Addio 2011...
Anno intenso, sorprendente, tragico, rivoluzionario...
anno di lutti e di sommosse,
imprevedibile, drammatico.
Anno di odio e di rabbia, di sangue e di rivolta, di grandi cambiamenti, di tragedie irreparabili, di presa di coscienza, di assunzione di responsabilità.
Anno di crescita, di entusiasmanti scoperte, di voglia di cambiare tutto.
Anno che ci ha stupito, risvegliato, appassionato, cambiato per sempre.
Lungo, generoso e denso come un secolo.
Fecondo di eventi sorprendenti ed inattesi, di opportunità insolite, di avvenimenti memorabili.
La Primavera araba, i tentativi di repressione, l'addio al potere di Ben Alì in Tunisia, e di Hosni Mubarak in Egitto, le donne italiane in piazza perché "se non ora quando", lo tzunami in Giappone e l’uscita di materiale radioattivo a Fukushima,
il referendum-ricatto di Mirafiori, i 150 anni dell’Unità d’Italia, il tricolore alle finestre, l’uccisione di Bin Laden, la vittoria del centrosinistra alle amministrative, la voglia di cambiamento,Pisapia, De Magistris e Zedda sindaci di buone speranze, il trionfo sul web dell'ironia contro una certa arroganza politica, la partecipazione popolare ai referendum e il trionfo dei sì, Londra che brucia, i riot, la follia razzista, le bombe di Oslo,
l'omicidio dei ragazzi di Utoia, gli insospettabili neutrini più veloci della luce, le cazzate della Gelmini (più veloci dei neutrini!), la morte del Sic, il Venerdì della rabbia e la repressione in Siria,l’addio di Santoro alla Rai, la scommessa di Servizio Pubblico,
la protesta contro Wall Street, il 99%,
la crisi della Grecia, la paura del default, le agenzie di rating e lo spread, l’indipendenza del Sudan,
l’alluvione delle Cinque Terre, i morti di Aulla, Genova travolta dall'acqua, le dimissioni di Berlusconi,
Re Giorgio e il governo Monti, la morte di Steve Jobs, gli Indignados spagnoli, la scelta di Monicelli e di Magri, le proteste contro Putin, e ancora la repressione, la fine della guerra in Iraq,
di nuovo la follia razzista, l'omicidio di due senegalesi a Firenze,la cattura e l'uccisione di Gheddafi, i funerali di Kim Jong II,
la morte di Giorgio Bocca, la chiusura di Liberazione.
Ma di questo anno sopratutto non dimenticherò le piazze, le piazze di tutto il mondo, di Atene, di Londra,
di Madrid, di Roma, di New York, di Tripoli, del Cairo, di Damasco, di Mosca, della Tunisia, del Marocco, dell'Algeria.
Piazze piene di giovani, di voglia di cambiamento, di partecipazione, di riscatto.
Piazze di lotta e di speranza.
ADDIO 2011, non sei stato uno dei tanti, non ci hai lasciati immutati, indifferenti, apatici.
Ed a voi tutti....BUON ANNO!