stato chiesto, dal preside e dai colleghi, di abbassare i voti dei nostri figli.

Tale situazione ha come conseguenza che le materie d'insegnamento della suddetta professoressa saranno soggette alla sospensione del giudizio.

Chiediamo urgenti chiarimenti, formali, rispetto al gravissimo episodio, sia dal preside che da parte di tutto il corpo docente.

In particolare desideriamo conoscere:

- la ragione per cui è stato convocato un Consiglio di classe e non sono stati invitati i rappresentanti dei genitori e degli alunni;

- se il preside e gli altri insegnanti sono in possesso di dati oggettivi circa l'incapacità della professoressa suddetta a valutare gli alunni e, in caso affermativo, per quale motivo tale grave carenza non sia stata palesata anche ai genitori o non sia stata oggetto di provvedimenti più drastici, a tutela della formazione dei nostri figli;

-il significato del termine "abbassare i voti", ovvero conoscere quale criterio o griglia valutativa o indicatore di risultato sia stato suggerito a tale insegnante al fine di promuovere l'apprendimento, facilitare l'acquisizione di competenze, favorire benessere sociale.

Non nascondiamo che la situazione che si è venuta a creare ha, nostro malgrado, coinvolto il gruppo classe che, inevitabilmente, ha "scosso il capo" e si è sentito autorizzato a biasimare quegli adulti che sono chiamati, per legge, a curare la loro formazione culturale.

Preme sottolineare che l'intera classe ha creato una buona relazione con la professoressa XXX che, gratificando e premiando gli alunni, sembra promuovere il loro impegno in misura maggiore di chi predilige, nella valutazione, un metodo diverso.

Chiediamo altresì un'urgente riunione sia con il preside che con tutto il corpo docente, presenti tutti i genitori, al fine di pervenire ad una soluzione democratica, scevra da spiacevoli pregiudizi sugli alunni, che dovrebbero essere assolutamente assenti in chi ha scelto l'insegnamento come professione.

E' apparso indispensabile portare a conoscenza gli organi preposti di quanto sopra esposto, a garanzia di tutela e nella convinzione che una pluralità di competenze faciliti l'approdo a soluzioni maggiormente eque e rispettose dei vari punti di vista.

Cordiali saluti.

La Rappresentante dei Genitori"

Hasta la victoria siempre!

Ps. Fred è stato un membro attivissimo nella preparazione della battaglia, tanto che la cucina si era trasformata in una base del "movimento contro l'abbassamento fascista dei voti"

venerdì 20 novembre 2009

Ci sono periodi in cui sembra che la mia vita acceleri bruscamente e si proietti inarrestabilemente in avanti da sola, lasciandomi indietro affaticata e imperdonabilmente in ritardo rispetto al normale andamento del resto del mondo. In periodi così tutto sembra procedere ad una velocità maggiore di quella che io riesco a tenere. Ogni cosa intorno a me sembra precipitare, senza controllo e senza freni. E così i panni si sporcano più velocemente di quanti ne riesca a lavare, stendere, stirare, mentre i miei cassetti piangono per la nostalgia di mutande e calzini puliti. Le calze velate si rompono molto più in fretta di quanto io riesca a ricomprane di nuove. I pensieri si affollano confondendosi nella mia testa così vorticosamente che io non riesco più ad agguantarne uno mezzo sensato. E che dire dei peli sulle gambe? Mi distraggo un attimo e li ritrovo cresciuti da far invidia a una scimmia antropomorfa. Aumentano incredibilmente i compiti da correggere, i capelli sulla testa di mio figlio che solo la settimana prima sfoggiava un'acconciatura perfetta da baronetto di Liverpool, la lana sotto il letto (come si forma la lana sotto i letti è un mistero che meriterebbe un'intera puntata di Voyager), le bollette da pagare, le telefonate da fare, la polvere sui mobili, la ricrescita scura sulle radici dei miei capelli (Certo che sono naturalmente bionda! E' solo che i miei capelli si rifiutano di mostrare spontaneamente la loro intima biondità senza l'aiuto rigenerante di un bagno caldo in acqua ossigenata). Fino ad un momento prima tutto sembrava procedere normalmente, seguire l'andamento solito poi, è bastato distrarsi un attimo, per ritrovarsi con una mole di noiose incombenze e necessità quotidiane cresciuta in modo esponenziale ed autonomo. D'un tratto nulla è più sotto controllo.
In momenti come questi, io non sono più in grado di agire nè di reagire. Tutto diventa troppo incalzante, gravoso, pretenzioso ed estenuante. In momenti così io mi fermo, mi siedo e mi tuffo nella nutella...ops... volevo dire nella crema spalmabile alla nocciola Coop Solidal...e aspetto. In fondo, che fretta c'è?

