Che giornata meravigliosa! Siamo tornate a Monterosso: il paesino più occidentale delle cinque terre, in Liguria. Impossibile trasmettere la poesia che contiene, i profumi che sprigiona, la bellezza naturale che ostenta. E' il paese in cui Montale trascorreva le sue vacanze e che ispirò al poeta versi di una bellezza compiuta e coinvolgente. E' il luogo romantico e sereno dove il mare è cristallino e chiarissimo, di un azzurrino dorato, posato su un tappeto di sassolini bianchi, fini. Ci trovi ricci di mare e stelle marine, pesciolini che ti strusciano le caviglie e scogliere eleganti. Qui possenti piante di aloe, colorati oleandri, e antiche bouganville rosse e viola, arroccate sulla roccia, fanno da sfondo ad un paesaggio affollato, turistico, che mantiene comunque il suo aspetto incontaminato, naturale, prezioso.
Siamo partite io e Miranda con la troupe al seguito: i due Piccoli e l'Adolescente imbronciato, che si è unito a noi controvoglia, costretto. E' venuta anche AnimaFragile: paziente e rilassante, bella e ventenne, determinata e intelligente, già incerta sull'esistenza del Principe Azzurro...
Siamo arrivati in treno. Appena usciti dalla stazione il paesino di mare ci ha accolto con le particolarità tipiche dei luoghi balneari: ristori, bazar, profumi di focaccia ligure e di basilico. Una breve passeggiata ci ha condotto fino alla spiaggetta sovrastata dall'imponente statua del gigante: il Dio Nettuno, che regge sulle spalle un singolare giardino pensile. Lì l'acqua del mare ci chiamava insistente e noi non ci siamo fatti pregare: ci siamo immersi al mattino e ne siamo usciti nel tardo pomeriggio. La pelle arrossata e piena di sale come quella dei marinai. Negli occhi la pace di un paesaggio che, ancora, porta speranza.