FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

lunedì 25 aprile 2011

BUON 25 APRILE!

Io, quella volta lì, avevo sessant’anni. Eravamo nel 2000 o giù di lì. Praticamente ora. E vedendo le nuove generazioni, i venticinquenni di ora così diversi mi domando: che eredità abbiamo lasciato ai nostri figli?

Forse, in alcuni casi, un normale benessere. Ma non è questo il punto.

Voglio dire… un’idea, un sentimento, una morale, una visione del mondo… No, tutto questo non lo vedo.

Allora ci saranno senz’altro delle colpe. Sì, il coro della tragedia greca: i figli devono espiare le colpe dei padri. Siamo stati forse noi padri insensibili, autoritari, legislatori di stupide istituzioni? No. Allora dove sono le nostre colpe?

Un momento, era troppo facile per noi essere pacifisti, antiautoritari e democratici.

I nostri padri avevano fatto la Resistenza. Forse avremmo dovuta farla anche noi, la Resistenza. E’ sempre tempo di Resistenza.

Perché invece di esibire il nostro atteggiamento libertario non abbiamo dato uno sguardo all’avanzata dello sviluppo insensato?

Perché invece di parlare di buoni e di cattivi non abbiamo alzato un muro contro la mano invisibile e spudorata del mercato?

Perché avvertivamo l’appiattimento del consumo e compravamo motorini ai nostri figli?

Perché non ci siamo mai ribellati alla violenza dell’oggetto?

Il mercato ci ringrazia. Gli abbiamo dato il nostro prezioso contributo.

Ma voi, sì, voi come figli, non avete neanche una colpa?

Dov’è il segno di una vita diversa? Forse sono io che non vedo.

Rispondetemi: dov’è la spinta verso qualcosa che sta per rinascere?

Dov’è la vostra individuazione del nemico?

Quale resistenza avete fatto contro il potere, contro le ideologie dominanti, contro l’annientamento dell’individuo?

D’accordo, non posso essere io a lanciare ingiurie contro la vostra impotenza. C’ho da pensare alla mia.

Però spiegatemi: perché vi abbandonate ad un’inerzia così silenziosa e passiva?

Perché vi rassegnate a questa vita mediocre senza l’ombra di un desiderio, di uno slancio, di una proposta qualsiasi?

Forse il mio stomaco richiede qualcosa di più spettacolare, di più rabbioso, di più violento? No! Di più vitale, di più rigoroso, qualcosa che possa esprimere almeno un rifiuto, un’indignazione, un dolore…

Quale dolore? Ormai non sappiamo neanche più cos’è, il dolore. Siamo caduti in una specie di noia, di depressione… Certo, è il marchio dell’epoca. E quando la noia e la depressione si insinuano dentro di noi tutto sembra privo di significato. Il dolore è visibile, chiaro, localizzato, mentre la depressione evoca un male senza sede, senza sostanza, senza nulla…salvo questo nulla non identificabile che ci corrode.

GIORGIO GABER

domenica 17 aprile 2011

UN CAVALIERE INVINCIBILE

Sono passate le tredici da pochi minuti. E' già suonata la campanella e i ragazzi si sono lanciati in strada, come ogni giorno, allegri, chiassosi, invadenti. E' una giornata di sole bellissima. B. ha tredici anni: è bislungo, vivacissimo, viziato e antipatico, come la maggior parte dei suoi coetanei. Si incammina per andare a casa a piedi, come ogni giorno da quando si è fatto più grande e non vuole più che la madre si faccia trovare all'uscita di scuola. A casa i genitori lo aspettano. E' una giornata come le altre, nè migliore nè peggiore. E' con il gruppo, qualcuno avanti, altri dietro. Lo chiamano. O lui chiama gli altri. Si fanno dispetti, si prendono in giro. Son distratti, ridono. Sopraggiunge un suv: l'autista non ha tredici anni, ma è distratto anche lui. E' al telefono? Cambia il canale della radio? E' arrabbiato, triste, felice? Dove sta andando così di fretta mentre i ragazzi, in gran gruppo, spuntano da ogni angolo? B. non ricorda più nulla di quel momento, ma chi l'ha visto racconta che il colpo è stato terribile e il volo sembrava non aver fine. Il corpo informe dell'adolescente si è rimpicciolito, raggomitolato su se stesso: è tornato feto, ha preso le sembianze di un pesante fagotto, poi, drasticamente, si è accasciato sull'asfalto. Ci ha chiamato la madre, intontita e incredula, come spettatrice di un film, emotivamente lontana per poter sopravvivere al dolore dello choc. "B. è stato investito, è in coma farmacologico nel reparto di rianimazione...". B. che è pieno di mille richieste. B. che è logorroico e secchione. B. che è figlio unico ed è pretenzioso. B. che ha i brufoli e gioca a basket. B. che mi fa spesso perdere la pazienza perchè parla a voce alta, ed è polemico e litigioso. B. che è mio nipote. Non so proprio cosa ho fatto dopo la notizia, credo di essermi mossa in maniera inconcludente; ricordo che, invece, i pensieri, le emozioni, si muovevano molteplici nella testa, nel cuore. Ma come può cambiare una vita così all'improvviso? Se un Dio ha inventato questo mondo, doveva pensare di prevedere almeno due finali alle storie, così da poterle modificare quando son troppo brutte. Se tutto ha un senso, un ordine, in questo caso mi sfugge quale sia. Non riesco proprio a trovarlo, per quanto mi sforzi. Per un giorno e una notte la prognosi è rimasta riservata. Palese era invece il dolore di tutti. E tra la sofferenza emergevano preoccupazioni e speranze, alternandosi. Per fortuna venerdì mattina è uscito dal coma; dalla rianimazione è stato quindi trasferito in ortopedia. La sua vita non è più in pericolo. Ma adesso si contano le ferite, le fratture, i traumi. Dovrà subire interventi, terapie, esami, controlli. Piange per il dolore, non si da pace per la gita scolastica a cui non potrà partecipare. Immobilizzato e impotente, lui che non stava mai fermo, mi appare come un leone in gabbia, come un cavaliere invincibile che mostra la sua umana paura. Mi fa tenerezza. E rimpiango quando mi faceva rabbia.

