Per conto mio i Maya, pur esagerando un po' parlando di fine del mondo, c'avevano azzeccato, perché un anno di merda così non si era mai visto. Anno in cui il mondo mi è crollato addosso ed è iniziato il mio personale viaggio all'inferno. Mi sono ritrovata spaurita, sola, disperata. Perduta. Ho visto cadere uno a uno i miei punti di riferimento principali, venir meno la sicurezza economica e quella affettiva, ho dovuto ridimensionare le mie aspettative, ridurre lo spazio delle mie prospettive, rivedere le mie priorità. Mi sono sentita sospesa nel vuoto e ho temuto alla prima ventata di cadere. E poi la malattia che ha colpito la mia famiglia: mi ha colto impreparata, incapace di reagire, di essere d'aiuto. Ha riportato a galla antiche paure mai del tutto superate. La sofferenza, la perdita, la morte. La rabbia, la frustrazione e il senso d'impotenza per non poter far niente. E poi una delusione d'amore che tuttora non smette di far male. Chi se l'aspettava a quarant'anni suonati? Ho toccato il fondo e ho temuto di non farcela, di non riuscire a rialzarmi. Una terremotata dell'anima, un cumulo di macerie. A volte l'angoscia è stata così opprimente che ho pensato di andarmene, di mollare tutto e di non tornare. Mi sono assentata spesso da me stessa, dalla vita, dal mondo. Pezzi interi di vita vissuta cancellati dalla mia memoria, dalla mia coscienza. Dov'ero in quei momenti? Non so... Ho passato intere notti insonne a fissare il buio, per cadere addormentata nei momenti più insoliti. Ho cucinato pomeriggi interi per accorgermi solo a tavola di non aver preparato niente per me. Sono stata solo corpo, carne, involucro vuoto senza pensieri, emozioni, senza anima. Ho nascosto con cura il mio dolore, la paura, il bisogno di affetto. Ho finto, indossato la maschera del "va tutto bene", pianto di nascosto. Mi sono resa invisibile. Volevo proteggere, credo, chi mi vuole bene dalla distruttività del mio dolore. Ho smesso di essere figlia; mi sono trovata a fare i conti con la fragilità inaspettata di mia madre. Ho smesso di chiedere perché altri avevano maggior bisogno. Era il mio momento di dare e non sempre ne sono stata capace. Isolata nel mio dolore, chiusa nel mio orgoglio, incapace di essere d'aiuto ma anche di chiedere aiuto.
E' passata? Non ancora, tutti i problemi sono ancora lì, irrisolti. Ci vuole tempo, speranza e molta molta fortuna. Io però sono cambiata, questo anno non mi ha lasciata immutata. Sono invecchiata, indurita, meno fiduciosa. Ma sono anche cresciuta; ho imparato a camminare con le mie gambe, a contare sulle mie sole forze, ho capito finalmente che ora l'adulto responsabile sono io e gli altri fanno affidamento su di me. Mi sono sorpresa più forte di quanto credessi. Ho capito di poter far cose che mai avrei pensato di essere in grado di fare. Ma ho anche scoperto fragilità che non conoscevo, debolezze che non ricordavo. Avevo delle aspettative, le ho dovute ridimensionare. I progetti? li ho rimandati; e le mie certezze non sono più così granitiche. Eppure nonostante tutto, sebbene la strada sia ancora lunga ed in salita, la vita continua a sembrarmi una cosa meravigliosa. Continuo a cercare risposte nei libri, a sorprendermi dei colori delle montagne dopo un acquazzone, a leggere e rileggere incantata la stessa poesia.
Vorrei solo essere più simpatica e ritrovare la mia ironia. Ma datemi tempo, dai!
