Sono triste.
Di una tristezza ombrosa,
sottile,
strisciante.
Di un'infelicità sommessa,
senza ragione d'essere,
senza motivo.
Senza cause apparenti.
Coinvive con me.
Da sempre, credo.
La ritrovo, immutata,
nei ricordi d'infanzia,
nei malumori da adolescente.
Mi accompagna da sempre.
Silenziosa,
con passo felpato.
Invisibile quasi.
Ma sempre presente.
La scopro al risveglio
come se avesse trascorso tutta la notte con me,
approfittando della notte quando la ragione,
sprofondata nel sonno,
mi lascia indifesa.
Ogni mattina,
la coscienza,
che lentamente riaffiora dai sogni,
la ritrova lì,
tenace, ostinata.
A rendere tutto più difficile,
più faticoso,
ad appesantire ogni gesto,
ogni movimento, ogni pensiero.
Come una morsa sull'anima,
una nebbia sottile oscura che l'avvolge e l'ammorba.
Poi la ragione si fa strada.
Le pone domande,
le richiede spiegazioni che non ha.
La smaschera, la ridimensiona, la smentisce.
Mi ricorda puntualmente i mille motivi che ho per esser felice.
La luce torna pian piano a farsi strada.
Riaffiorano, lentamente, i contorni di una vita serena.
La riconosco: è la mia!
Eppure so che domattina sarà ancora là,
in agguato.
6 commenti:
qualche giorno fa ho incontrato un ragazzo che mi conosce da anni. ci si vede una volta all'anno.
quando mi ha vista mi ha detto:"tu hai sempre avuto un sorriso triste. si vede che hai qualcosa dentro"
io gli ho sorriso :)
Non puoi sapere quanto ti capisco! Provo esattamente le stesse sensazioni da sempre. Eppure anch'io mi dico:" Non ci sono ragioni valide." O forse si, ci sono. Sono nascoste sotto la pelle. E' una malinconia che a volte ti fa sentire lacerata e non sai come trovare ristoro. Per fortuna poi passa. Fino alla volta successiva. E così arrivi a porti tante domande a cui non sai dare risposte.
Un abbraccio di conforto
Cara Miranda
questo non è un problema che affligge solo te.
Quando ho letto questo splendido post ho sentito dentro un qualcosa di così profondo che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.
Io sono una come te e chi sa quante altre persone si ritrovano in quelle frasi.....
Spesso osservo la gente,il mio stesso marito che ha sempre il sorriso a 360°,scherza,fa battute e continuo a chiedergli che cosa c'è di così comico nella vita.
Lui mi dice che sono troppo seria e che non so prendere la vita con filosofia e probabilmente è così.
Invidio coloro che riescono a farlo;io me la prendo per ogni piccola cosa,medito sempre,guardo il futuro di ogni gesto,ogni parola .
Non sono pessimista ma mi reputo razionale e abbastanza matura da valutare ogni circostanza.
Vorrei sorridere a crepapelle ma non ci riesco, ho sempre questa nebbia che avvolge ogni mia giornata anche quando di negativo non c'è un bel niente.
Anch'io grazie al cielo,non ho nulla di cui lamentarmi ma è come se fossi sempre alla ricerca di una felicità perduta o forse mai trovata.
Figurati:sono appena tornata dalle vacanze ed anzichè saltare di gioia sono piombata nel mio solito aspetto pensieroso e ieri sera ho dovuto anche prendere il sonnifero perchè non dormo pensando ai piccoli problemi quotidiani che devo affrontare......
Ho paura di essere noiosa;volevo solo dirti che hai tutta la mia solidarietà, se può farti piacere .
Non sei sola!
un forte abbraccio
Lella
Nessuno è triste di una tristezza irragionevole, senza cause, nè senso.
Ci sono invece inquietudini che nascono con noi, che nulla hanno a che fare col momento che si vive: Siamo tutti un pò come Ulisse, perennemente in cerca di qualcosa oltre il mare che vediamo, che anche se amato, non ci basta.
Ma anche inquietudine e tristezza sono vita, perchè questi sentimenti altri non sono che, la testimonianza del nostro ESISTERE!
Sono la traccia certa che dentro di noi non c'è il vuoto... e questo deve bastarci.
Sei in buona compagnia cara Miranda: Tristezza o non tristezza, arriveremo in fondo...Alla vita!
Abbracci.
Miranda
non sono sicura che tu stia usando il termine giusto, che tu abbia davvero individuato l'essenza delle emozioni che albergano dentro di te. Mi verrebbe da definirla, più propriamente, "inquietudine", "ansia di scoprire il senso del nostro essere qui", "passione" e "consapevolezza che tanto c'è da fare"...
Siamo esseri complessi, si sa, e qualcuno lo è più degli altri.
Non ci accontentiamo, neppure quando siamo convinti di farlo. Perchè il tarlo è lì, in agguato, e rode, rode, e ci mette desiderio di cielo, ricerca di emozioni e bisogno di scoprire...
Comunque la cura c'è per uccidere il tarlo: la mia vicina d'ombrellone l'ha trovata...
@ tutti grazie
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