Ve lo ricordate il cubo di Rubik, diventato di moda a fine anni Settanta? Un rompicapo con sei facce diversamente colorate e formate da nove quadratini? Tu scombinavi le facce e poi... Col CAVOLO! che riuscivi a ricomporlo. A quell'epoca io mi sono lambiccata il cervello infruttuosamente per ore e ore senza ottenere un granchè...al massimo una faccia, o forse un livello... Era il rompicapo per eccellenza. Ci diventavi scema poi decidevi che era IMPOSSIBILE da risolvere. Però... un mio compagno di scuola ce la faceva...come non so... leggeva e ripeteva regole complicate e mosse incomprensibili e PUF come per magia il cubo tornava nelle sue mani quello che era stato all'origine, con ogni pezzo al suo posto.
Sono cresciuta ma il fascino del cubo, dei suoi pezzi, quella sensazione di impresa impossibile, il disagio di aver lasciato qualcosa di incompiuto...non mi ha mai lasciato. E così quest'estate mi sono armata di pazienza e... L'HO FATTO!!! Insomma niente di impossibile, è bastato crederci e metteci un po' di impegno. Ma non è così per tutte le cose della vita?
E' dunque vero che: può volare solo chi osa farlo?
1 commento:
Non ci posso credere!!! Sei riuscita a fare il cubo di Rubik!!! Miranda sei un mito... Non ho parole!Da questa angolazione diventa possibile anche concretizzare, finalmente, quella pubblicazione in sospeso: che gran fatica però...qui ci vuole un gelatino per riprendermi!
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