FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

domenica 23 settembre 2012

SESSO, SESSO, SESSO....

Metti che una domenica mattina ti sei addormentata alle tre e mezzo, non per una nottata brava, ma per aspettare il diciassettenne che è andato in discoteca e lo vuoi vedere come rientra: occhi, capelli e gambe...
Metti che hai deciso di non far suonare la sveglia e ti sei baciata da sola per essertene ricordata...
Metti che fatichi a prendere sonno perchè, nell'attesa, hai mangiato, nell'ordine: crackers, una fetta biscottata con la marmellata, ma quella fatta in casa, un ghiacciolo ("è rimasto l'ultimo, almeno uno lo mangio!"), cinque polo e un bicchiere di latte, ma solo perchè in casa non c'era altro...
Metti che alle cinque e mezzo tuo marito si alza per andare al lavoro e ti dà un bacetto che senti appena e gioisci perchè sai che a te restano ancora mille ore da restare sotto le coperte e riposare, riposare... (l'amore, si sa, si alimenta di piccoli egoismi personali!)...
Metti che il Neo-Preadolescente ha deciso di non fare l'uscita con gli scout, dopo mille tentennamenti, perchè ha scelto un altro programma per la giornata e tu, pensando a quello che evitava a te (pranzo al sacco, levataccia, accompagnamento, bamboleggiamento delle altre mamme...), non ci hai messo bocca ed hai solo invitato l'Autonomo-Munito di cellulare-Che non è mica più un bambino- a telefonare per informare che non andrà e Lui ti ha risposto spavaldo:"Già fatto!"...
Metti che alle otto ti suona il cellulare e tu lo ignori ma quello suona-suona-suona...
Metti che alla fine ti decidi a prenderlo e lo guardi,  e ti compare un numero non registrato in rubrica, che chissà cosa è successo e chi ti chiama...
Metti che ti dai per vinta e rispondi...
Metti che dall'altra parte c'è la Responsabile di Pattuglia che ti informa, pimpante e sveglia, molto sveglia, che l'uscita è annullata e che te lo voleva dire subito per evitare di farti fare le cose in fretta, inutilmente...
Metti che devi anche ringraziarla e non le chiedi che ...zzo di telefono sta usando, che tanto non ti cambia proprio niente, ma così, per curiosità...
Metti che tutto questo è successo, ma non ti viene proprio una gran voglia di FARE UNA STRAGE???
Invece ti alzi, ormai sveglia e disturbata, con il post-cena che balla dentro lo stomaco e il pensiero che avevi messo da parte, giusto poche ore prima, torna prepotente e invadente.
Sono giorni, in effetti, che penso al sesso. Sono successe "cose" che mi hanno obbligato a pensare e ripensare a questo mistero che unisce un uomo e una donna, o due uomini o due donne, o più persone e altro...Insomma, il nodo sta proprio tutto lì:non ho nozioni precise sul sesso. Ne parlo, penso di saperne, ma al mio interno è lì come il concetto di spread, di spending review e del vangelo secondo Matteo: se dovessi spiegarlo ad un alieno mi incarterei tempo zero!
In questi giorni ho parlato a lungo, in riunioni massacranti e anche un po' violentemente introspettive, di due quindicenni che, all'interno di una casa famiglia, si sono innamorate. Il dilemma, che ha diviso l'èquipe, era: censura o accoglienza? E giù riflessioni a milioni. Considerazioni che spaccavano il capello. Alla fine solo vuoto, mancanza di strumenti. Ho guardato i membri dell'èquipe ed ho pensato a quanto, ognuno di loro, me compresa, portavamo della nostra personale idea del sesso. Ho ritrovato la mia formazione cattolica e le confessioni davanti al prete, che dovevi guardare negli occhi. Ho risentito il monito delle suore che ci avvertiva che il nostro corpo non doveva essere toccato, neppure da noi stesse. Ho ripercorso la mia ribellione a tali precetti e le prime meravigliose scoperte.
Nello stesso periodo, si è intrecciato a quell'episodio, un'altro più devastante: un nonno è stato trovato a far petting, in una strada appartata, destinata alle coppiette, con la "consenziente" nipotina tredicenne. Da una parte è scattata la parte professionale del mio lavoro, con il Tribunale Minorenni e tutto il resto, dall'altra ha ripreso la sua via, incontrollata, la mia esperienza sessuale e tutto quello che so e non so e che non voglio sapere e i paletti che ho messo e i miei desideri e la mia passionalità, curiosità, apertura.
Poi, a cornice di tutto, una persona per me importante, da tempo mi anticipa che vuole dirmi "una cosa" e che è in pena perchè teme che cambierò la mia opinione e che il nostro rapporto potrà risentirne.
Ieri l'altro, davanti a un caffè, mi confessa che, da anni, frequenta posti per scambisti e che l'ha fatto sia come single che, per un periodo, come coppia. Lo ammetto, il momento che stai vivendo quando ti dicono una cosa è fondamentale. Avevo alle spalle notti insonni a ripensare a quel nonno, a quelle bambine confuse, ai genitori "malati", alla nostra società che, davvero, lascia troppo sole e troppo emarginate le fasce deboli, tanto che, se continuiamo a far tagli alla spesa sociale, poi piangeremo davvero! Come fai a dire quello che pensi se il filo del tuo discorso è impigliato, come in un gomitolo, in nodi e strappi e colori confusi, spesso troppo uguali per distinguerli? Non lo so, amico, non lo so cosa penso di te, oggi. Non è vero che la mia opinione su te  sarà immutata, che mi piaccia o no. A costo di apparir bigotta. La mia identità mi connota, accidenti, anche se non lo vorrei. Credevo di poter crescere e di maturare, studiando, facendo esperienza, leggendo libri e mostrandomi anticonformista. Non è così forse ma, guarda, a me quei "signori" che vanno in un luogo solo per far sesso, mi fanno un pò tristezza. Non lo dico, ti giuro, salendo in cattedra. Te lo dico pensando alla loro infanzia, ai genitori che hanno avuto, alle interruzioni che hanno dovuto subire, alle loro dipendenze, solitudini e ricostruzioni del mondo. Che anch'io ho vissuto, come tutti. Te lo dico perchè questa complessità non la so gestire, mi brucia in mano e mi vien voglia di gettarla via. Ho meno certezze di quando avevo vent'anni. Però so cosa piace a me in relazione a "quell'argomento", e questo è già qualcosa: mi piace il clima che si crea quando tra due persone senti che sta per succedere "qualcosa", mi piace sentire un profumo che mi evoca ricordi o che, semplicemente, mi accartoccia lo stomaco, arrivo a desiderare  un uomo che parla di questioni interessanti o si impegna con passione nel suo lavoro, o  canta o recita e ci mette sè stesso; mi piacciono il corteggiamento, i regali "pensati", destinati solo a me, mi piace l'abbraccio, sentire il corpo dell'altro solo per un attimo, stringere una mano, avere affinità, mangiare insieme e condividere un istante; mi piace la complicità, sentir parlare di sè, avvertire la curiosità dell'altro per il mio mondo.  Ecco perchè faccio fatica a pensare a quello che tu mi racconti e non lo trovo per niente erotico; percepisco solo un gruppo di persone "disagiate", che fanno i conti con le loro mancanze. Questo è il mio limitato confine.

