Undici anni a dicembre. Un abbozzo d'uomo, uno scricciolo, un mistero coinvolgente. Frequenta, da pochi mesi, la prima media e, senza avvertire, senza chiedere il permesso, si è lanciato nel mondo. Non porta più il grembiule, maneggia soldi per comprarsi la merenda, ha un profilo su facebook e un'amica del cuore. Ogni giorno gliene succede una e la racconta nei minimi dettagli, mentre mangia chili di pasta, secco come un'acciuga. In famiglia lo conteniamo come si fa con una diga durante un nubifragio: un pò assecondandolo, un pò disapprovandolo, cercando comunque sempre di mostrargli anche un'altra prospettiva, un pò meno estremista. Il nostro sdrammatizzare spesso lo offende mortalmente: minaccia di non parlarci più, per tutta la vita; un tempo che, spesso, non dura che pochi minuti. Da tempo lamenta che la profe di musica proprio non gli va giù: non lo ascolta, si scoccia perchè fa domande, umilia i suoi compagni, è sgarbata e intrattabile. Il nostro consiglio di provare a parlarle non sortisce l'effetto sperato: torna più imbronciato che mai, sconfitto dall'ennesima intimazione al silenzio conseguente alla sua mano alzata. Non trova consolazione nella nostra decisione di rivolgerci all'insegnante per chiedere spiegazioni; prepara un suo piano, del tutto personale e inaspettato: scrive una lettera dettagliata alla profe. Un documento che è difficile credere sia stato scritto da un undicenne, se non fosse per qualche errore ortografico e lo stile accorato di chi ha ancora montagne da scalare e impeto per mettersi in marcia. La consegna alla Coordinatrice di classe: l'insegnante la legge in aula, chiede se il pensiero espresso è condiviso, raccoglie 26 assensi e solo 2 dissensi, comunica che porterà l'elaborato al Consiglio di classe, dal momento che rappresenta il pensiero della maggioranza. Dopo l'episodio rivede stamani la profe di musica: l'insegnante affronta subito la questione e informa il (EX) Piccolo di essere rimasta molto male per il contenuto della lettera, chiede alla classe se davvero condividono, ottiene tantissimi dissensi al documento, si mostra soddisfatta e vincente. Lo interroga sulla lezione: il (EX) Piccolo è preparatissimo, prende 9! Tiene duro fino alla fine, poi, ci racconta, appena suona la campanella, corre in bagno e...piange, piange moltissimo. Dice: "...non ho pianto per la profe, ho pianto per i miei compagni, che hanno cambiato idea, che mi hanno lasciato solo...". L'Adolescente lo ascolta, turbato e commosso, comunque fiero di suo fratello. Lo consola così:"...è successo anche a me, ma tu non mollare!".
Io e suo padre ci mettiamo da parte, li facciamo passare...
FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
mercoledì 23 novembre 2011
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8 commenti:
Il (ex) Piccolo ha un futuro assicurato... pensa, ha già sperimentato l'emozione positiva di riflettere in propio, e quella negativa (ma formativa) della delusione.
Lasciargli il passo è un dovere, e naturalmente un grande piacere...Beata gioventù!!
Mi sono commossa per tanta maturità del Piccolo adolescente (ora mi sa che possiamo dirlo) e arrabbiata per tanta immaturità della prof... mi ha colpito in particolare che poi l'abbia interrogato....incredibile! e soprattutto che lui ce l'abbia fatta ad ingoiare le lacrime e rispondere....
Meglio non stupirsi...Del resto lo dicevamo già 5 o 6 anni fa che sarebbe stato il nostro candidato futuro alle elezioni, no?
Gianni, Miranda,è stata una bella occasione di crescita per tutta la famiglia! Tra le varie delusioni preferisco tralasciare la scarsa intelligenza mostrata dalla rappresentante di classe che mi ha chiamato allarmata dicendo:"siamo tutti d'accordo che la profe di musica è un grosso problema ma è meglio non esporsi perchè mi han detto che si vendica con i ragazzi". Volevo sbattere la testa sullo spigolo al pensiero che mi dovrebbe rappresentare!
Ieri, invece, a scuola del Grande, che boccata d'ossigeno!Genitori preparati e coinvolgenti, attivi e propositivi! Li volevo baciare tutti, ma temevo il giudizio della preside! ;-))
Sai un po' mi mette tristezza, quando lasci l'ingenuità e ti scontri con la verità della realtà. Diventi grande... Comunque un piccolo uomo coraggioso, diventerà di sicuro un grande uomo.
Uuuuu è mio nipote amiche!! Ma è già diventato così grande?..Maturo, sensibile, combattivo..?! Lo è sempre stato e adesso.ce lo dimostra!
GRANDE, l'ex piccolo!
E ora cominciano le grandi delusioni della vita, a cominciare da ciò che succede in classe, che è una micro-società, con la sua bella percentuale di leccaculo, di individualisti, di traditori.
Ci siamo passati tutti, dal tradimento dei compagni di classe, e ci devono passare anche i nostri figli.
Il ruolo di noi genitori? Pronti a sostenerne le battaglie, quando sono giuste, come questa.
c'est la vie!?
Inevitabilmente si cresce, si cambia, si perde qualcusa, si acquistano altre capacità; l'importante è cercare di non farsi inquinare troppo e riuscire a mantenere sempre un po' di sana ingenuità che ti permetta di continuare a stupirti davanti gli accadimenti della vita.
Credo che il piccolo non sia più tanto piccolo, credo che quando minaccia di non parlarvi più per tutta la vita( che ridere!)vi stia dicendo che lo farà sempre, ogni giorno della sua... credo anche che, per quanto liberi e autonomi, i figli assomiglino molto a chi li cresce...
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