Si è innalzato,
tenace
tra di noi,
un muro
di incomprensione,
di silenzi ostinati,
di inutili recriminazioni,
di ragioni indiscusse
dell’uno o dell’altra,
di aspettative deluse,
di non detti,
di rancore e di orgoglio,
di esigenze inascoltate,
mortificate,
tradite,
di ferite non rimarginate.
Oltre quel muro tu,
lontano,
inavvicinabile,
forse irraggiungibile.
Davanti a quel muro io,
rabbiosa,
inerme,
sconfitta.
Amarsi pur continuando a ferirsi.
Senza riuscire a trovarsi.
Eppure amarsi ancora,
in quell’affannoso cercarsi.
…
Intanto a me bolle l’acqua nel pentolone
e nessuno butta la pasta.
6 commenti:
La metafora dell'acqua bollente rende bene l'idea.. l'immagine poi..parla da sè!
Forse è solo stanchezza,i ritmi frenetici di quest'ultimo periodo,il trasloco..e il tempo, lo ribadisco, non aiuta!!
PS:mai provato i fusilli invece delle solite penne?!
Direi che a volte può essere sufficiente un bell'urlo:"...se non la butti tu, la pasta, io esco a comprarlaaaa!!!"
Eh... però. Lo scena a cui assisto quotidianamente.
Provato fusilli, spaghetti, farfalle, maccheroni, trofie e pure gnocchi!
....quando usciamo?
Thaanks great blog
Posta un commento