Detesto guidare. Guidare tira fuori il peggio di me. La prepotenza e la scorrettezza di molti automobilisti impazienti riesce a mandarmi in bestia. Non tollero chi strombazza al semaforo appena scatta il verde, chi sorpassa la fila, chi occupa l'incrocio e non ti lascia passare. E così l'impegno preso con mia madre di andarla a prendere in montagna, finite le vacanze, mi pesava non poco. Anche perchè, lo ammmetto, non sono un granchè come guidatrice. Facile anche che, distratta come sono, mi dimentichi di girare all'incrocio giusto o sbagli strada e mi perda. Già successo molte volte.
Decido dunque di andare da sola. La strada è quasi deserta, in auto c'è un silenzio raro e prezioso che concilia i pensieri. Guido piano, senza usare quasi il freno. Gioco d'anticipo: rallento, scalo, imposto la curva, riaccelero dolcemente. Una curva dietro l'altra. Un tornante dietro l'altro. E così capita che la mente, rilassandosi, si scinda, si divida in due. In superficie il pensiero è impegnato nella guida, bada alla strada, controlla i movimenti. Più in profondità una parte sfugge al controllo, macina pensieri leggeri, segue connessioni improbabili. I pensieri si affollano uno sull'altro, le immagini si confondono, riaffiorano ricordi che credevo smarriti, e che evocano emozioni bandite alla coscienza. Scopro che niente di ciò che si è vissuto, sentito, conosciuto finisce per esser del tutto dimenticato, ma conserva un suo posto, talvolta abusivo, dentro di noi. Lascia una traccia: sassolini bianchi che indicano una strada nella Babele caotica della memoria e ci riconducono ad esso, ad un passato che pensavamo svanito e perduto per sempre.
E così, assecondato dalla monotonia della guida, prende la strada della coscienza, imprevedibile ed inaspettata un'immagine. E' una splendida e soleggiata mattina di fine maggio, accompagno i miei alunni in giro nel centro della nostra piccola cittadina. Alcuni ragazzi delle scuole superiori, appena usciti da scuola, invadono, chiassosi e spensierati, la via di mezzo. Tra la folla, d'improvviso i miei occhi incrociano altri occhi. Un bagliore verdemare, veloce ed inaspettato come un fulmine che squarcia la notte buia. E' un attimo. Il cuore, incontrollato, mi balza in gola. Ma è...? Sembra...? Sarà proprio lui...?
Ammutolita, mi volto ma è già troppo tardi. L'allegra comitiva di adolescenti si è già allontanata e riesco a cogliere, oramai, soltanto l'eco delle loro risate.
Era lui! Il mio cuore lo sa, non ha bisogno di conferme, ragionamenti, verifiche. Ne ha la certezza. Ha riconosciuto in un solo istante quegli occhi di cristallo adombrati da lunghe ciglia brune, tra una dozzina di altre paia di occhi. C'è un'intelligenza del cuore che viaggia a velocità doppia rispetto alla ragione e non ha bisogno di mediazioni, parole, lunghe spiegazioni. Sa cose il cuore che la ragione tarda a comprendere. Ha certezze immediate che la mente solo con fatica e col tempo raggiunge.
Dunque, son certa, era lui! Bellissimo, anche più di allora. Forse un po' meno spavaldo. Chissà... E quella cascata di riccioli scuri... dieci anni fa non l'aveva.
Strano mestiere il mio. Si seminano piante che non potremo vedere fiorire e fruttiferare. Difficilmente sapremo se abbiamo indovinato il terreno adatto, dato abbastanza acqua, impiegato il giusto concime. L'amore poi non è stabilito dal nostro contratto. Non è previsto e non è prevedibile. Forse è anche sconsigliato. Perchè renderà più dolorosa l'inevitabile separazione. E lasciarli volar via. Ma sempre l'amore ci scappa. Specialmente se sei una giovane e appassionata maestra al primo incarico. E allora può pure capitare che te ne innamori dei tuoi alunni. E così un giorno, riconoscendone uno tra la folla, scoprire che nessuno di quanti si sono amati può essere davvero dimenticato.
L'amore... Una prestazione aggiuntiva non pagata. Ed impagabile.
Felice di averti rivisto! ...C'è ancora un posto riservato per te nel mio cuore...
8 commenti:
Quando si guida con tranquillità è proprio vero che la mente inizia a viaggiare per conto suo, seguendo percorsi perduti ed a volta formando connessioni inattese. E' una cosa che trovo assolutamente affascinante :)
Che bello, mi sono commossa. Ricorda l'amore che ho messo quando seguivo alcune bimbe nel doposcuola..erano come mie figlie. E, quando le ho lasciate perchè il percorso scolastico era terminato, è stato come perdere una persona cara. Emozionante.
Che bello, mi sono commossa. Ricorda l'amore che ho messo quando seguivo alcune bimbe nel doposcuola..erano come mie figlie. E, quando le ho lasciate perchè il percorso scolastico era terminato, è stato come perdere una persona cara. Emozionante.
questo post è davvero commovente...grazie per le emozioni che mi hai suggerito.
Carlo, cosa ci fai in casa alle 11,15? Vivi in un posto così bello che è un peccato non andarsene in giro tutto il giorno. Sì, guidare mette in moto strani meccanismi di pensiero...
Serena, anche tu? Io a volte li ritrovo in sogno, i miei bambini. Anche e soprattutto quelli che non rivedo da anni me li riporta la notte...
Sospesanelviola, grazie a te.
Bello, mi sono rivisto. Quante volte ho pensato la stessa cosa.....
Paolo, lo ripeto talvolta la sintonia tra di noi è davvero...sconcertante.
un bacio.
bello ed improvviso... come ogni amore dovrebbe essere, a prescindere dalla tipologia.. un'emozione..
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