sabato 16 aprile 2011

TRENI PERSI

Mi sono persa.
Questa settimana, approfittando delle belle giornate, ho iniziato ad avventurarmi in lunghe passeggiate nei boschi che sovrastano la Valle Incantata. Ogni giorno tento nuovi percorsi, per godermi il fresco e il silenzio dei castagni, mi arrampico fino alla sommità della collina, dove lo sguardo può spaziare fino al mare, che luccica in lontananza. Oggi mi sono spinta oltre, fino al paese dove è nata mia madre: un antico villaggio medievale di poche case di sasso, arroccate l'una sull'altra e di stradine lastricate circondate da alte mura di malta. Il sentiero che ho percorso finisce proprio sulla strada a pochi metri dalla porta che, un tempo, portava al castello ed, ora, introduce al paese. Il vecchio borgo pare fuori dal tempo ed il panorama da lì è spettacolare. E' tardi, il sole sta rapidamente calando. Torno indietro. Sul ciglio della strada sosta un giovane motociclista. Proseguo dritto, facendo finta di non vederlo. Invece lo vedo, eccome se lo vedo! Venticinque anni più o meno (lo ammetto, non so più definire con esattezza l'età di chi è sotto i trenta...), giubbotto di pelle sulle spalle ampie, spettinato tanto che sembra di vederlo correre, spericolato senza casco su per la collina..... E terribilmente bello nella sua sfrontata gioventù!
Passo oltre, il sentiero dovrebbe essere qui..., no, forse è più giù, dietro quella curva...neanche qua e neanche dietro quella successiva... IL SENTIERO E' SPARITO! E' evidente: mi sono allontanata troppo. Torno indietro. Ripercorro tutta la strada. Niente! Sono confusa. Il ragazzo è ancora là, le mani che stringono le manopole, i capelli scuri sugli occhi. Mi guarda avanzare, retrocedere, cercare... Sorride. Che figura di m!!! E' dovrò pure di nuovo passare davanti a lui, perchè il sentiero, ora ne sono convinta, è proprio dall'altra parte della strada.
Speriamo che riparta, speriamo che riparta...
Rallento, tergiverso, faccio finta di niente: magari riparte...
"Ehi?! Bisogno di un passaggio?"
E' un attimo! Il cervello mi fa un brutto scherzo: visualizza me sfrecciare sulla moto abbarbicata alle spalle di questo ragazzo. Per un istante intravedo un'altra vita possibile. Come se dietro una curva mi attendesse qualcosa di sorprendente, imprevisto, completamente inaspettato. Una nuova leggerezza. Come se fosse possibile tornare indietro, recuperare la spensieratezza, lasciarsi alle spalle le proprie responsabilità, gli impegni familiari, i consueti doveri, inventarsi un'altra biografia.
E' un attimo, breve come il tempo di una vertigine. Forse è il caldo, la Primavera nell'aria, o, come direbbe Samantha, gli ormoni a briglia sciolta ma vorrei quasi dire di sì...
"Solo se fai guidare me!"
Mette in moto, sorride..."Magari un'altra volta..." parte e rombando scompare veloce dietro la curva.
Finalmente l'ha capito che qui non c'è trippa per gatti!!!

mercoledì 13 aprile 2011

Sono di buon umore..

Sono di buon umore..
Sarà perchè..
Ho trascorso 4 giorni a Trevi al convegno dell'associazione con cui collaboro. Ho incontrato colleghe che non vedevo da tempo, conosciuto persone splendide, trascorso giornate intense cercando di carpire quanto più possibile dalle nuove ricerche, dai resoconti delle relatrici, dai dibattiti tra colleghe. Sono entusiasta, carica di nuove energie per continuare a sostenere ed informare le madri che parteciperanno ai miei incontri.
Sarà perchè..
E' primavera e il giardino di casa dopo 3 giorni di duro lavoro di Zorro-giardiniere ha ripreso vita. Il prato arato e seminato, fiori colorati nelle fioriere, il viale ricomposto con nuova ghiaia bianca. Anche la terrazza che si affaccia sul giardino è pronta ad ospitare gli amici per le cene all'aperto.
Sarà perchè..
semplicemente... sto bene ed ho raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissata, che non era solo perdere qualche chilo ma pensare un pò di più a me, prendermi cura del mio corpo ma anche della mia mente.
Con l'augurio che tutti voi possiate trovare il vostro benessere..
Buona Primavera a tutti!!
Vostra Samantha.
Dimenticavo: sarà perchè a Primavera gli ormoni vanno in subbuglio e a me piace lasciarli andare un pò a briglia sciolta!! Samantha docet ; )

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.