mercoledì 19 settembre 2012

SATURNO CONTRO

Per conto mio i Maya, pur esagerando un po' parlando di fine del mondo, c'avevano azzeccato, perché un anno di merda così non si era mai visto. Anno in cui il mondo mi è crollato addosso ed è iniziato il mio personale viaggio all'inferno. Mi sono ritrovata spaurita, sola, disperata. Perduta. Ho visto cadere uno a uno i miei punti di riferimento principali, venir meno la sicurezza economica e quella affettiva, ho dovuto ridimensionare le mie aspettative, ridurre lo spazio delle mie prospettive, rivedere le mie priorità. Mi sono sentita sospesa nel vuoto e ho temuto alla prima ventata di cadere. E poi la malattia che ha colpito la mia famiglia: mi ha colto impreparata, incapace di reagire, di essere d'aiuto. Ha riportato a galla antiche paure mai del tutto superate. La sofferenza, la perdita, la morte. La rabbia, la frustrazione e il senso d'impotenza per non poter far niente. E poi una delusione d'amore che tuttora non smette di far male. Chi se l'aspettava a quarant'anni suonati? Ho toccato il fondo e ho temuto di non farcela, di non riuscire a rialzarmi. Una terremotata dell'anima, un cumulo di macerie. A volte l'angoscia è stata così opprimente che ho pensato di andarmene, di mollare tutto e di non tornare. Mi sono assentata spesso da me stessa, dalla vita, dal mondo. Pezzi interi di vita vissuta cancellati dalla mia memoria, dalla mia coscienza. Dov'ero in quei momenti? Non so... Ho passato intere notti insonne a fissare il buio, per cadere addormentata nei momenti più insoliti. Ho cucinato pomeriggi interi per accorgermi solo a tavola di non aver preparato niente per me. Sono stata solo corpo, carne, involucro vuoto senza pensieri, emozioni, senza anima. Ho nascosto con cura il mio dolore, la paura, il bisogno di affetto. Ho finto, indossato la maschera del "va tutto bene", pianto di nascosto. Mi sono resa invisibile. Volevo proteggere, credo, chi mi vuole bene dalla distruttività del mio dolore. Ho smesso di essere figlia; mi sono trovata a fare i conti con la fragilità inaspettata di mia madre. Ho smesso di chiedere perché altri avevano maggior bisogno. Era il mio momento di dare e non sempre ne sono stata capace. Isolata nel mio dolore, chiusa nel mio orgoglio, incapace di essere d'aiuto ma anche di chiedere aiuto. 

