FRANCESCO MUSANTE

FRANCESCO MUSANTE
UNA ROSA LA LUNA E LA NOTTE INTERA PER PENSARE A TE

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.

La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita ma se leggevi loro le favole. Betty Hinman

mercoledì 1 aprile 2009

LO SCHIAFFO

"Lasciami in pace...vai di là..."
"A me non lo dici cosa devo fare, hai capito? Non sai perdere, piangioneee...piangionee"
"Bimbi smettetela, ora basta..."
"Smeeettilaaa...vai di là, deficiente!"
"Smettetela, forza, a cena!"
"A chi l'hai detto "deficiente"? Ora ti do uno schiaffo!"
Dalla camera arriva un sonoro "Sciaff!!", uno schiaffo in pieno viso!
Mi precipito: il "Piccolo-cocciuto" ha la guancia rossa, le dita del fratello stampate, piange a "più non posso". L'"adolescente-impunito" grida:"Così impari a dirmi deficiente..."
Storie di ordinaria vita familiare...
Ma stasera Wilma è stanca, stasera Wilma ha sulle spalle il peso di giornate difficili, un vago senso di frustrazione misto a solitudine...
Così, mentre fuori piove, dentro si scatena il temporale...
Una normale lite tra fratelli diventa il risultato di un fallimento personale.
Mi sento perdente, incapace. Lo schiaffo si gonfia, diventa violenza ai miei occhi.
Mi chiedo:"perchè lo fa nonostante gli abbiamo sempre insegnato, anche con l'esempio, a non farlo?". Oltretutto non è pentito. E' ancora arrogante. Sostiene di aver fatto ciò che doveva! Mi sento sconfitta. Son davvero confusa, arrabbiata, delusa.
Non solo con lui, ce l'ho un pò con la vita, ma nel momento in cui succede non ne sono consapevole: è l'adolescente il mio bersaglio, la mia goccia che è uscita dal vaso.
La rabbia, si sa, è cattiva consigliera così, rivolta all'adolescente, tremante di collera, esordisco:"Tu non andrai in gita!"
La Gita della terza media, quattro giorni in Francia, progetti su progetti, maglie nuove acquistate per l'occasione, capelli da fare, scarpe "già-viste" da andare a comprare, "mamma, quanti soldi mi devo portare?", "nonna ti porto un regalo anche a te","mancano solo due giorni poi parto".... Fantasie. Entusiasmo. Un pò di timore celato. Musica. Leggerezza. Ricordi da conservare.
La frase arriva come una lancia infuocata. Ciò che dico, lo sa,lo mantengo. E l'ho detto.
Fuori la pioggia continua incessante, un pò minacciosa.
L'adolescente è disperato. Ma non cede. Mi odia in questo momento. Odia anche suo fratello e suo padre che è mio alleato. Si sente la persona più sfortunata dell'intero universo. Vorrebbe scappare da tutti.
Lo guardo e la tenerezza mi invade prepotente: lo amo immensamente questo ribelle che mi toglie il sonno...
Si può tornare indietro con il nastro? C'è un luogo in cui buttare le parole che non avremmo voluto dire? Posso evidenziare e premere "canc"?
Si può, semplicemente, riconoscere:"Ho esagerato!" senza temere tutti i danni che si prospetta dovrebbero ripercuotersi sui figli di genitori non sempre all'altezza del compito?
Indicatemi un angolo caldo e confortante in cui possano rifugiarsi le donne confuse, stanche, appesantite dalle responsabilità, dai ruoli, dai ritmi, dalle aspettative di tutti...
Mia madre, son certa, conosceva il luogo dove si acquistano certezze da erogare ai figli: non aveva mai dubbi, mai cedimenti...Anche quando sbagliava!
La casa, a distanza di ore, tace. Nel sonno. Nelle tristezze.
Wilma, finalmente, si concede di piangere...

14 commenti:

il cuoco ha detto...

Anch'io non credevo che crescere un figlio fosse il lavoro piu duro del mondo...
Ma siamo poi cosi sicuri che le certezze dei nostri genitori siano il giusto esempio da seguire? O che invece non ci abbiano portato ad essere troppo legati ai loro insegnamenti come se fossero il solo verbo?
La nostra voglia di sopraffare sugli altri non è perchè i nostri genitori riuscivano a sopraffare noi senza troppe parole e ora noi ci chiediamo come era possibile? , Ma erano bravi loro o erano tempi diversi ? A 13 anni non avevamo internet e la tv che ci facevan scoprire il mondo , io avevo capanne sugli alberi e giornalini di tex....E da quelle capanne vedevo nemici che avevano in mano una cerbottana pronti a sparare dei pezzi di carta. Ora conoscono il mondo a 13 anni parlano di donne e di politica e magari hanno dei genitori pronti a spiegargielo, hai mai provato da bimba a chiedere a tuo babbo di Berlinguer o di Craxi? del razzismo o della chiesa?
a tua Mamma hai mai provato a chiederle che cosa era la mafia?
Cosa ti avrebbero risposto? che non erano cose per noi... Invece ora pronti li a spiegargli il mondo a 10 anni perchè cosi speriamo che non caschino nei trabocchetti del mondo di oggi...
Ma io mi sento tranquillo perchè ho spiegato ai miei figli quali sono secondo me i mali del mondo e non li deve scoprire da solo e se ci casca allora non ci posso fare nulla....
Piangi Wilma e sfogati , ma non devono essere lacrime di rimpianto perchè sono convinto che i tuoi figli non potrebbero trovare madre migliore....

