Oggi all'Adolescente hanno rubato la bici nuova, ricevuta solo due mesi fa. Realizzare il fatto, dargli un nome, non è stato facile. C'è stata l'incertezza, lo stupore, l'incredulità, poi la presa di coscienza, il senso di impotenza, la rabbia. Gli oggetti, si sa, contengono aspetti che vanno oltre la materialità. Racchiudono sogni, emozioni, ricordi. Conferiscono uno status. L'Adolescente, anarchico e desideroso di libertà, in sella alla sua bici intendeva dichiarare al mondo di essere finalmente autonomo, libero di muoversi, padrone del suo tempo, svincolato da noi genitori. Allo stesso tempo la scelta della bici come mezzo di trasporto rappresentava per lui la ribellione al conformismo della massa dei coetanei che, al compimento dei quattordici anni, aspira, sposmodica, allo scooter. La bici era la sua rivoluzione. La dimostrazione di una diversità speciale, pensata, ostentata. Il furto è stato qualcosa di più dell'essere privato di un oggetto. Mi ha confidato, splendido nella sua ingenuità, di aver preso coscienza, per la prima volta, della delinquenza, di un mondo sotteraneo che agisce contro gli altri, della devianza e della miseria umana.
Essere privato di un oggetto ha arricchito lui di riflessioni, conoscenze, esperienze, ha riportato me a riflettere sul significato delle "cose" che ci circondano, al di là di ogni considerazione anti-materialista. Ho ripensato al comò dei primi del novecento che, restaurato sapientemente, fa bella mostra di sè nella nostra camera da letto: è appartenuto ai nonni di Fred, regalo di nozze dei loro genitori. Quante volte il profumo che sprigiona il legno mi ha fatto ritrovare la semplicità di gesti lontani: ho visto la nonna i primi giorni del matrimonio, a sistemare la biancheria o a sceglierla, civettuola, per mostrarsi al marito. Ho visto lo stipendio del nonno nascosto nell'ultimo cassetto, in fondo, come si usava all'epoca. Chissà se quel comò è stato scelto dagli sposi o è stato motivo di litigio tra loro. Chissà se hanno mai pensato che sarebbe sopravvisuto a loro. Come l'assurdo portachiavi di mio padre, il suo profumo e i suoi svariati pettinini. Come la casa che lui ha costruito, circondata da un muro di cinta terminato mentre la malattia gli divorava la colonna vertebrale. Quel muro non contiene mattoni e calce ma tenacia e forza, speranza e orgoglio. E' un invito a non arrendersi, a non lasciarsi sopraffare. Non è solo materia. E' capacità di evocare, di incitare, di dare conforto. Un meraviglioso esempio per i miei figli.
13 commenti:
E' un post bellissimo. Avrei voluto scriverlo io...
P.S. Auguri, in ritardo
Ah, il potere evocativo degli oggetti è grande!
Io ho un crocifisso che apparteneva a mia nonna. lo teneva in camera da letto, sopra la testiera. Da piccola dormivo con lei e il crocifisso mi fissava dall'alto quando mi addormentavo. Ora, quando lo guardo, penso a lei e alla mia infanzia.
Capisco lo sconforto dell'adolescente per il furto subito. Sentirsi derubati dei propri mezzi è come se ti tarpassero le ali e non potessi più volare.
Riflessioni disarmanti Wilma. Mi hai portato alla mente le palline del mio albero di natale, quelle che una volta aperta la scatola, sprigionano episodi di vite passate e il banchetto natalizio si riempie di commensali finalmente di nuovo presenti e pulsanti. Per quanto riguarda l'adolescente sono sorpresa dal suo aplombe (mah.. si scriverà così?). L'imbrattatele avrebbe inveito contro il mondo intero e giurato vendetta, tremenda vendetta. Che rabbia cara Wilma, che rabbia. Fai sapere all'adolescente che sono indignata e spero che durante la fuga gli si sia sgonfiata una ruota allo squallido ladro
Bella e calzante la descrizione del tuo Adolescente. Ce l'ho ritrovato pari pari, lui che, piccolissimo, già ci stupiva con le sue considerazioni sagaci e profonde. Tutto sua mamma che, come in questo post, riesce sempre ad andare oltre l'apparenza, oltre alla mera concretezza, e a trovare le parole giuste per farlo vedere anche a noi. Grazie Wilma. Post meraviglioso!
Bellissimo.
Grazie!
E' bello leggerti amica mia :-)
Giorgio...mi sento davvero lusingata! Grazie anche per gli auguri...Un abbraccio.
Rosso Vermiglio, ho un ricordo analogo al tuo: mia nonna mi faceva persino alzare in punta di piedi, sopra il cuscino, per dare "un bacio a Gesù", ogni sera che dormivo con lei.
Minu, anche l'adolescente si è arrabbiato molto...Rispetto alle palline di Natale, il solo parlarne mi fa sentire il profumo di cannella, di legna bruciata nel camino, di famiglia riunita a tavola...
Miranda,Amatamari, Nikka, vi abbraccio...
Mannaggia cara Wilma!!
Ancora ladri di biciclette!?!?!?
Sono indeciso se suggerirti di pensarla cristianamente, e ringraziare il ladro per le riflessioni che vi ha suggerito...(Oddio forse è troppo), oppure pensarla alla "Brunetta" e mandarlo (democristianamente) a mmoo...maz..to.!!
Saluti e solidarietà, al tuo adolescente.
giusto ieri ho preso qualcosa in mano che mi ha scaraventata nel passato.
ma non mi ricordo cosa. mi ricordo soo la sensazione. presente-passato remoto.
a volte mi basta l'odore, a volte toccandoli percepisco la forza di chi li ha usati prima.
non so come dire, è come se fosssero più saporiti:)
dì all'ado di non arrabbiarsi. non ne vale la pena.
l'avessi saputa prima sta cosa mi sarei risparmiata tante incazzature inutili:)
Anche io ho un comò simile in camera da letto, e quello che voglio dirti è che anche nella mia stanza si muove la storia di altri tempi oggi ripetuta nei nostri gesti, sospiri, speranze.
L'Adoloscente ha avuto una brutta esperienza che ha volto subito nella presa di coscienza di una realtà adulta. Sta crescendo, e bene, mi pare!
Un abbraccio per questa delusione cocente. (...ma un'altra bicicletta?)
Monteamaro, grazie per la solidarietà. In effetti non ho ringraziato il ladro ma le riflessioni scaturite sono state interessanti! Potevo fare l'augurio by Brunetta ma non essendo sicura che il ladro fosse un cattivone di sinistra non volevo sbagliare...
Pat...come al solito condivido tutto, tutto, tutto quello che dici. ;-))
Luz, grazie per le parole. Purtroppo per un'altra bicicletta dovrà aspettare un pochino: questo mese ci sono i libri della scuola superiore, l'iscrizione a teatro e altre beghe...Sigh!
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