lunedì 16 novembre 2009

TORINO E LA "DONNA SENZA ETA'"....

Siamo stati qualche giorno a Torino. Ospiti di una meravigliosa donna senza età e della sua famiglia. Siamo tornati molto più ricchi di quando siamo partiti. Negli occhi, nel cuore, tanti momenti intensi da ricordare. Torino è una città aristocratica e accogliente, che in autunno, per vezzo, per magia, si colora di rosso amaranto, di giallo ocra, di arancio. E si profuma di cioccolato fondente e gianduia. Torino è liberty. Come la "Donna senza età". E come lei ti seduce in interminabili passeggiate sul lungo Po, dove si snodano i ricordi e i sogni, i dolori e gli amori. Il percorso lungo il fiume, che continuamente cambia per stupire il viandante, affascina, eccita, stanca, commuove...Come la vita vissuta intensamente. Come un bel libro cominciato, che non è ancora del tutto scritto, che forse non sarà mai compiuto ma che, proprio per questo, fa esplodere sogni e batticuori. Grazie per l'ospitalità, che è stata tanto empatica da permettere l'incontro e l'apertura l'un l'altro e tanto genuina da farci assaporare un benessere caldo e piacevole. Torneremo senz'altro. O forse siamo ancora lì, perchè non si lascia mai del tutto ciò che ci ha regalato emozioni.

IL MURO DI BERLINO: Accadeva vent'anni fa...

