A pelle Matteo Renzi non mi piace. Invece, quando parla, la cosa cambia. Quando parla quella semplice e istintiva antipatia viene sostituita da un certo prurito su per le mani. Quando parla, non so perchè, ma avrei voglia di..., sì,... di frustrarlo con l'ortica. Riesce ad essere, difatti, in ogni suo intervento, stupidamente arrogante, superficiale e borioso. Potrei dire persino violento. Quando i cinquemila lavoratori di Mirafiori hanno dovuto scegliere dolorosamente l'umiliante ricatto di Marchionne il Renzi ha sostenuto, in tono perentorio, con la sicurezza degli stolti: ASSOLUTAMENTE SI', SENZA SE E SENZA MA. Ma quale spazio spetta alla politica e al sindacato se non il territorio tracciato dai se e dai ma? Non avrebbero dovuto, il governo e ancor più l'opposizione, chiedere almeno delle garanzie per quei lavoratori che si apprestavano a rinunciare a molti dei loro diritti basilari? SENZA SE E SENZA MA! Quanta violenza in quelle parole e nella mancanza di quell'empatica condivisione, della presa in carico che richiederebbe il fare politica.
Quanta tracotante presunzione nell'assenza totale di ascolto, di comprensione, di disponibilità a capire.
Stessa odiosa, tautologica sicumera nei confronti del TAV: "Quando le amministrazioni decidono, ci sono le garanzie ambientali e tutti i passaggi democratici, ad un certo punto bisogna fare le cose, altrimenti diventiamo il Paese dei ritardi".
Cittadini considerati sudditi, che devono subire passivamente e compostamente le scelte della politica che decide e che agisce autonomamente, indifferente alle problematiche sollevate, ai dubbi, alle domande di un movimento di cittadini che a proprie spese, con le proprie forze, contro tutti, ha prodotto una mole enorme di carte, di tabelle sui costi, di previsioni di traffico, di studi approfonditi, di analisi scientifiche, di dati ben documentati che contestano l'utilità di quel tunnel e che meriterebbero risposte concrete e mirate.
Infine, l'attacco al sindacato, le polemiche con Bersani che, una volta tanto, seppur tiepidamente, aderisce allo sciopero, scende in piazza con migliaia di persone. Renzi no. L'infaticabile Renzi resta al lavoro, chiuso nel suo ufficio a salvare il mondo. Inconsapevole di ciò che accade fuori, lontano anni luce da tutti noi. Lavoratori, pensionati, studenti...
Ma siamo sicuri che di questo Renzi ci sia proprio bisogno?
Credo sia solo una questione di tempo... appena possibile l'indefesso boy scout striscerà verso altre sponde. Anzi, a quanto pare, ha già iniziato...
Rottamare non gli è riuscito però... può sempre RICICLARSI!!!
4 commenti:
a tratti mi vien da pensare che Renzi potrebbe diventare il nuovo D'alema un giorno (nel senso inciucesco-negativo del paragone, ovviamente)
chissa cosa farà alla fine del mandato!
facile! Alla fine del mandato, secondo me, si ricandida con un'altra coalizione... spero che a sinistra, primarie o no, non lo vogliano più...
Fortuna che non mi sono fermato al titolo!! Mi avevi spaventato: La destra ce lo invidia? Propongo tavolo di pace con scambio di doni, gli molliamo il "Nostro" in cambio della Santanchè, che almeno ci facciamo un brodo!!
Ciao Mira!
gianni...GIANNIIIIII!!! Non hai notato la foto...? la foto con le bolle esprimeva già tutto il mio pensiero, no?
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