"Tutto su mia madre", di Almodovar, a teatro! Andiamo??Si, andiamo...Siamo un bel gruppetto, una piacevole compagnia; fuori piove a dirotto. Siamo riusciti a piazzarci in galleria, tutti insieme. D'un tratto la vedo arrivare: la mia ex compagna di scuola, la De Stupidis; prende posto proprio sotto Fred, dopo che ci siamo gettate uno sguardo veloce e non ci siamo salutate fingendo di non riconoscerci. Non l'abbiamo mai sopportata Samantha, Miranda ed io, per l' insulsaggine, il conformismo superficiale, il leccaculismo ed anche un'insana e mascherata stronzaggine. Insomma il prototipo dell'elettore di maggioranza. Ma che ci sarà venuta a fare a vedere Almodovar... La rappresentazione è straziante: c'è la morte del figlio, la drammaticità della marginalità, la crudezza di sentimenti ancestrali. Per fortuna Eva Robins, nelle vesti di un'eccentrica presentatrice, ogni tanto smorza i contenuti troppo angoscianti. Non impedisce comunque alle emozioni di sommergerci. Fred, come al solito, nasconde la commozione muovendosi convulsamente: fa ballare il piede, si stropiccia gli occhi, cambia posizione. Con l'ultima scena il groppo alla gola toglie il respiro. Le luci si accendono inopportune. Fred tormenta il giubbetto che ha sulle ginocchia, lo capovolge completamente. Dalle tasche, come dal cilindro di un mago, fuoriesce di tutto: cellulare, occhiali, caramelle e tante, tante, monete. Il pubblico intanto si sta alzando per l'applauso scrosciante. Ci chiniamo a raccogliere tutto. La De Stupidis è piegata a prendere la giacca che ha posato, forse, sullo schienale davanti. All'improvviso la vedo. E' un'allucinazione? No, è una delle tante. Ed è scappata proprio lì. Una moneta è allegramente posizionata tra il perizoma e il jeans a vita bassa della De Stupidis.Dò una gomitata a Fred, in preda a una risata convulsa che non posso esternare liberamente. Lui, ancora commosso, non capisce la mia ilarità, poi vede e, di getto, allunga la mano per recuperare i suoi soldi. Si ferma appena in tempo. Ci fa male lo stomaco per le risate che siamo costretti a soffocare. Anche i nostri amici si accorgono del luogo dove riposa l'audace monetina e siamo costretti a fuggire per sfogarci a dovere. Lasciamo in fretta il teatro mentre la De Stupidis continua a battere le mani, ignorante e felice. Mentre siamo in strada Fred mette la classica ciliegina sulla torta: il soldo non era un euro, come sembrava, bensì uno Zloty, ricordo del recente viaggio in Polonia! Se la De Stupidis già faticava a spiegarsi il tragitto dell'euro nei suoi slip, come spiegherà a sè stessa e ad un ipotetico compagno la moneta polacca? L'ho raccontato a Miranda e Samantha immediatamente e loro, al mio quesito finale, han risposto in coro: "Tranquilla, non se n'è ancora accorta!". Già, come ho fatto a non pensarci? Chi l'ha votato mica si è ancora accorto di aver qualcosa "di strano" tra le chiappe...
FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
venerdì 25 febbraio 2011
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5 commenti:
De Stupidis mi ha fatto molto ridere...
E poveraccia!! manco un euro le avete dato cattivissime... ;)
No, No, NO!!!! a me era simpaticissima, invece. Come la sabbia nelle lenzuola.... Cmq al corso di ginnastica, per curiosità, mi sono messa dietro di lei e ti assicuro la moneta era ancora lì...
il finale è strepitoso!!!
Oddio quante risate che ho rifatto leggendo!! Eh si la De Stupidis era proprio così!!!
ps: l'immagine dell'elefante è troppo forte!!
l'unica cosa giusta di questa De Stupidinis è l'uso del perizoma, per il resto....
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