Oggi Piccolouomo è corso da me perchè aveva un problema. In cortile la macchinina con cui stava giocando è scivolata aldilà della recinzione, nel terreno confinante la scuola. Recuperarla da lì è impossibile. Piccolouomo è un bambino di poche parole ma i suoi occhi parlano e ti inchiodano alle tue responsabilità. Non ti lasciano scampo, non ti consentono di essere superficiale o indiffente o frettoloso. I suoi occhi silenziosi oggi chiedono il mio aiuto. E allora che fare? Mi chiedo che cosa farebbero al mio posto le mie colleghe. Quelle più anziane, più esperte, quelle col bollino e la garanzia di sapere sempre qual'è la cosa giusta da fare, senza indecisioni nè dubbi.
Le sento rispondere al mio posto: "Ti arrangi!" "Devi stare più attento alle tue cose", "La prossima volta penserai meglio a quello che fai", "Te lo avevo detto ma come al solito VOI non mi ascoltate", "Così impari a riflettere prima di agire!".... Eccole le risposte giuste!
Ma io non riesco a dimenticare com'ero e cosa sentivo da bambina: la profondità dolorosa di certe emozioni che gli adulti ritenevano insignificanti, la cocente delusione per il mancato aiuto, la rabbia nel vedere sminuiti i propri problemi e le proprie necessità, l'attaccamento affettivo verso le proprie cose e la paura di perderle, il senso d'impotenza difronte alle decisioni irrevocabili degli adulti. E leggo in fondo ai suoi occhi la speranza muta che io lo aiuti. E così, dimentica della saggezza pedagogica delle illustrui colleghe esperte, d'impulso mi impegno e prometto di ritrovargliela la sua macchinina. Del resto mica è una macchinina qualsiasi: è Saetta McQueen e non si può certo abbandonare tra le frasche di un praticello qualsiasi!
Piccolouomo, sollevato ma non troppo, torna a giocare.
Io, invece, rimango inchiodata alle mie perplessità, a pensieri pedanti che mi rimproverano di aver sbagliato perchè comportandomi come quel medico pietoso non gli permetterò di crescere, di maturare, di prendere coscienza che le proprie azioni hanno sempre delle conseguenze... Mi ricordano che I no aiutano a crescere.
Mi assale la sensazione scomoda di non essere stata all'altezza del compito, di aver agito d'impulso, di essermi lasciata trascinare dai sentimenti, senza riflettere sui bisogni formativi e le opportunità educative. Insomma di aver perso una buona occasione per insegnargli ad essere più responsabile!
Poi però, banditi i sensi di colpa e di inadeguatezza professionale, ho pensato che insegniamo di più con il nostro comportamento che con le parole, con l'esempio concreto più che con dotte lezioni, con la coerenza delle nostre azioni più che con la pertinenza dei nostri argomenti. Non siamo solo educatori, insegnanti, genitori. Siamo esempi, forniamo modelli che ne influenzeranno le scelte, i comportamenti, tutta la vita futura. Gli adulti che saranno dipenderà in gran parte dagli adulti che hanno incontrato, conosciuto, stimato e magari amato nel corso della loro vita. D'istinto io l'ho ascoltato, ho accolto il suo disagio, fatto mio un suo problema e mi sono impegnata ad aiutarlo a risolverlo senza sminuire i suoi sentimenti e senza ergermi a giudice inquisitore dei suoi sbagli. Davvero tutto questo non gli ha insegnato nulla?
...Chissà, solo il tempo lo dirà.
Quel che io so è che vorrei che i miei alunni e mio figlio diventassero un giorno adulti, non arroccati arrogantemente sulle proprie posizioni e sulle proprie certezze ma capaci di ascolto, di comprensione, aperti all'altro e disposti a dare una mano.
9 commenti:
io credo che i bambini oggi siano ascoltati troppo poco.
è troppo facile liquidare un bimbo con le frasi che dicono le tue colleghe.
è più difficile invece recuperargli la macchinina e dirgli "questa volta ti è andata bene, però se non stai attento rischi di non trovarla piu e se ci tieni devi fare attenzione"
a volte si drammatizza quella che può essere una svista.
io vedo genitori troppo poco pazienti, pronti a sgridare un bambino solo perchè loro sono "i grandi" senza porsi il problema se quello che stanno dicendo ha un senso.
i bambini sono solo bambini, mica sono scemi, capiscono:)
Lo sai, la penso esattamente come te...Ma la settimana scorsa, a colloquio con le insegnanti ho quasi pianto di rabbia per la scarsa disponibilità all'ascolto che ho provato. Ho risentito IL PICCOLO quando mi dice:"Io provo a dirglielo ma loro mi dicono di andare a posto...Ho provato a spiegarglielo che avevo portato le caramelle per tutti ma lei mi ha detto che ora non servivano(!!!)"...Mi hanno fatto sentire una mamma troppo protettiva: OIBBO', loro le odiano questo tipo di mamme...E pensare che IL PICCOLO ha tutte le sue "attrezzature", ma gli altri?
Prosegui così...TI PREGO!!!
Assolutamente si Miranda!! Immagino l'espressione del piccolo quando lo hai accolto,rassicurato,compreso!!Sa che potrà contare su di te..e non solo per recuperare i suoi tesori!!! Brava Miranda-Maestra!!
ps:ma noi già lo sapevamo! ; )
Brava Miranda !
Mi trovi assolutamente d'accordo quando sostieni che è grazie all'esempio dato loro che i bambini potranno diventare degli adulti responsabili ... perchè è facile predicare bene e razzolare male !!!!
Continua così !!!
Esistono richieste di rapporto, di aiuto, di complicità, che passano attraverso gesti semplici: ogni rapporto si nutre anche di cose inapparenti.
Le ritroveremo da adulti silenziosamente presenti.
Tutto vero,
ma c'e' anche un altro fenomeno che a mio parere sei riuscita a prolungare.
Esiste una fase quando si è bambini in cui ritieni che i nostri genitori siano onnipotenti.
Credi fermamente che siano eterni come le montagne e forti e in grado di compiere qualunque impresa.
Poi un giorno ti rendi conto che non è vero e che sono solo delle persone normali. E questa è una delle cifre del crescere.
E che quel giorno, anche con tutto lo sforzo, potrebbero non riuscire più a trovare "Saetta McQueen".
Non importa quando, ma in un modo o nell'altro dobbiamo fare questa scoperta.
Ecco ieri, secondo me, hai scelto di regalargli un giorno, un gesto ulteriore, una tranquillità e una sicurezza che nessuno in nessun'altro momento della sua vita sarà in grado di dargli.
Gli hai regalato una sicurezza, invece, al posto di una delle tante disillusioni che la vita distribuirà poi a piene mani.
C'e' del male in questo? Lo hai sicuramente reso più sicuro e confidente. Si ricorderà che sei stata generosa con lui, e questo fatto potrai anche utilizzarlo per parlare e ragionarci.
Saprai tu, quando sarà il momento di passare agli insegnamenti.
Si è vero, si inizia dalle piccole cose, ma perché avere fretta?
Con saetta Mc Queen poi.... :-)
Grazie Taz per avermi sottolineato un altro aspetto. Sarai mica anche tu un fan di Saetta MCQueen?
@ tutti: allora che dite per quest'anno la maestra è promossa?
@Miranda
Ehhhh, Cars e' veramente un piccolo capolavoro.
molto intiresno, grazie
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