E' passata? Non ancora, tutti i problemi sono ancora lì, irrisolti. Ci vuole tempo, speranza e molta molta fortuna. Io però sono cambiata, questo anno non mi ha lasciata immutata. Sono invecchiata, indurita, meno fiduciosa. Ma sono anche cresciuta; ho imparato a camminare con le mie gambe, a contare sulle mie sole forze, ho capito finalmente che ora l'adulto responsabile sono io e gli altri fanno affidamento su di me. Mi sono sorpresa più forte di quanto credessi. Ho capito di poter far cose che mai avrei pensato di essere in grado di fare. Ma ho anche scoperto fragilità che non conoscevo, debolezze che non ricordavo. Avevo delle aspettative, le ho dovute ridimensionare. I progetti? li ho rimandati; e le mie certezze non sono più così granitiche. Eppure nonostante tutto, sebbene la strada sia ancora lunga ed in salita, la vita continua a sembrarmi una cosa meravigliosa. Continuo a cercare risposte nei libri, a sorprendermi dei colori delle montagne dopo un acquazzone, a leggere e rileggere incantata la stessa poesia.  
Vorrei solo essere più simpatica e ritrovare la mia ironia. Ma datemi tempo, dai!

domenica 16 settembre 2012

A MIRANDA...

Stamani presto, in spiaggia, per un attimo ho pensato: "inizia l'estate..." e mi son sentita così bene internamente, nel cuore, che ho sperato che la mia parte emotiva non avesse contatti con la parte razionale che ricordava, improvvisamente, che era l'esatto contrario.
Ho raccolto sassolini che mi evocavano oggetti, creazioni, storie; altri che erano semplicemente belli.
Ho passeggiato a lungo, con i piedi nell'acqua, scartando le riflessioni noiose, ingombranti, per far spazio a quelle più colorate: ho preso solo i pensieri celesti, gialli e arancio; per la verità anche qualcuno rosso brillante, molto piacevole.
In questo arcobaleno c'erano le mie amiche Sam e Miranda, che mi fan sentir bella più di quanto lo faccia mia mamma, e il pomeriggio che si prospettava con loro, tra merende e chiacchiere fitte. 
C'erano i progetti di un libro che, forse, scriverò, e una tesi che, lo prometto, al più tardi a marzo la discuto; c'era chi mi vuol bene, chi mi sostiene e mi riempie la vita, indipendentemente dalla vita stessa.
C'era quella strana sensazione di frizzantino, nell'aria, che mi fa godere l'attimo e apprezzare il fatto che, vada come vada, avrò sempre una città da vedere, un fiore da piantare in giardino, un figlio da sostenere, un vestito con lo scollo da indossare, una scarpa con un tacco improbabile, un amico da abbracciare stretto, un amore da vivere, da raccontare, una frase che mi commuove, una discussione che mi accende, qualcuno per cui piangere, qualcun altro da cui farmi consolare e strade nuove, strade a milioni da percorrere sempre, sempre, sempre, instancabilmente...

