Da più parti si sente dire, oramai da mesi, che siamo minacciati , che gli italiani hanno paura, che tremano davanti ad un ragazzo di colore che vende ombrelli fuori dal supermercato, che non escon più di casa la sera per timore dei rumeni, che i figli non vanno persi d'occhio in spiaggia perchè gli zingari li rubano, che le strade sono impraticabili perchè troppe son le puttane, che dobbiamo vivere chiusi in case che sembrano cassaforti con allarmi e inferriate, che c'è bisogno di rendere sicure le strade con ronde di cittadini perbene o con soldati che le pattugliano. Non facciamo che leggere titoloni di giornali che ci raccontano di ragazze italiane stuprate da extracomunitari, di pensionati massacrati da tossicodipendenti, di droga spacciata da rumeni,...
Ad ascoltare e leggere tutto questo sembra quasi che la delinquenza sia arrivata in Italia con gli stranieri, causa di tutti i mali italiani. Mi meraviglio che si possa abboccare a tutte queste stronzate! Perchè questi illustri giornalisti il cui mestiere dovrebbe essere l'informazione, non ci ricordano anche che più dell'85% degli stupri avviene tra le pareti domestiche, che è più pericoloso andare a lavorare (4 morti sul lavoro al giorno) che uscire la sera, che molte industrie italiane sfruttano la manodopera di bambini cinesi per due soldi, che molti per soldi affollano un sacco di stranieri in catapecchie, che possiamo affidare tranquilli i nostri anziani a donne dell'est che li accudiscono amorevolmente 24 ore su 24, che alcuni nostri connazionali han dato fuoco a campi abitati da famiglie di nomadi del tutto innocenti....forse il nostro paese non è un luogo sicuro più per nessuno, soprattutto per gli stranieri.
Ben diversa era l'Italia in cui sono nata, quando si poteva dormire con la porta aperta, e si andava a far la spesa con il libretto e si saldava il conto a fine mese, quando potevi chiedere al vicino se avevi bisogno, quando compravi a credito e bastava la tua parola come garanzia, quando non c'era bisogno di contratti scritti perchè i patti si facevano a voce e questo bastava, un'Italia più provinciale e più arretrata in cui eri conosciuto e degno di fede per ciò che facevi, per come ti comportavi e se mantenevi ciò per cui avevi dato la parola e non per la marca dei tuoi vestiti, per la cilindrata dell'auto, per il numero di amanti diciottenni. Oggi ha più successo chi bara al gioco, chi sceglie la strada più facile, chi trae beneficio dalle difficoltà altrui. L'importante è avere soldi, visibilità, potere, amicizie prestigiose, non importa come ci sei arrivato, con quali mezzi, calpestando chi, violando quali regole... Il potere e il successo ad ogni costo! Forse è qui che sta l'inghippo, caro Presidente. Che le regole non contano, che si possono violare impunemente, che chi le rispetta è un coglione ed un perdente... E' questo il vero grave male dell'Italia di oggi: questa disonestà diffusa a tutti i livelli, spesso impunita, sempre socialmente accettata. Dal dipendente comunale che si assenta per far la spesa, all'automobilista che parcheggia in doppia fila, dal passeggero che non paga il biglietto, al professionista che evade le tasse, dal bancario che dimentica di informarti di certe clausole scritte in piccolo, al pensionato che fa un lavoro a nero, all'impresario che risparmia sui materiali di costruzione... Basta non essere scoperti! e se si è scoperti si può sempre tentare di cambiare che le regole, anzi le leggi, a nostro uso e consumo. Lei ce l'ha insegnato, caro Presidente...in un'Italia malvivente che punta il dito ma non risolve le sue contraddizioni...
1 commento:
Proprio così..purtroppo! e quando la stampa,a servizio del potere, amplifica e spesso distorge certe notizie il gioco poi è fatto.. la gente si ferma lì: Allo stupratore extracomunitario,al ladro albanese,allo spacciatore rumeno..
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