Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
E. Montale (Ossi di seppia)
4 commenti:
Ho amato Montale quando ero una adolescente ed oggi nel rileggere questa poesia quasi mi commuovo.
Forse il mio essere adulta comprende anche la bellezza malinconica che a quella ragazzina era scivolata via.
Grazie
molto bella..insieme alle immagini,è una dedica meravigliosa cara Amica.
Non sono riuscita a sistemarla più di così...formattata più e più volte ma la prima strofa non la vuole separare... la poesia mica l'ho capita? sarà che sono ancora carnevalesca...
belli i girasoli...
Amatamari, anch'io ho amato molto Montale, circa quindici anni fa...e forse più...oggi, anche per me come per te, ha un vago sapore di nostalgia che allora non mi trasmetteva!
Samantha, voleva proprio essere una dedica per tutti coloro che sono in grado di cogliere emozioni...
Miranda, grazie! E' proprio come la volevo...In effetti mi piaci molto quando "non capisci"!!! :-)) Viva il carnevale, e che domenica sia bel tempo!
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