Anonimo ha detto...

tu mi ha commosso cara!
io ricordo di essere stata mediamente ostile da adolescente e più che altro le prendevo dal fratellone. La gita...secondo me gli è bastata la strizza di pensare di non poterci andare...ma lo manderai vero?
mi fai sapere? un bacio

Semalutia ha detto...

Anch'io mi sento così, sette giorni su sette, in questo periodo. Mi sembra di non capirci più nulla, di sbagliare tutto. I miei bimbi sono piccolissimi e già non riesco ad impormi...Semplicemente non mi sentono, fanno come vogliono nonostante i miei moniti ed i miei rimproveri. La grande (3 anni appena) non se la smette di tormentare il piccolo, gli toglie i giochi, lo fa cadere. Se le dico per favore basta, non serve; se alzo la voce, non serve; se minaccio punizioni, non serve; se do sculacciate, non serve...Non so cosa fare...mi fanno tenerezza entrambi, i miei cuccioli...ed io mi sento una frana. Se non riesco ora, come farò quando saranno più grandi?

Minu ha detto...

con te ho pianto anche io. sapessi quante volte ho sperato anche io di potere riavvolgere il nastro e cancellare. anche io vivo gli spintonamenti, le urla, gli insulti, come miei fallimenti.
Mentre loro urlano io rimango accasciata sulla sedia chiedendomi dove ho sbagliato.
Se trovi il luogo dove si acquistano le certezze da erogare fammelo sapere.
Un abbraccio, uno dei tanti da quando ti/vi leggo e posso dire conoscere?

Angelo azzurro ha detto...

Non per ripetermi con le altre, Wilma, ma una lacrima è scesa anche a me leggendoti. Mi sono immedesimata nella tua situazione perchè anch'io ho una figlia adolescente di 17 anni e spesso discuto animatamente con lei. Non è facile fare il genitore senza farsi assilire da dubbi e credo che anche alla tua mamma sia capitato pur non palesandolo.
Io cercherei di rivedere la tua decisione sulla gita semplicemente perchè è stata presa in un momento di rabbia e tuo figlio non deve farne le spese. Magari potresti riavvicinarti a lui spiegandogli le tue motivazioni, insieme cercare una soluzione di compromesso perchè lui capisca anche il suo errore.
Spero che le cose si appianino presto, senza far soffrire entrambi.
Un caro saluto e ...facci sapere!

the muffin woman pat ha detto...

ma e il piccolo che ha detto deficiente è stato punito???
ti prego, la gita non fargliela saltare. se rettifichi la tua posizione non vuol dire sconfitta. puniscilo su altro, ma non la gita. parlagli ti prego, sono sicura che capirà. dai alla fine un avvertimento ci sta.
e poi se piangi vuol dire che ci tieni tanto. anche mia mamma piangeva quando ci sgridava. me l'ha confessato tempo fa :)

Unknown ha detto...

Ciao Wilma, sai che leggendo del litigio tra i tuoi figli ho visto esattamente il film che si ripete tutti i giorni tra i miei figli!!!! Io penso che sia normale, anzi fisiologico: non parlo per esperienza diretta, in quanto figlia unica, ma durante la mia infanzia tra tutti gli amici con fratelli e sorelle era un litigio e una lotta continua ... Ti raccondo un aneddoto di qualche settimana fa tra le mie 3 belve ...
esterno
agrigelateria
un mare di bambini nel parco annesso ...
Riccardo, il mio primogenito coetaneo del tuo grande, girovagava dietro ai suoi fratelli, che appena possibile salgono su una sorta di cesta basculante che porta fino a 8/9 bambini ... dopo qualche tempo Stefy, la mia secondogenita, decide di scendere, chiede agli altri di fermarsi e si scontra con una bambina più grande che sbuffa e critica ... Ric, senza dire una parola ma fulminando la malcapitata con i suoi occhi neri, ferma di brutto l'altalena, fa scendere fratello e sorella, dice qualcosa alla malcapitata e se ne va ... a casa mi racconta l'episodio e commenta così: " ... avevi ragione mamma quando parlavi del senso di protezione tra fratelli ... perchè se i miei fratelli li meno e li insulto io va bene, ma se lo fanno gli altri no, divento una belva ... " ...
ok ammetto che è un ragionamento bislacco, che ti fa intendere che tra fratelli è quasi scontato che sia così, un misto di affetto, competizione, noia, rabbia ma anche amore ... quindi non sentirti troppo in colpa o, peggio ancora, fallita per essere "umana", per aver ceduto tu stessa ad un momento di sconforto e rabbia! se posso darti un consiglio: riacchiappa il ribelle in separata sede, spiegagli la tua rabbia e la stanchezza di quel momento, ritratta il come ma non il perchè del tuo gesto ... ma non fargli saltare la gita ... è uno di quei ricordi che quasi tutti abbiamo e che ci accompagna per sempre ... imponigli qualche punizione su altro, ma su quello no !!!
ps anch'io ho una mamma talmente sicura di se che, a volte, ancora adesso scorda che ho 38 anni !!! tranqui sei in buona compagnia !!!
Un abbraccio, sono momenti bui ma passano !