In quei giorni la Storia, inarrestabile e impietosa, arrivava a Berlino con passi di baldanza. Crollava quel muro odioso che divideva Berlino e il mondo intero. Lo vedevamo, attraverso lo schermo della tv nel telegiornale delle 20:00, fatto a pezzi a tempo di musica da folle di giovani ventenni esultanti e in festa. Li guardavamo, increduli, quei nostri coetanei berlinesi ballare, felici, sulle macerie. Liberi finalmente. E pieni di speranza.
Io avevo, allora, vent'anni. Vent'anni appena compiuti, una vita davanti piena di promesse e una tenace, ingenua convinzione. Quella di sapere già tutto. Mentre non sapevo un bel niente.
Crollava il Muro e, implacabile e misteriosa, la Storia cambiava direzione e metteva fine ad un'epoca. E così, da quello schermo, io assistevo, sbigottita, gli occhi umidi di lacrime, alla fine di un Mondo. Può sembrare strano, oggi, e molti, nati dopo quel 1989, non capiranno, ma quei giorni non furono giorni di festa per tutti. Infatti, per alcuni di noi che, ingenuamente, avevano creduto di poter costruire un mondo diverso, una società più egalitaria, e più giusta, sotto quelle macerie si seppelliva un Sogno. Scompariva un'Idea. Per quelli di noi, che quel Sogno condivisero e perseguirono, il crollo del Muro lasciò un vuoto incolmabile. Improvvisamente ci ritrovammo orfani, ad aprire gli occhi su una realtà spietata che non eravamo riusciti a vedere. Noi che, ostinatamente, avevamo cercato di non udire il sinistro scricchiolio delle travi che cedevano e delle crepe che si aprivano, sempre più ampie, sempre più pericolose, ci accorgemmo del crollo solo di fronte alle macerie fumanti. La Storia, inarrestabile, noi non la sentimmo arrivare. E ci lasciò così, inermi, e sgomenti. Improvvisamente orfani. E senza speranza.
Perchè il Muro nel suo ineluttabile crollo, trascinò con sè anche la possibilità di immaginare altri modi di stare su questo mondo, di crescere e di prosperare insieme. Da quel giorno ha prevalso un unico, totalizzante, modello di società. Quello occidentale, che, dopo la caduta del Muro, ha rotto ogni indugio e sta precipitando, irresponsabile e senza freni verso i suoi eccessi. Questo modello è rappresentativo di una società che persegue il piacere personale ed immediato prima di tutto, invoca il perseguimento ossessivo dei propri interessi, esalta il guadagno facile, le speculazioni selvagge e il successo immeritato, si ammanta di moralismo e se ne fotte dell'etica e del bene comune. Una società in cui un individuo è valutato in base a ciò che possiede e alle amicizie importanti su cui può far leva e non dalla coerenza e onestà dei propri atti. Una società che ama l'arte e la cultura solo come fonti di immediato guadagno. Una società che proprio non mi piace.
Sbagliavamo allora. Ma inseguivamo un sogno. Avevamo un'alternativa. Potevamo pensare che un altro mondo era possibile e a portata di mano.
Dopo vent'anni, il vuoto lasciato dalla caduta del Muro di Berlino ancora niente l'ha colmato. Allora non scesi in piazza a ballare e a festeggiare. E, francamente, non mi sento di festeggiare neanche oggi.

martedì 10 novembre 2009

IL MURO DI BERLINO

Il parlamento italiano, con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre "Giorno della libertà", quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.

"Oggi a Berlino sono rimasti pochi resti di quel muro che 20 anni fa era un simbolo di divisione e di repressione. Tuttavia, rimangono in piedi muri che rendono alcune persone più uguali di altre sul piano del godimento dei diritti umani. Nonostante le minacce, le intimidazioni e gli arresti, i difensori dei diritti umani in ogni angolo d'Europa, stimolati dall'energia sprigionata dal crollo del Muro, continuano a lottare per un continente dove tutti i diritti umani siano rispettati, per tutti"

(Duckworth- Amnesty International)

domenica 8 novembre 2009

IL PORTAVOCE DELL'OPPOSIZIONE ESTETICA

Minu, la meravigliosa Donnetta di Pianezza, mi ha fatto conoscere, attraverso i suoi post, un giornalista davvero interessante:

Massimo Gramellini

Questo è uno dei suoi articoli: "Come portavoce autonominato della Opposizione Estetica, mi permetto di esprimere tutto il mio sommesso disgusto per il prototipo di donna che emerge dagli scandali di queste settimane, che poi è la stessa donna che vediamo paparazzata nelle feste della Roma Cafona o issata sui troni di cartapesta di certi programmi televisivi. Bella di una bellezza vistosa e ritoccata. Vestita e truccata come la maschera di un trans. Aggressiva, sgangherata, ignorante. Non so per quale ragione certi uomini di potere abbiano una predilezione per lei. Immagino perché non li mette in discussione. E’ una donna-sofà, a cui il potente si rivolge per scaricarsi e rilassarsi, con lo stesso spirito con cui davanti al televisore preferisce una gara di rutti a un programma di storia. So però che sopravvive un altro genere di maschi e che a questi maschi continua a piacere l’altra donna. Quella che non sghignazza, ma sorride. Che non mostra, ma allude. Che non seduce con le microgonne, ma con gli spacchi. Che conserva intatto il mistero femminile e intriga l’uomo che cerca di entrarvi in comunione. Che non si rifà, ma ha cura di sé. E sa coltivare sogni più larghi di una passerella scosciata in tv. Di quest’altra donna i media non parlano più, al punto che qualcuno è arrivato a preconizzarne la scomparsa. Mai la realtà fu così lontana dalla rappresentazione. L’altra donna esiste e cammina ogni giorno accanto a noi. A scuola, in famiglia, in ufficio, sul tram. Basta solo ripulire un po’ lo sguardo per riuscire a cogliere la sua meraviglia." Ditemi, quest'uomo non è semplicemente da baciare? Si, lo voglio baciare...E se si candida lo voto!

lunedì 2 novembre 2009

Ciao, Alda...