Ps. questo post lo dedico a Miranda, che non passa un periodo troppo tranquillo, così che fa fatica a vedere che:
-è strafiga anche senza quella telefonata (ci pensiamo se farla o no, tanto la vita non ce la cambia...)
-vive nella Valle Incantata (fanculo la banca!)
-può fare il dito alle sue colleghe della scuola elementare e mostrargli la pagella del figlio (mio nipote) alle medie
-ha trascorso tutta, ma proprio tutta, l'estate in spiaggia (bella la vita eh?)
-ha due tette invidiabili (mi spiace Samantha, lei ci vince!) e gli occhi così azzurri che...
-ha due lauree e un cervello che mette in imbarazzo (dai, Samantha, lo sappiamo che è lei la maestra...)
-saprebbe anche fare le torte e, una volta, faceva delle cenette tutto pesce da urlo (noi siam qua, se fai un fischio veniamo)
-tra noi tre è quella che ha fatto sesso per prima!



lunedì 3 settembre 2012

UNA SOLA, UNICA SFUMATURA DI VERDE PISELLO

Alla fine ho ceduto alla curiosità e l'ho comprato. Francamente avevo sperato di poterlo avere in prestito da qualcuno. Di non doverlo comprare. Ma ero troppo curiosa di sapere cosa conteneva di così appassionante, erotico, sconvolgente il libro più letto di tutti i tempi in Inghilterra: "Cinquanta sfumature di grigio". Evito di commentare la prosa perché sarebbe come sparare sulla croce rossa. La storia è piuttosto semplice e banale; i personaggi, talmente scontati e al tempo stesso improbabili da far venire il voltastomaco, rispecchiano senza sorprese i più triti cliché dei libri rosa. Lui, Christian Grey è bello, giovane, ricco, generoso e persino ecologista e benefattore dell'umanità. Non sto esagerando: col suo lavoro aiuta a combattere la fame nel mondo! Ma non è tutto. Sì, perché ce l'ha pure grosso e "fotte senza pietà"! 
Prevedibilmente si innamora di lui, Anastasia, ingenua, imbranata, bella-senza-saperlo, e naturalmente vergine ed inesperta. Insomma la saga della banalità e degli stereotipi di genere! 
Qualcosa di diverso però c'è nella loro storia d'amore.  Nella sua mega-villa Christian ha una stanza segreta con ogni genere di attrezzature per esperienze sadomaso: fruste, divaricatori, bacchette, ganci, catene, graticole, manette... Ecco chi è davvero Mr. Grey: un maniaco del controllo, un dominatore che vuole una donna sottomessa ed obbediente. E così Anastasia si vede proporre un contratto di tre mesi con il quale dovrebbe acconsentire a varie e diverse pratiche sessuali concordate e dettagliatamente elencate. L'elenco è preciso, puntuale e completo. Dunque erotico come la lista degli esami del sangue. Accetterà? Lo manderà al diavolo come merita? Non lo so, perché, sinceramente, non sono riuscita a finirlo. Questa storia, invece di eccitarmi o almeno sorprendermi mi ha reso stranamente triste. Triste per l'impressione sgradevole che il Sessantotto e gli anni Settanta siano passati invano lasciando noi donne ingabbiate ancora in sogni, aspirazioni, fantasticherie da medioevo. Triste perché trovare noioso ciò che per tutte le altre è erotico ed intrigante mi ha fatto sentire vecchia, anacronistica ed incredibilmente banale. Triste al pensiero che l'umiliazione, le punizioni, la sottomissione vengano ritenute eccitanti. Triste e anche un po' mortificata da questa visione del sesso così tecnica, cinica, circoscrivibile in un contratto che non lascia alcuno spazio all'imprevedibile, al gioco, alla volubilità del desiderio. Triste perché, per alcune pratiche nominate, per capire di cosa si trattava, ebbene sì! mi sono dovuta informare su Google.  Triste perché questo romanzo erotico privo di erotismo ha reso ricca la Signora "50sfumature" che, presto, sarà ancora più ricca con il conseguente,  attesissimo film. Triste per i 30 milioni di copie vendute in tutto il mondo, consapevole che, se non era per me, sarebbero state soltanto 29.999.999, che, francamente, pare proprio tutt'altra cosa. Triste perché da un certo punto di vista cinquanta sfumature sono troppe per me ma, da un altro punto di vista, davvero troppo poche. E, infine, triste, perché, ho tirato via ben 14 euro!
Credo che per sapere come va a finire aspetterò il film... anche se, forse, lo so già...

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.