E' passata? Non ancora, tutti i problemi sono ancora lì, irrisolti. Ci vuole tempo, speranza e molta molta fortuna. Io però sono cambiata, questo anno non mi ha lasciata immutata. Sono invecchiata, indurita, meno fiduciosa. Ma sono anche cresciuta; ho imparato a camminare con le mie gambe, a contare sulle mie sole forze, ho capito finalmente che ora l'adulto responsabile sono io e gli altri fanno affidamento su di me. Mi sono sorpresa più forte di quanto credessi. Ho capito di poter far cose che mai avrei pensato di essere in grado di fare. Ma ho anche scoperto fragilità che non conoscevo, debolezze che non ricordavo. Avevo delle aspettative, le ho dovute ridimensionare. I progetti? li ho rimandati; e le mie certezze non sono più così granitiche. Eppure nonostante tutto, sebbene la strada sia ancora lunga ed in salita, la vita continua a sembrarmi una cosa meravigliosa. Continuo a cercare risposte nei libri, a sorprendermi dei colori delle montagne dopo un acquazzone, a leggere e rileggere incantata la stessa poesia.
Vorrei solo essere più simpatica e ritrovare la mia ironia. Ma datemi tempo, dai!
11 commenti:
leggo i tuoi post sempre interessanti e penso che qualcuno era davvero comunista altro che consumista. ciao
Ho letto ieri il post per te, della cara Wilma, volevo commentarlo ma mi sembrava indelicato. Lo faccio questa sera dopo averti letto, ma solo per farti sentire, almeno spero, l'affetto di chi non conosci ma, che ha imparato attraverso i tuoi post, a volerti bene.
In gamba Miranda, e continua a voler bene alla vita.
Abbraccio.
Ma Miranda, sei simpaticissima.. :)
E questa tua analisi sulle tue fragilità, che poi sono di tutte noi, ti rende ancora più dolce.
Susi, ho l'impressione di non dover dire nulla: hai detto tutto quello che dovevi dire. Mi è sembrato di vederti mentre scrivevi: disperata ma piena di foga, a cercar la parola, ad asciugare una lacrima, a correggere una virgola, nonostante tutto, tenace e coerente. Ho voglia di sgridarti per questo tuo dissimulare la sofferenza, che può arrivare addirittura ad essere offensivo per chi ti sta accanto, quasi tu non lo ritenessi all'altezza di consolarti. Ma chi ti conosce bene sa quale complessità e profondità di emozioni e sentimenti ci sia dietro al tuo atteggiamento...
Rispetto alla delusione di cui parli, se l'hai chiamato amore, e tu non sprechi le parole, son certa che ci sarà l'occasione di chiarire e di comprendere, o forse solo di accettare il cambiamento.
Fanculo a Saturno! ...non hai idea di cosa ci aspetti ancora di sorprendente da vivere! Dai retta a me...
a me dispiace tantissimo per quello che ho letto. Però vedo una certa volontà di reagire. Bisogna pensare cose positive vero ?
L'anno 2012 ? Per me se finisse domattina sarebbe un miracolo. Un annata di m..... come questa era difficile pure immaginarsela.
Adesso tento di venirne fuori da questa guazza tutto intorno a me...sono come un ginepro colpito da un fulmine, si secca in mezzo al tronco ma non muore. Venite in Sardegna e proprio questi ginepri li vedrete in riva al mare. Io non morirò mai !
cara Miranda come vedi sei in (buona) compagnia, fatti forza prima di precipitare il 31 ottobre insieme a me nel regno delle tenebre. Qui da noi ci sono gli spiccioli d'estate, ma sento molto molto freddo.
ciao stay hard, stay hungry, stay alive...if you can
gianni
Soffio, mi hai fatto sorridere... :-)
Gianni, non sai che piacere mi ha fatto il tuo abbraccio. Grazie
Kyra, Gianni...mancano pochi mesi alla fine dell'anno e poi vedrai che sbronza!!!
Wilma................................
ci siamo capite, no?
grazie a te per avermi letto.
Gianni
ops....Monteamaro = Gianni
scusate mi confondo sempre.
per me l'anno potrebbe finire anche domani mattina.
Solodinamo....ma che ti dobbiamo fare????? Ho risposto anche a te...suvvia col morale
:-)
hai ragione, se devi essre tu coi tuoi guai a cercare di risollevarmi, sono proprio messo male !
g.
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