Lascio a te queste impronte sulla terra tenere dolci, che si possa dire: qui è passata una gemma o una tempesta, una donna che avida di dire disse cose notturne e delicate, una donna che non fu mai amata. Qui passò forse una furiosa bestia avida sete che dette tempesta alla terra, a ogni clima, al firmamento, ma qui passò soltanto il mio tormento. Alda Merini

domenica 1 novembre 2009

CHI SUBISCE VIOLENZA...

Ray vive con noi da quasi tre anni. E' un'immenso cane con occhi a mandorla e portamento superbo. Incrocio tra pastore tedesco e husky. Lo siamo andati a prendere in un canile. Ma lui non ha mai vissuto lì. Ce l' ha portato un'anziana signora, impossibilitata a tenerlo con sè ma disperata all'idea di lasciarlo andare. Piccolo, su quelle gambette allora incerte, mentre noi gli andavamo incontro sorridenti, lui indietreggiava verso la sua padrona. Inutile precisarlo: è un cane con pregi e difetti, come gli altri membri della famiglia e, come ognuno di noi in questa casa, è molto amato. Scava in giardino dopo che tu pensi di aver finalmente raggiunto quello che si chiama un bel prato, sradica il rosmarino perchè spera sempre di trovarci sotto un bell'osso, fa la pipì su qualsiasi cosa che tu ti dimentichi fuori dalla porta, anche un attimo solo, e, per un tempo che sembrava non finire mai, ha mangiato scarpe, maglie nuove, tute del Piccolo, giochi in plastica. Non si dimentica mai di salutarti felice quando arrivi. E' sempre una festa per lui vederti. Anche se prima di uscire l'avevi trattato sgarbatamente. Non porta rancore. E ti guarda profondo e consapevole quando sente che le cose per te non vanno come devono. A volte sembra avere nello sguardo una saggezza inesprimibile, una conoscenza che non appartiene all'uomo, un sapere a cui non ci è dato arrivare. E così, in piedi, con il muso alzato, immobile, assorto, guarda il cielo. Come rispondendo ad un richiamo ancestrale. E' bellissimo in quei momenti. Qualche giorno fa è uscito dal cancello per andare con il Piccolo a chiamare un amico. I due trasgressori pensavano di far presto e di farla franca. Purtroppo non è andata così. Ray è stato aggredito selvaggiamente sotto gli occhi del suo disperato padrone, da un suo simile. Il Piccolo racconta che si è lasciato picchiare, senza reagire. Per fortuna le urla, il pianto del bambino lo hanno salvato. Adesso viviamo con un essere che ha subito violenza. E' tornato distrutto, e non solo fisicamente. L'altro Ray, quello festoso e fiducioso, geloso dei nostri abbracci se non lo coinvolgevamo, sembra appartenere ad un'altra vita. Ha paura. Ogni rumore lo scuote. E vuol solo stare in casa, lui che non ci stava mai. Regredito tragicamente. Si sdraia ai miei piedi e, di tanto in tanto, fa sospiri profondi, come di stanchezza, sofferenza, delusione. La rappresentazione di chi ha subito. E chi vive con chi ha subito è assalito da un'impotenza che è rabbia, dolore, difficoltà a credere ancora negli altri. Mi chiedo: possiamo fare qualcosa per l'altro cane? Mi vien da pensare che, forse, sta peggio di Ray...

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.