Dopo mesi di prove, a due giorni dal debutto in teatro, il Piccolo si ammala: febbre alta, nient'altro. Nè tosse nè mal di pancia. Solo viso in fiamme, corpo rovente e sonno. Tanto sonno. Non può andare alle prove generali. Forse "il soldatino di piombo" resterà sotto le coperte. L'insegnante della scuola di recitazione si mostra comprensiva rispetto all'assenza alle prove ma non prende neppure in considerazione l'ipotesi della probabile mancanza allo spettacolo. Noi incrociamo le dita. Dopo lunghe dormite da ghiro e svariate tachipirine, il Piccolo sabato mattina non ha più febbre: la serata è salva! Ma è un pò più lento,distratto inappetente. Arriva il momento di partire per le ultimissime prove, a poche ore dallo spettacolo. Lo devo incitare a più riprese perchè si prepari: tira calci al pallone, accarezza il cane, prende in mano un giochino, osserva un grillo che da giorni staziona sul muro in giardino...Alla fine tiro un urlo, stremata, perchè si è fatto decisamente tardi. Non si scompone per nulla. Mi esorta, serafico:"Dammi la calzamaglia nera e la maglia nera a maniche lunghe che mi preparo...". Mi blocco. Forse mi sta prendendo in giro. Ma non avevano preparato loro i vestiti da indossare? "Certo!" risponde "ma sotto dobbiamo mettere collant e maglia. Perchè, non ce li abbiamo?".
Basta, basta, basta! Portatemi qui la Tata, quella dell' "S.O.S. Tata", che non ne sbaglia mai una, che ha sempre l'intervento pedagogico ad hoc: le voglio solo cambiare i connotati, mettermela sotto i piedi e sfogarmi senza ritegno... E ORA??? Chiamo il padre. Giusto per evitare l'infanticidio. Resta anche lui senza parole. O forse sente che sono nella modalità "ho solo bisogno di urlare" e mi lascia sfogare. Il Piccolo non dice niente. Mi sa che continua a tirare calci al pallone, accarezzare il cane, prendere in mano un giochino...Alla fine si prospetta un abbozzo di soluzione: pantalone nero della tuta e maglia nera indossata a rovescio, visto che ha delle scritte e dei disegnini sul davanti. Il tutto a velocità supersonica. Con un caldo torrido esploso per l'occasione. "Prendi la bottiglietta d'acqua!"; esce e se la dimentica. La vedo, l'agguanto io al volo e gliela metto vicina, sul sedile posteriore della macchina, senza più parole per commentare. Arriviamo trafelati. Spiego l'imprevisto all'insegnante: ci rimane malissimo, la prende come una questione personale, un fallimento solo suo. Vorrei consolarla ma la prospettiva di dar tutta la responsabilità a lei è troppo allettante! Li lascio alle loro questioni e me ne vado: devo farmi bella per lo spettacolo! Arrivo alla macchina, veloce faccio manovra, ormai son convinta: la maestra non è stata chiara, non si fa così, no, no...Doveva spiegare meglio al mio Piccolino...Ma cosa c'è sopra il sedile? Cosa è arrivato sulla mia traiettoria visiva?? Guardo meglio. Mi fermo. E' lei? No, forse no. E invece si. La bottiglietta d'acqua! Quella che "prendila!-non l'ha presa-glielaprendoioeglielamettovicinacosìnonseladimentica"! In un lampo è tra le mie mani: la scolo tutta, in un sorso, per ubriacarmi senza pudore, non avendo l'interessato tra le mie mani.
Sono fans del motto:"Il tempo è galantuomo!", perchè qualche ora dopo, vedendolo apparire sulla scena, bello e composto, assolutamente calato nel ruolo, serio e competente, piccolo e meraviglioso, lo trovo assolutamente perfetto! E mi vien da pensare che la sua filosofia di vita è certamente invidiabile. Una testa tra le nuvole è senz'altro più vicina all'azzurro del cielo, al profumo del vento, al calore del sole...E forse coglie, più degli altri, ciò che è davvero importante...
FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
domenica 30 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
i bambini conoscono i segreti del cielo, diventando grandi a volte se ne dimenticano
E' proprio così Kyra carissima...che fatica però convivere con questi "conoscitori dei segreti del cielo"...;-))
Non per niente il buon Gesù, ci invita ad essere come dei bambini.
Evidentemente la loro filosofia di vita, pur ancora acerba e limitata, manca delle ingessature mentali con cui noi "adulti" tranquillamente viviamo. (male)
Un applauso al piccolo! E un brava anche alla mammina!
Giornate come questa fanno rimpiangere di non aver seguito la strada della Rosanna... e tu sai cosa intendo...
Noi abbiamo un nuovo coinquilino: pelo lungo nero, coda ritorta (pare sia genetica, tipica dei gatti egiziani...bo?) e non fa che rompere...ma perchè non ci piace la vita comoda e senza imprevisti?
Monteamaro, amico mio, hai sempre la parola giusta; la prossima volta, quando sono in quello stato, chiamo te. Ok?!
Miranda, ti ho mandato un sms oggi: i nostri cellulari han litigato di nuovo??!!
Vogliamo conoscere, al più presto, il nuovo arrivato: come si chiama?
Vota Rosanna, Vota Rosanna!!!
Siete tutti invitati :D
Wilma cara, come ti capisco.
Io in casa ne ho due che vivono sospese, c'è da dire che con la mia insana incoscienza ogni tanto mi ritrovo sospesa ad un passo da loro..
abbracci ma anche baci
Posta un commento