amatamari© ha detto...

Non so se hai già preso una qualche decisione - immagino di sì visto che son già passati parecchi giorni - ma il mio consiglio è quello di ascoltarti: se ritieni di aver esagerato lo dici ed alla gita lo mandi ma mantieni comunque una linea ferma nei confronti dei comportamenti aggressivi dell'adolescente.
Al piccolo, che è piccolo ma capisce pure lui, chiedi di evitare le sollecitazioni verbali.
Ed è importante ridimensionare quanto è accaduto ad un episodio della vita.
Può accadere e si può aggiustare.

:-)

lella ha detto...

mi sono commossa leggendo questo post;mi sembrava di stare accanto a te e provare le stesse sensazioni,forse le stesse ke provano tutte le mamme.Ci si sente sole,sconfitte ,inutili e sembra ke il tempo dedicato a costruire il nostro mondo,sia ad un tratto svanito,nullo.
Non prendertela cara ,fai un bel respiro e dopo medita le tue azioni con okkio sereno ma sempre vigile.
un abbraccio
Lella

Wilma ha detto...

Grazie a tutti...Una solidarietà e una condivisione che mi hanno scaldato il cuore...
L'epilogo: giovedì, mentre sono al lavoro, in pausa pranzo, mi squilla il cell,è una chiamata da "CASA". Rispondo, è lui. Una voce da uomo che non ricordavo visto che, di solito, al telefono con me è sempre di fretta. Mi chiede scusa, dice che ha esagerato, che quando è arrabbiato fatica a controllarsi, che ha detto ciò che non pensava davvero...Non mi sembra possibile:ma è lui? Gli avrà scritto qualcuno il discorso? Ma le parole son le mie, allora qualcosa ho seminato... Comunque sia questo gesto ci consente un chiarimento importante. Della gita se ne parla alla fine. Ovviamente stamani, all'alba, è partito.

Miranda ha detto...

Che dire amica mia? Ho sentito la tua stanchezza su di me leggendo il tuo post. Dimmi quante volte ci siamo ritrovate a discutere chiedendoci qual era la cosa giusta da fare coi nostri figli, a domandarci se stavamo sbagliando, a dubitare delle nostre decisioni prese magari in un momento di rabbia, di stanchezza, di sconforto. E ad invidiare le certezze incontrovertibili dei nostri genitori. Ma lo erano davvero o apparivano così solo a noi? Oggi mi sembra di ricordare che talvolta mia madre (e tu sai he donna determinata e rigida sia sempre stata) tornava sulle sue decisioni se erano state prese in un momento di conflitto e di rabbia. Prima che io partissi per la Puglia si litigò e lei urlò, minacciò e forse addiruttura mi menò. Poi però con calma ne riparlammo e io partii serena. Non mi è mai sembrata una decisione non coerente nè debole. E' stata la sua calma e la sua capacità di farmi ragionare e vedere dove sbagliavo e la sua pazienza nell'ascoltarmi anche se ero in torto marcio (e io sapevo che sbagliavo anche se mi impuntavo e non lo volevo ammettere) che mi ha insegnato di più. Avrei imparato qualcosa da una decisione presa per rabbia e ammattiamolo un po' vendicativa e priva di buon senso? Non ne sono convinta.
Non è in dubbio nè la tua autorevolezza nè i principi che gli hai insegnato nè è in corso una lotta tra di voi. Anche se a volte può sembrare. Anche se lui fa di tutto perchè lo sia. Ma tu lo sai che non è così e che state dalla stessa parte. Dalla sua parte
Mamma quant'è difficile però...

me, just an Italian man ha detto...

o forse anche tua madre poi si concedeva di piangere...

me, just an Italian man ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Angelo azzurro ha detto...

Sono contenta che utto si sia risolto per il meglio. Ciao Wilma!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!

12 novembre 2011: VIVA L'ITALIA LIBERATA!!!
L'Italia è sull'orlo del precipizio, ci aspettano mesi di tagli e manovre "lacrime e sangue", l'opposizione è inesistente e Mario Monti non è il nostro eroe ma almeno...BERLUSCONI SI E' DIMESSO!!!

SE NON ORA QUANDO?

SE NON ORA QUANDO?
FIRENZE, 13 FEBBRAIO 2011.