La consueta partita della domenica mattina. Il Piccolo fa il portiere. Equilibrato e sereno, senza ansie nè eccessivi investimenti. Ha scelto di giocare a calcio con fermezza e determinazione. Consapevole che nè io nè suo padre apprezziamo questo sport. E' bellissimo dentro a quei completi informi, con i guanti fuori misura, i calzettoni che toccano il pantaloncino e la maglia extra large. A volte si china per legarsi le stringhe, ignaro della partita che prosegue, si gratta il naso, si rimette con calma i guanti, si distrae a guardarci, ci saluta fuori luogo. Altre volte è attentissimo, si getta verso la palla, si lancia con eleganza e competenza, fa parate difficili e improbabili. Più volte è successo che, a fine partita, l'arbitro o l'allenatore della squadra avversaria si siano complimentati con lui, con una pacca sulla spalla e un: "bravo portierino"...Lui sorride compiaciuto poi mi chiede:"me le compri le patatine?", già lontano dalla partita, immerso nel suo mondo di bambino.
Domenica, a metà partita, un'ennesima palla viene dirottata verso la porta, il Piccolo fa un uscita inopportuna. La squadra avversaria segna goal. Un genitore, a voce alta, lo rimprovera con animosità. Gli altri esprimono esclamazioni di dissenso per l'azione sbagliata. Il Piccolo sente. Si rabbuia. Lo conosco: gli viene da piangere. Guardo quelle spallucce un pò chine e sento l'impulso di fare "invasione di campo" e portarmelo via. L'allenatore lo chiama a gran voce. Il Piccolo alza la testa; si guardano. L'adulto mostra al suo fragile atleta il pollice alzato. "Prosegui, va tutto bene. Non è successo niente. Penso ancora, di te, che sei bravo...": questo è il messaggio pronunciato nel gesto. E arriva l'incoraggiamento, la stima, l'accettazione al di là dello sbaglio. Eccolo lì il vero educatore. Colui che ti esorta ad andare avanti, che premia anche gli insuccessi, che sa capire il momento e ti consola, che accetta la frustrazione di un errore che è anche il suo, che ti accoglie e ti apprezza al di là della prestazione. Quel pollice alzato e il sorriso del Piccolo, in risposta, li ho trovati belli come un tramonto sul mare, complici come vecchi amici che giocano a briscola, nel bar del paese.
FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
mercoledì 21 ottobre 2009
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7 commenti:
Che meraviglia quel pollice alzato. Stavo per entrare in campo anche io Wilma. Ora puoi guardarlo tranquilla sugli spalti, e noi con te
Immagino la tua sofferenza in quei momenti! ... e concordo con te: non amo assolutamente il calcio e l'enturage di gente convinta di avere i novelli "Del Piero" o "Totti" come figli e che si permettono di rimproverare tutti gli altri, neanche fossero alla finale di un campionato del mondo! Meno male che i miei 2 maschi non hanno scelto questo sport! Conoscendomi finirebbe in rissa una volta si e l'altra anche !!! grrrr
La mia vita lo sai..è immersa nel calcio..e conosco bene gioie ma soprattutto dolori di questo sport. Allenatori come quello del Piccolo sono una vera rarità! Arrivismo,competizione a mille,ottusità, senza parlare dei genitori che dalla tribuna imprecano e gridano!!
Quindi in bocca al lupo al nostro Piccolo Portiere!!La Zia Sam deve ancora andarlo a vedere..e dire che i portieri son la mia passione!! ; )
Minu, Red, Samantha,siete invitate alla prossima partita!!! Nella curva degli ultrà!
Una mamma, qualche giorno fa mi ha raccontato, entusiasta, che il figlio, solo di un anno più grande del Piccolo, è stato scelto da una squadra di serie B, così due pomeriggi alla settimana fanno 100 km all'andata e altrettanti al ritorno per recarsi agli appuntamenti. Partono alle 14 e rientrano alle 22!!!
Ma dico io:SIAMO DEL TUTTO FUORI DI TESTA???
Ehi, il figlio della Wilma non poteva che essere un numero 1!!!
Tranquilla carissima, perchè se tanto, mi da tanto...il portierino si farà, e non lesinare sulle patatine vabbene?
Non lesinerò sulle patatine, Monteamaro...tra l'altro piacciono tantissimo anche a me, molto più delle patatine!
Tuo figlio (quanti anni ha? dove gioca?) è fortunato, ha un buon allenatore. All'inizio anch'io mi stupivo dell'animosità di molti genitori, ora ci ho fatto l'abitudine. Quasi fatto l'abitudine.. :-)
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