
Ne abbiamo parlato per anni, nelle nostre riunioni a tre: io, Miranda e Samantha, trattandola, come massoni, alla stregua di un personaggio scomodo o, comunque, da nascondere. L'ho citata, senza definirla, in uno dei primi post di questo blog, quando era ancora una mansarda frequentata solo dalle proprietarie. L'abbiamo sempre trattata benevolmente, con ironia, senza subire troppo il suo condizionamento. Ora esco allo scoperto e ve la presento: la Giovanna" o, se preferite, la "Giovannona" (e guai a omettere l'articolo), è quel simpatico rotolino che fuoriesce dal jeans a vita bassa, che spunta da una bella maglia attillata in prossimità del giro vita, che fa capolino davanti allo specchio proprio mentre ti provi il vestitino nuovo appena acquistato. E' strana la Giovanna, spesso è talmente subdola da starsene nascosta durante tutto l'acquisto: nel camerino, davanti alla commessa, mentre ti osservi critica, e di uscire prepotente a casa, quando ti mostri a tua madre, a tuo marito, ai figli.
Stamani, Miranda e io, siamo andate ad una meravigliosa lezione di letteratura. Lo ammetto, nel prepararmi, cercavo di farmi carina. Ma la Giovanna stamani ha deciso di non darmi tregua. Intanto voleva venire a tutti i costi con me. Hai voglia a convincerla cambiando i jeans, mettendo i pantaloni neri, indossando la maglia più lunga. Non si toglieva da lì, cocciuta e prepotente! In effetti, ultimamente, le ho dato spago facendola fraternizzare con gelati, snack, patatine e focacce, e lei se ne approffitta! E' pensando a questo che mi è venuta l'idea di una strana analogia tra la Giovanna e i figli. Intanto ognuno ha la Giovanna che si merita, in più, è anche vero che, come con i figli, ciò che a te sembra grave non lo è per me...Può succedere di lamentarsi per una Giovanna che, ad un altro, farebbe invidia, o di penarsi per un figlio che, visto con occhi altrui, è meraviglioso nella sua complessità e stravaganza. In più, anche la Giovanna, come i figli, si reggono meglio se chi ti sta intorno ti aiuta a sdrammatizzare, se te li mostra nelle loro virtù, se, in una parola, ti dà una mano a trastullarli.
E' proprio questo che ha fatto, stamani, l'omino della benzina (non è più poetico di benzinaio?): son scesa mentre mi riforniva di carburante, gli ho chiesto indicazioni sulla strada dove si teneva il seminario, l'ho ringraziato sorridendo e lui, ammiccante, ha risposto: "No, grazie a lei, che è proprio un bel vedere!". Il risultato? Sono scesa dalla macchina complessata dalla Giovanna, son risalita strafiga e irraggiungibile. Una sgommata e...via! Accanto a me una perplessa Miranda.