I PORCOSPINI E LA TEORIA DELL'AMORE
Una compagnia di porcospini,
in una fredda giornata d'inverno,
si strinsero vicini,
per proteggersi,
col calore reciproco, dal rimanere assiderati.
Ben presto, però, sentirono le spine reciproche;
il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo
l'uno dall'altro.
Quando poi il bisogno di scaldarsi
li portò di nuovo a stare insieme,
si ripetè quell'altro malanno;
di modo che venivano sballottati avanti e indietro
tra due mali, finchè non ebbero trovato
una moderata distanza reciproca,
che rappresentava per loro la migliore posizione.
Arthur Schopenhauer (Parerga e Paralipomena, II, 2, Cap.30, 396)
7 commenti:
a volte è pazzesco come certe parole messe una dietro l'altra, possano andare dritte all'occhio con cui stai leggendo e far uscire, forse per lo sforzo della lettura, una lacrima. forse.
Nè troppo vicini nè troppo lontani? son d'accordo! Bravo Schopy! Quell'aggiustarsi continuo per trovare la posizione più comoda per tutti, l'equilibrio giusto, cercando di non farsi male a vicenda sembra proprio la metafora del matrimonio.
Grazie Wilma per la visita :) Bello, fresco e naturale questo vostro blog!
Questo racconto è molto profondo, peccato però che per trovare il giusto ''riccio'' con il quale avere la giusta distanza per abbracciarsi e tenersi per mano, dobbiamo incontrare tante di quei ''ricci'' sbagliati per la nostra persona che questo forse ci tempra a chiuderci un pò di più e a mostrare più spine del dovuto..
Ma come dice Coelho forse dobbiamo incontrare tante persone sbagliate per riconoscere e dare il giusto rispetto alla nostra altra metà...
Ho scritto troppo :P
Buona serata
nè troppo vicini,nè troppo lontani;va bene x qualsiasi tipo di rapporto,amicizia o amore,secondo me.
Il problema sta nel fatto di volerlo entrambi questo equilibrio,il ke nn è sempre facile :-(
Lella
Ma non potevamo nascere senza gli aculei?
Mi piace il commento di Little woman, anche se non concordo con quello che sostiene, almeno per la mia esperienza: tanti ricci-persone non bastano se non c'è un cambiamento reciproco e, credimi, ne bastano poche, pochissime di persone. Credo che l'amore sia come uno strumento musicale, richiede continua attenzione per i particolari, una costante ri-accordatura affinché il suono esca sempre più limpido...
Sono d'accordo con Miranda! sembra proprio il ritratto del matrimonio...per lo meno del mio, di sicuro!
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