Ehi! Che ci fai da queste parti?
Mi volto e...: Bernardo!
Mi abbraccia e mi bacia, affettuoso. Lo stringo e lo bacio, affettuosa. Quanto tempo che non ci vediamo...
Quando ci siamo conosciuti, molti anni fa, lui era già un uomo, quasi trentenne, mentre io sfioravo i vent'anni a malapena alzandomi in punta di piedi. Quell'estate ero andata a lavorare nell'azienda della sua famiglia per racimolare qualche soldo per pagarmi gli studi. Sognavo di iscrivermi all'Università.
Lui non lo conoscevo ma ne avevo sentito parlare molto in giro: un viziato, uno sciupafemmine, uno che aveva tradito e abbandonato la fidanzata e cambiava donne con la frequenza con cui si cambiava le mutande. Preferibilmente svedesi, tedesche, inglese. Uno insomma da cui guardarsi. Non lo conoscevo e già lo detestavo, quell'infingardo figlio di papà dei miei stivali. Con quel nome del cazzo da piccola borghesia di città che sogna l'ascesa sociale, io, dal mio mondo di provincia di Stefani, Paoli, e semplici Giovanni, lo disprezzavo. Prima di conoscerlo. Poi lo incontrai. E sì, bello era bello davvero! Occhi scurissimi ed insondabili come la notte più profonda, sempre adombrati da una persistente, misteriosa nota triste. Bocca carnosa e dentatura perfetta per un sorriso franco e aperto che però non arrivava mai a coinvolgere lo sguardo. Ma era anche gentile, serio, rispettoso. E profondamente intelligente. Me ne innamorai. Lievemente, come capita a vent'anni. In punta di piedi, senza far rumore, senza accorgermene neppure io stessa. Colta di sorpresa da un amore così meravigliosamente gratuito. Lui se ne accorse? Chissà... Di certo non lo diede a vedere, e non ne approfittò mai; temeva, credo, di farmi male.
Lo guardo: è ancora bellissimo. Un viso da ragazzo nonostante qualche capello grigio. Ho voglia di abbracciarlo, di stringerlo a lungo, di riempirlo di baci. Nell'aria una sottile tensione erotica che rende tutto più naturale, più spontaneo, più magico. C'è un'attrazione palpabile, c'è incanto e stupore, una gran voglia di toccarsi, un piacere immenso di ritrovarsi. Mi chiedo se il sesso avrebbe cambiato le cose. Ci avrebbe avvicinato, arricchito, reso più intimi, più amici o addirittura più felici? O ci avrebbe invece allontanato, diviso, spento? Il sesso rende tutto più facile o, invece, finisce per complicare irrimediabilmente le cose? Ci sarebbe oggi questa stessa magia, lo stesso perpetuo struggente desiderio? Questo febbrile piacere di ritrovarsi?
Come sono felice di vederti... Mi abbraccia e mi bacia ancora prima di salutarmi. Vienimi a trovare, dai qualche volta...
Può un solo amore riempire tutta una vita? Soddisfare quella complessa e sfaccettata ricchezza di desideri, bisogni, aspettative, emozioni, slanci accesi e avventati capricci che fanno l'essere umano? Non può, semplicemente. Ce ne dimentichiamo ma ne viviamo tanti di amori, di molteplici varietà ed intensità. Amori che magari ci sforziamo di non coltivare, che lasciamo ai margini della nostra vita sentimentale, che disinneschiamo prima che esplodano e facciano male a qualcuno. Amori in stand-by... e uno struggente rimpianto.
Verrò! Sì, credo proprio che verrò.
5 commenti:
Vai, vai, vaiii! ...poi torna eh?
vai senza voltarti indietro...
Mi piace questa storia..uh quanto mi piace..! E voglio leggere il.. continuo! ; )
Bello questo post, mi ha avvolto in sensazione ben conosciute.
Io sono andata, ed è stato come aprire un cofanetto di meraviglie, Sentirmi Alice e stupirmi, di emozioni troppo forti per non essere un po' dolorose.
Il ritorno a volte è davvero un tunnel buio, ma ne valeva la pena..
a volte un giorno significa una vita intera.
ma poi ci sei andata?
ok, è la prima volta che compaio sul tuo blog e non mi faccio i fatti miei... ma è così difficile capire se sono "amori in stand-by" o solo "cose-da-non-fare" che non sono riuscita a trattenermi :-)
ciao
MM
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