CIRANO: Parlavamo di un bacio…
ROSSANA: No…
CIRANO: Sì, è dolce la parola.
ROSSANA: Tacete.
CIRANO: Un bacio… ma cos'è, così d'un tratto? Un giuramento reso tra sé e sé, un patto più stretto... È come un traguardo che insieme è un avvio, un punto rosa acceso sulla "i" di "amore mio", un bisbiglìo alle labbra perché l'orecchio intenda, il brivido del miele di un'ape che sfaccenda, una comunione presa al petalo di un fiore, un modo lungo e lieve di respirarsi il cuore e di gustarsi in bocca l'anima poco a poco.
ROSSANA: Tacetevi, vi prego...
Siamo tornati a casa appagati e più ricchi; pieni di tali emozioni che, alla fine, abbiamo pure litigato! Lo so che non c'entra niente con ciò che precede e che non si concilia neanche un pò con l'atmosfera vissuta, ma le relazioni, gli affetti, l'amore, non seguono schemi prestabiliti: sono "Mine vaganti", per dirla con Ozpetek che, proprio con quest'ultimo film, (che ho visto ieri sera con le mie amiche, al cinema!) ha reso una descrizione meravigliosa, sebbene amara, del conformismo familiare e del destino delle diversità.
Oltre a celebrare un'inno agli amori impossibili, come nel Cyrano di Rostand.
"Una mina vagante è una persona che porta scompiglio e disordine, che induce chi la circonda al cambiamento..."
"...non farti mai dire dagli altri chi devi amare..."
Sono, queste, piccole, preziose parentesi nel quotidiano, che mi permettono di andare avanti nonostante le tristezze che incontro ogni giorno nel mio lavoro: come quella bambina sieropositiva, infettata in un'ospedale libico, insieme ad altri cinquecento bambini, che ora è in malattia conclamata e sta per morire...ma di questo oggi non voglio parlare.
Buona visione.
3 commenti:
Sai cara Wilma, a pensarci bene ognuno di noi a modo suo, è un piccolo Cyrano de Bergerac: Mandiamo avanti le parole cavandole dal nostro intimo, le cerniamo per poi farne dono a qualcuno che le possa apprezzare.
Come Cyrano, conserviamo quel senso di inadeguatezza che ancora ci limita, soprattutto nel dare valore a noi stessi.
Ed è un peccato.
Di Cyrano mi resta la tenerezza e una grande simpatia, e ancora, la volontà di lottare comunque per qualcosa che si ama. (oggi lo facciamo molto meno)
E siamo anche mine vaganti, condizionati da mille bisogni che continuamente si rinnovano.
Ci salva e ci riporta nella nostra dimensione, quella commozione che ancora, fortunatamente, riusciamo a provare.
Abbracci.
Mio caro amico, mi piace davvero molto l'idea della commozione come sentimento capace di salvarci perchè la intendo nella sua accezione più ampia; cioè come quella che ci fa provare emozioni intense, che è capace di infervorarci, appassionarci ed anche di aver cura sia degli altri che di noi stessi...
PS.Non avevo dubbi sul fatto che il personaggio di Cyrano godesse della tua simpatia; sentirtelo dire mi ha comunque fatto piacere.
benvenute mine vaganti che ci costringono a cambiare percorso, a lasciare le rassicuranti,lucide rotaie posate anni ed anni fa dai nostri progenitori e seguite con scrupolo, fede e noia dai nosri nonni, dai nostri genitori. Quelle rotaie che è difficile abbandonare per seguire il profumo del proprio cervello.
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