

Siamo così, dolcemente complicate, sempre più emozionate, delicate, ma potrai trovarci ancora qui nelle sere tempestose portaci delle rose nuove cose e ti diremo ancora un altro "si"...
Chi non ha ancora vent'anni,
chi ha superato i settanta,
chi è vestito di viola,
chi non dimentica il rosso,
chi non c’era mai stato,
chi ne ricorda altre mille,
chi ha portato i suoi figli,
chi è insieme al moroso,
chi è venuto col treno,
chi sopra una nave,
chi ha una bandiera,
chi saluta al balcone,
chi ha dipinto un cartello,
chi alza la voce,
chi sfila in silenzio,
chi Lo manda affanculo,
chi si tiene per mano,
chi grida “vergogna!”,
chi è contro la mafia,
chi chiede giustizia,
chi Lo vuole ai processi,
chi dietro le sbarre,
chi sorride e ci chiede
“saremo un milione?”,
chi ha appeso un cartello
anche sopra al lampione,
chi le elezioni le ha perse,
chi non ha votato,
chi del voto è pentito,
chi già lo sapeva,
chi ora ha capito,
chi è madre, chi è figlia,
chi fa l’operaio,
chi è cassaintegrato,
chi insegna ai dottori,
chi è solo studente,
chi ha fatto la guerra,
chi naviga in internet,
chi ha perso il lavoro,
chi è ancora precario,
chi vorrebbe studiare,
chi un po’ più di pensione,
chi vuole sapere
chi gli ha esploso il fratello,
chi Franca, chi Dario,
chi è arrivato in ritardo,
chi ripartirà presto,
chi aspetta Vecchioni,
chi non ce l’ha fatta,
ma segue da casa,
chi intona canzoni,
chi salta, chi balla,
chi grida con foga,
chi scatta le foto,
chi è molto scontento
chi proprio incazzato…
un’unica folla,
un’unica voce che grida:
ORA BASTA!!!
NE ABBIAM PIENE LE PALLE!!
Ieri l'Adolescente è tornato da scuola con una missiva tra le mani. Il mittente è la sua profe di italiano che ci informava che nelle pagelline il suo voto non sarebbe comparso in quanto, durante un consiglio di classe straordinario, sarebbe stata sottoposta ad un "processo" sui suoi metodi d'insegnamento ed invitata ad "abbassare i voti". L'accusa che il preside in particolare le rivolge è quella di essere troppo gratificante con gli alunni, di valutarli troppo al di sopra delle loro reali capacità, di farli parlare e di ascoltarli.
Inutile precisare lo stato d'animo che mi ha scatenato la lettera. Questa è la risposta che ho scritto di getto e che oggi è già partita con raccomandata:
SEDE
Ai docenti della classe 1°A
SEDE
Ai genitori della classe 1°A
SEDE
e p.c. Al Provveditorato
agli Studi di ...
SEDE
alla Pubblica Istruzione
Dr.ssa ...
SEDE
In data odierna abbiamo ricevuto una lettera della professoressa XXX in cui la stessa ci informava di un fatto veramente grave che interessa la nostra classe e la classe 2°.
In particolare, nella missiva, si fa riferimento ad un Consiglio di classe straordinario in cui le è stato chiesto, dal preside e dai colleghi, di abbassare i voti dei nostri figli.
Tale situazione ha come conseguenza che le materie d'insegnamento della suddetta professoressa saranno soggette alla sospensione del giudizio.
Chiediamo urgenti chiarimenti, formali, rispetto al gravissimo episodio, sia dal preside che da parte di tutto il corpo docente.
In particolare desideriamo conoscere:
- la ragione per cui è stato convocato un Consiglio di classe e non sono stati invitati i rappresentanti dei genitori e degli alunni;
- se il preside e gli altri insegnanti sono in possesso di dati oggettivi circa l'incapacità della professoressa suddetta a valutare gli alunni e, in caso affermativo, per quale motivo tale grave carenza non sia stata palesata anche ai genitori o non sia stata oggetto di provvedimenti più drastici, a tutela della formazione dei nostri figli;
-il significato del termine "abbassare i voti", ovvero conoscere quale criterio o griglia valutativa o indicatore di risultato sia stato suggerito a tale insegnante al fine di promuovere l'apprendimento, facilitare l'acquisizione di competenze, favorire benessere sociale.
Non nascondiamo che la situazione che si è venuta a creare ha, nostro malgrado, coinvolto il gruppo classe che, inevitabilmente, ha "scosso il capo" e si è sentito autorizzato a biasimare quegli adulti che sono chiamati, per legge, a curare la loro formazione culturale.
Preme sottolineare che l'intera classe ha creato una buona relazione con la professoressa XXX che, gratificando e premiando gli alunni, sembra promuovere il loro impegno in misura maggiore di chi predilige, nella valutazione, un metodo diverso.
Chiediamo altresì un'urgente riunione sia con il preside che con tutto il corpo docente, presenti tutti i genitori, al fine di pervenire ad una soluzione democratica, scevra da spiacevoli pregiudizi sugli alunni, che dovrebbero essere assolutamente assenti in chi ha scelto l'insegnamento come professione.
E' apparso indispensabile portare a conoscenza gli organi preposti di quanto sopra esposto, a garanzia di tutela e nella convinzione che una pluralità di competenze faciliti l'approdo a soluzioni maggiormente eque e rispettose dei vari punti di vista.
Cordiali saluti.
La Rappresentante dei Genitori"
Hasta la victoria siempre!
Ps. Fred è stato un membro attivissimo nella preparazione della battaglia, tanto che la cucina si era trasformata in una base del "movimento contro l'abbassamento fascista dei voti"
Il parlamento italiano, con la legge n. 61 del 15 aprile 2005, ha dichiarato il 9 novembre "Giorno della libertà", quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
"Oggi a Berlino sono rimasti pochi resti di quel muro che 20 anni fa era un simbolo di divisione e di repressione. Tuttavia, rimangono in piedi muri che rendono alcune persone più uguali di altre sul piano del godimento dei diritti umani. Nonostante le minacce, le intimidazioni e gli arresti, i difensori dei diritti umani in ogni angolo d'Europa, stimolati dall'energia sprigionata dal crollo del Muro, continuano a lottare per un continente dove tutti i diritti umani siano rispettati, per tutti"
(Duckworth- Amnesty International)
Potete dunque scriverci a: